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Valli del Pasubio

Vandali al rifugio Papa, forzato il bivacco

Hanno forzato il lucchetto del bivacco, dopo aver vergato una grande A rossa cerchiata, simbolo dell’anarchia, hanno dormito all’interno, sfruttando le coperte pulite, e si sono allontanati. È quanto accaduto qualche notte fa a due passi dal rifugio Achille Papa, sul Pasubio, da parte di ignoti vandali. Un comportamento che ha generato la reazione di Renato Leonardi, che gestisce le strutture del Cai di Schio. 
«Posso anche passare sopra al fatto che qualcuno, spinto da non so quale necessità, rompa un lucchetto e entri in una proprietà altrui – commenta Leonardi -. Il “bivacco invernale Marzotto-Sacchi” come il rifugio sono di proprietà del Cai di Schio, il bivacco è appunto “Invernale” ed è aperto quando il rifugio è chiuso; negli altri periodi, da contratto, è a nostro servizio ed è utilizzato in caso di necessità da chi ci dà una mano nei fine settimana. Non capisco perché dopo aver utilizzato le nostre coperte pulite ci si senta anche in dovere di vandalizzare quello che ha appena utilizzato».
E poiché la lamentela ha trovare la reazione di chi ritiene che i bivacchi, in quanto ricoveri di emergenza, dovrebbero essere sempre aperti, Leonardi ha precisato: «Visto che questo atto di vandalismo ha dato il via a innumerevoli polemiche ritengo mio dovere chiarire la funzione del bivacco e del rifugio. Il primo non è un locale di villeggiatura ma un locale costruito per andare incontro alle possibili criticità che possono crearsi in periodi in cui il rifugio è chiuso. Nei periodi di apertura del rifugio è al servizio del rifugio. Detto questo il rifugio funge in caso di bisogno da posto di chiamata e presidio del Soccorso alpino, e posto di chiamata non significa che le porte del rifugio sono aperte 24 ore su 24 ma che a qualsiasi ora si abbia bisogno di soccorso siamo disponibili a dare una mano a chi lo richiede. Basta telefonare o semplicemente bussare alla porta».
Infine, il gestore tiene a precisare che gli orari sono concordati con il Cai (dalle 5.30 alle 22.30) e che la chiusura notturna serve da disincentivo per chi vaga per la montagna, in situazioni di potenziale pericolo, di notte. «Sapere che il rifugio ad una certa ora chiude - precisa Leonardi - vuole essere un messaggio chiaro per tutti: bellissimo girare di notte ma bisogna essere autosufficienti e in grado di superare momenti di crisi. Una semplice congestione lungo un percorso come le Gallerie in orario notturno può avere anche gravissime conseguenze».

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Rubina Tognazzi

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