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Santorso

Al pronto soccorso tra lunghe attese e prestazioni. «In media durano 7 ore»

Il dato riferito dal presidente della conferenza dei sindaci Franco Balzi. Ma l’Ulss precisa: «Quel tempo comprende anche la prestazione»

Un tempo di attesa di 6-7 ore. È quanto si trova a dover sperimentare, in media, un utente del pronto soccorso di Santorso, secondo quanto riferito, durante un incontro pubblico organizzato dal Pd scledense, da Franco Balzi, presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 7. Un dato che però l’azienda sanitaria non conferma perchè gli dà un’altra interpretazione. 

Sei ore e 13 minuti il tempo di permanenza, cure comprese

In sintesi l’Ulss 7 spiega come ammonti a 6 ore e 13 minuti il tempo di permanenza in pronto soccorso di codici bianchi e verdi, un tempo comprensivo, oltre che dell’attesa, anche delle cure. La serata, a palazzo Toaldi Capra, ha visto la partecipazione anche di Vanessa Camani, vicecapogruppo del Pd in consiglio regionale, e di Laura Frigo, medico anestesista che lavora al pronto soccorso dell’ospedale di Cittadella. Durante il suo intervento, il sindaco Balzi ha posto l’accento sulle difficoltà che si stanno vivendo all’interno del pronto soccorso orsiano, criticità condivise con gli altri pronto soccorso del Veneto. «È una situazione che si protrae da anni - ha spiegato Balzi - sono problemi seri che l’attuale primario, la dottoressa Castiglione, sta affrontando con impegno, in modo molto serio». Quindi, il primo cittadino orsiano ha fornito una serie di dati relativi alla struttura. «I tempi di attesa sono in media di 6-7 ore», ha specificato, spiegando come, trattandosi di una media, ci sono utenti che si trovano a dover sperimentare tempi anche molto più lunghi, ad esempio nel caso in cui un paziente con codice bianco venga continuamente superato da utenti con codici di gravità più elevata. 
«Dai dati del controllo di gestione - precisa invece l’azienda Pedemontana - il tempo medio da triage a presa in carico del medico per codici bianchi e verdi è di 70 minuti. La durata media di permanenza in pronto soccorso per le cure degli stessi codici è di 6 ore e 13 minuti». «C’è un forte aumento degli accessi al pronto soccorso di tutto il Veneto - spiega il direttore generale dell’Ulss 7 Carlo Bramezza -. Ciò è dovuto al fatto che ci sono molti medici di medicina generale nuovi e le persone trovano risposte più facilmente al pronto soccorso».

Il 50% degli accessi sono impropri

Un tema, questo, toccato anche da Balzi sempre durante la serata. «Al pronto soccorso - ha spiegato il sindaco - ci vanno tante persone, anche troppe, spesso in modo improprio. La media degli accessi è di 200 persone al giorno. E se ci vanno, è perché c’è qualcosa che non funziona sul territorio, nella medicina generale, nella continuità assistenziale; manca anche il raccordo tra ospedale e territorio stesso. Quasi il 50 per cento degli accessi sono impropri, dovrebbero trovare risposte da altre parti». Il problema è legato anche alla carenza di medici.

«Su 21-22 medici che dovrebbero essere in organico per coprire, sette giorni su sette, i due turni di dodici ore, sono 7 i medici strutturati, assunti a tempo indeterminato dall’Ulss», ha proseguito Balzi, spiegando come si stia cercando di risolvere il problema ricorrendo a medici forniti da una cooperativa e a operatori della libera professione. Come uscire, dunque, da questa situazione? «Oltre alla ricerca del personale - ha concluso il sindaco - si sta cercando di agire con una riorganizzazione del pronto soccorso, sulla logistica, sulle attrezzature, sull’innovazione tecnologica e sul modello operativo, nonché dei percorsi».
La dottoressa Frigo del pronto soccorso di Cittadella ha poi toccato il tema della formazione e delle scuole di specializzazione, mentre la vicecapogruppo del Pd in consiglio regionale Camani ha sottolineato l’esigenza di trovare soluzioni innovative per i nodi della sanità. 

Matteo Carollo

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