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Zané

Malore mentre nuotava: Mattia non ce l’ha fatta

I genitori avevano pregato tanto, si erano aggrappati alla fede, soprattutto davanti alla resa incondizionata della scienza. Ma ieri il destino ha timbrato il suo verdetto. Mattia Grotto, il 29enne di Zanè recuperato in mare a seguito di un malore, non ce l’ha fatta. Il suo cuore ha ceduto dopo essere stato messo a dura prova giovedì 2 settembre mentre stava trascorrendo una giornata di relax a Caorle.
I medici dell’ospedale di Mestre hanno cercato in tutti i modi di salvarlo, ma alla fine anche loro hanno dovuto arrendersi e dichiarare la morte del ragazzo. In realtà, dal giorno della tragedia Mattia non si era più ripreso, era sedato, in coma farmacologico, ma in condizioni gravissime. L’incidente si era verificato nel tratto di mare compreso fra le torrette 38 e 39.

Il 29enne aveva deciso di fare un bagno insieme ad un’amica e al padre della ragazza. Secondo quanto è stato ricostruito subito dopo il dramma, Mattia ad un certo punto è sparito sott’acqua colto da un malore. L’amica ha iniziato subito a cercarlo mentre il padre ha chiamato un bagnino. Sono passati secondi, forse minuti interminabili, fino a quando il corpo del giovane non ha toccato la gamba di un turista che ha subito dato l’allarme. Il bagnino gli ha praticato subito un massaggio cardiaco, in attesa dell’elisoccorso. Poi, il medico giunto in elicottero, dopo essersi reso conto della gravità delle condizioni di Mattia, ha optato subito per il trasporto all’ospedale Santi Giovanni e Paolo di Venezia. Una corsa contro il tempo, un tentativo estremo di riportare le funzioni vitali del 29enne alla normalità. Ma evidentemente i danni dovuti all’acqua bevuta avevano già compromesso troppo il fisico del ragazzo.

Poi è iniziato il calvario per i genitori. Prima la comunicazione alla mamma da parte del padre dell’amica, la notizia che ogni madre o padre non vorrebbero mai ricevere, e infine il bollettino medico più duro. «Mi è stato detto che Mattia stava andando verso la morte cerebrale - racconta la mamma, Evelina Cretella, di Thiene. Si parlava di ore o giorni ma i medici non mi hanno lasciato speranza. E mi sono sentita cadere il mondo addosso».
Questo accadeva sabato, poi lunedì un altro elettroencefalogramma quasi piatto, con una piccolissima attività cerebrale. E alla fine il decesso comunicato ieri.

«Mattia è ora un’anima libera - dice distrutta dal dolore la mamma -. E la libertà è una cosa che aveva sempre rincorso. Adesso lui è luce pura e ci guiderà nel nostro cammino terreno».
Con la mamma lo piange il papà Carlo che gli è sempre stato accanto in questi giorni insieme alla sua compagna Terry, e ancora la nonna Mara Marogna. Mattia aveva già avuto modo di dare il suo consenso alla donazione degli organi e quindi si è proceduto all’espianto. Nelle prossime ore si saprà anche la data del funerale.

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Dennis Dellai

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