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Addio “Ciano”, lo strazio degli amici

Il 49enne Luciano Cavedon vittima domenica di un incidente. CISCATOLa scena dell’incidente
Il 49enne Luciano Cavedon vittima domenica di un incidente. CISCATOLa scena dell’incidente
Il 49enne Luciano Cavedon vittima domenica di un incidente. CISCATOLa scena dell’incidente
Il 49enne Luciano Cavedon vittima domenica di un incidente. CISCATOLa scena dell’incidente

«Quante volte ci siamo mandati a quel paese ma tu ed io eravamo complementari, tu il gas e io il freno. Sei stato il mio pilastro, la mente geniale di nuove avventure lavorative, non basterebbero milioni di pagine per descrivere la nostra avventura. Mi manchi... ciao Luciano. Da lassù saluta Ettore (il padre ndr)». Sta racchiuso in questo pensiero postato sui social il dolore di Franco Cavedon, fratello di Luciano, morto domenica sera in un incidente motociclistico. Un dolore forte espresso anche dal socio della Cavedon Moto di Zanè, Giorgio Segalla. «Sembra impossibile che se ne sia andato proprio in moto che era la sua grande passione e che sapeva guidare in modo perfetto che fosse una Harley o un enduro – sono le sue parole -. Luciano era l'anima del negozio, una vera e propria esplosione di idee. Qui in negozio ci mancherà tantissimo». A piangere Luciano è un’intera comunità, che ancora non riesce a spiegarsi che cosa possa essere successo. L'uomo probabilmente ha perso il controllo del mezzo sul quale viaggiava, un Fantic Caballero Rally 500 (forse per l'attraversamento della strada di un animale in quanto non sono stati coinvolti altri mezzi) ed è andato a scontrasi violentemente contro il guardrail, impatto che lo ha sbalzato dall'altra parte della carreggiata, mentre scendeva dal Pian delle Fugazze dove aveva trascorso una domenica pomeriggio di festa, diretto al centro di Valli. Luciano Cavedon è stato ritrovato da un automobilista che sopraggiungeva nello stesso senso di marcia lungo la strada provinciale 46, all'altezza del km 38 - via Giol del comune di Valli del Pasubio. Luciano, gestore insieme al fratello maggiore Franco dell'attività “Cavedon Moto” a Zanè, nota rivendita di motocicli, era molto conosciuto in zona non solo per la sua attività, ma anche per il suo carattere cordiale e pieno di vita. Grande appassionato di sport si dedicava anche alla corsa tanto che proprio nei giorni scorsi aveva partecipato alla CorrinConca a Thiene insieme a tanti amici. Amava anche la piscina e la bicicletta, infatti da una decina d'anni si dedicava al triathlon. «Apparteneva al Fai Zanè Runners Team – racconta con le lacrime agli occhi il responsabile del gruppo Gianatonio Romere – Era un appassionato di corsa su piccole distanze, non faceva maratone tanto che mercoledì scorso era presente con noi a CorrinConca manifestazioni alle quali gli piaceva partecipare non solo per correre ma anche per il “dopo corsa”, quando si trattava di fare festa tutti insieme». «Luciano era anche un appassionato di triathlon - aggiunge - e quando organizzavamo degli eventi era sempre in prima fila, anche come negozio ci prestava le bici perché era una persona generosa. Sempre disponibile era di grande compagnia e amava anche la musica. Gli piaceva fare il deejay nelle feste di paese, mettere la musica e far divertire tutti quanti» . Anima libera, senza figli, era allegro e disponibile, “caciarone” nel senso buono del termine, una persona di compagnia. «Il suo sorriso ci accompagnerà per sempre – continua -. Se la famiglia ci darà il permesso come team metteremo la maglietta della società sulla cassa il giorno del funerale e poi la lasceremo in dono al fratello». Conosciuto con il soprannome di “Ciano” era un amante del divertimento, sempre pronto a festeggiare qualcosa, «ma mai perdendo il suo senso di responsabilità – ricorda l’amico Giampi Michelusi -. Luciano era una persona di una pacatezza unica e di una grandissima dignità e serietà, nella sua pazzia. La sua passione, assieme alla corsa, ovviamente era la moto ereditata dal padre Ettore, moto che sapeva guidare benissimo senza mai fare lo sbruffone. Mi dispiace tantissimo, le parole non riescono davvero ad esprimere le emozioni che sento». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Maso

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