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Il post su Salvini infiamma il paese

Minoranza e maggioranza si sono confrontate sui contenuti di un post  della  capogruppo Nicoli. MA.BI.Giovanni Sorzato
Minoranza e maggioranza si sono confrontate sui contenuti di un post della capogruppo Nicoli. MA.BI.Giovanni Sorzato
Minoranza e maggioranza si sono confrontate sui contenuti di un post  della  capogruppo Nicoli. MA.BI.Giovanni Sorzato
Minoranza e maggioranza si sono confrontate sui contenuti di un post della capogruppo Nicoli. MA.BI.Giovanni Sorzato

Parole offensive sui social nei confronti dei sostenitori della Lega. È l'accusa mossa dal gruppo di minoranza “Cambia Dueville” al consigliere Alessia Nicoli, capogruppo della maggioranza di “Dueville in Comune”. Durante l'ultima seduta del Consiglio comunale l'opposizione ha infatti chiesto, tramite una mozione, le dimissioni immediate di Nicoli per quanto pubblicato sul suo profilo Facebook lo scorso 15 settembre. “Cambia Dueville” si riferisce alla frase “A completamento dell'immonda vergogna che sprigionano, lui, e i suoi vergognosi sostenitori... Miserevoli! Salvini porta sul palco di Pontida Greta, una bimba di Bibbiano” scritta dal consigliere nella condivisione di un post di Selvaggia Lucarelli. Si tratta di un commento ad un link, sempre pubblicato da Nicoli, sugli insulti ricevuti da Gad Lerner durante il raduno di Pontida. «Atteso che il commento si riferisce chiaramente ai sostenitori del partito della Lega, di cui Matteo Salvini è segretario, e che nel comune di Dueville alle ultime elezioni europee tali sostenitori rappresentavano il 53,39 per cento dei votanti, riteniamo che con le sue parole la consigliera Nicoli abbia offeso più della metà dei cittadini di Dueville con un atteggiamento sicuramente non democratico, irrispettoso della libertà di pensiero di ogni singola persona e di certo poco consono al ruolo e alla funzione pubblica che svolge», sono state le motivazioni della richiesta di dimissioni avanzata dai consiglieri di “Cambia Dueville” Giovanni Sorzato, Giacomo Stivan, Cecilia Caldognetto, Alice Barausse e Claudio Grotto. «Gridare “bastardo, ebreo” ad un giornalista è vergognoso e miserevole. Aggredire un giornalista con un pugno rompendogli la telecamera, è vergognoso e miserevole. Dichiarare in veste di deputato che “Mattarella mi fa schifo”, è vergognoso e miserevole. Strumentalizzare politicamente casi che coinvolgono minori in situazioni di difficoltà, è vergognoso e miserevole», si è difesa Nicoli. «Ho condiviso il video degli insulti a Gad Lerner nel mio profilo personale e ho commentato che chi commette, sostiene, incita e plaude a tutto questo, è vergognoso e miserevole. Ci serve tutta questa violenza verbale per poter rafforzare un'idea di appartenenza politica? Voglio essere parte di una comunità che sostiene valori come il rispetto, la condivisione, l’accoglienza, il confronto sociale, il sostegno, la correttezza, la tolleranza; questo mi porta a contestare con fermezza quanto accaduto». Per il consigliere di maggioranza la sua posizione non rientrerebbe in una logica di schieramento politico. «Non mi interessa da quale pulpito vengano espressi questi atteggiamenti. Parte del mio impegno come consigliere comunale sta anche nel non essere indifferente a quello che mi accade intorno. Se qualcuno si è sentito offeso dal post e dal commento che ho condiviso, me ne dispiaccio sinceramente». Anche il resto del gruppo di maggioranza ha sostenuto la posizione di Nicoli, respingendo con una votazione la richiesta di dimissioni. «Alessia Nicoli non ha recato offesa ad alcun cittadino di Dueville, anzi, ha dimostrato di essere una cittadina viva – ha aggiunto l'assessore alla cultura Lidia Zocche – che non si gira dall'altra parte quando i deboli vengono umiliati e strumentalizzati». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Marco Billo

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