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Tra i Mille
di Garibaldi
anche l'eroe
di Chiampo

CHIAMPO/1. Nuova ipotesi sulle origini di Luciano Marchesini. Ci sono pochissime informazioni sul vicentino caduto a Calatafimi Secondo uno studioso potrebbe discendere da un ceppo nobile
Copertina della Domenica del Corriere con la battaglia di Calatafimi
Copertina della Domenica del Corriere con la battaglia di Calatafimi
Copertina della Domenica del Corriere con la battaglia di Calatafimi
Copertina della Domenica del Corriere con la battaglia di Calatafimi

Il garibaldino misterioso: si potrebbe intitolare così la storia di Luciano Marchesini, vicentino dei Mille caduto a Calatafimi nel 1860. Nessuno ne ha mai reclamato il corpo, nessuno ha mai fatto richiesta per la pensione di garibaldino che spettava alla famiglia. Il suo nome compare nell'elenco ufficiale dei Mille stilato nel 1878, ma non ha un ritratto né data di nascita. Secondo Silvio Dal Maso, commercialista di Chiampo con la passione per le genealogie, Marchesini potrebbe essere di origini chiampesi: «Scorrendo la lista dei Mille - racconta - mi è saltato subito all'occhio che quel Marchesini poteva essere di Chiampo. I Marchesini sono una delle famiglie nobili più antiche della città».
Nell'elenco apparso sulla Gazzetta Ufficiale del 12 novembre 1878 si legge: "Marchesini Luciano, nato a Vicenza, donde emigrò prima ancora del 1848; (già) barbiere; morto a Calatafimi nel 1860".
Nelle sue ricerche Dal Maso ha trovato un altro elenco dei Mille in cui di Marchesini si dice "Nato da padre sconosciuto a Vicenza il 9-05-1800; morto a Calatafimi il 15-05-1860". «La data di nascita è chiaramente errata - sostiene Dal Maso - la maggioranza dei garibaldini erano giovanissimi, nati tra il '37 e il '42: Luciano Marchesini si arruolò nei Mille a 60 anni? Impossibile».
Dal Maso ha cercato l'atto di nascita di Luciano Marchesini negli archivi della parrocchia di Chiampo, invano. Però ha trovato un'unica famiglia chiampese che, negli anni, rinnovò spesso quel nome raro, dandolo ai figli.
Sante Marchesini, tessitore nato a Chiampo nel 1812, e Maria Maddalena Turra Maria Maddalena, nata nel 1814, residenti in via San Martino, chiamarono Luciano i loro due figli maschi, morti a 4 e 9 anni. Perché quel nome così raro per l'epoca? Forse perché il padre voleva onorare la memoria di un fratello, di uno zio, che prima fuggì a Vicenza per i moti del '48 e poi partì con Garibaldi?
Giuseppe Cesare Abba, garibaldino anch'egli e poi scrittore, nel suo libro sulla Storia dei Mille (del 1904) scrive così, dopo la battaglia di Calatafimi: "In uno dei punti, dove la resistenza del nemico era stata più forte, giaceva Luciano Marchesini da Vicenza, col capo su d'un sasso nero che pareva un libro". Ecco la storia di Luciano: portatore di un cognome chiampese storico e barbiere a Vicenza, morto da eroe a Calatafimi. Nessuno ne ha mai reclamato il corpo, né i parenti né il paese natìo. Non esistono suoi ritratti.
«La mia ricerca continua - conclude Dal Maso - sono certo che Luciano fosse di origini chiampesi, ma senza atto di nascita non posso provarlo. Sarebbe ora di ridare il giusto onore a Luciano».

Eva Dallari

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