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La storia

Lascia un posto di lavoro sicuro. «Viaggerò un anno nella natura»

Giacomo Porra ha mollato tutto per un viaggio in America Latina
Giacomo Porra ha mollato tutto per un viaggio in America Latina
Giacomo Porra ha mollato tutto per un viaggio in America Latina
Giacomo Porra ha mollato tutto per un viaggio in America Latina

«Sarà un viaggio lungo, lento ed emozionante. Passerò per 10 o 12 Paesi, ognuno con storie da raccontare, posti pazzeschi da scoprire, persone da conoscere. E mi lascerò trasportare dalla “buena onda”». Ha 25 anni il thienese Giacomo Porra, che ha da poco lasciato un lavoro a tempo indeterminato per viaggiare. È partito giovedì da Milano con un volo diretto a Cancun, nella penisola dello Yucatan, in Messico, e conta di arrivare in Cile nell’arco di un anno. 

Perché questa scelta? «Per tre anni ho lavorato in una società di comunicazioni di Padova su tecnologia, innovazione e start up, ma avrei voluto poter applicare ai miei interessi tutto ciò che ho appreso. Ho provato a cercare altre occasioni lavorative ma non mi soddisfacevano. Allora ho deciso di mettermi in viaggio e approfondire i temi che mi stanno più a cuore, come la conservazione della biodiversità, la protezione della natura, la deforestazione».
Qual è il suo programma? «Voglio esplorare tutta l’America Latina, da nord a sud, fino alla terra del Fuoco. Mi sposterò con i mezzi pubblici, dormirò negli ostelli, oppure ospitato dai locals o accolto tramite workaway. Per ora ho prenotato solo l’ostello per la prima notte». Una forte esperienza che Giacomo farà da solo, senza appoggiarsi a un progetto, a una Ong. «Partirò da solo, è vero, ma durante il mio percorso conoscerò centinaia di persone, sicuramente anche con scopi simili ai miei, uomini e donne di metropoli e di piccoli villaggi sperduti. Allaccerò nuove amicizie, alcune dureranno 24 ore, altre si protrarranno per mesi. E, strada facendo, mi creerò dei contatti per assicurarmi vitto e alloggio con esperienze di volontariato e di lavoro, legate alle tematiche che voglio affrontare, come lo sviluppo di comunità locali e la salvaguardia della natura. Ho già ricevuto molte risposte nel mio blog». 

Giacomo ha energia e determinazione da vendere e il suo entusiasmo è alle stelle. Non si sente penalizzato nel rinunciare a qualche hobby, perché «gli amici e le arrampicate ci saranno anche quando torno», assicura. Intende riempirsi lo zaino di emozioni e di ricordi e raccontare su vari canali storie di popolazioni indigene, rituali e tradizioni sopravvissute fino ad oggi. Lo farà raccogliendo testimonianze di un mondo “brutalmente cancellato da noi europei” con coltivazioni e miniere. E descriverà iniziative che difendono l’ambiente, le foreste e gli animali. «Voglio assorbire il più possibile: le leggende che mi narrerà un anziano davanti a una birra fredda, la cucina di una mamma del paese, le canzoni stonate cantate davanti a un falò, i proverbi che non capirò fino in fondo, le abitudini, così quotidiane e normali che mi sembreranno assurde. Voglio, citando il filosofo Thoureau, partire per capire i fatti essenziali della vita, per non dover scoprire, in punto di morte, di non aver vissuto». 

 

Maria Porra

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