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Cogollo del Cengio

Gare in moto sul Costo con Max Wrist: centauro vicentino condannato

Uno dei video postati nel 2016 da Max Wrist, amico di Meneghini
Uno dei video postati nel 2016 da Max Wrist, amico di Meneghini
Uno dei video postati nel 2016 da Max Wrist, amico di Meneghini
Uno dei video postati nel 2016 da Max Wrist, amico di Meneghini

Per Alex Meneghini il gas a manetta che ha aperto per sfrecciare con la sua Ktm Supermotard lungo il Costo assieme all’amico Eugene Edward McMahel (parà Usa che era di stanza alla Ederle) sarà solo un ricordo. E per un bel po’ di tempo. Meneghini, difeso dall’avvocato Andrea Cornolò, l’altro giorno è stato condannato a 6 mesi di reclusione e a 3.600 euro di multa proprio per le sfide a tutta velocità, tra Caltrano e Asiago, che sino al febbraio 2016 aveva intrapreso col biker a stelle strisce. 
Performance a folle velocità che venivano anche riprese e poi messe sul web. Il giudice Molinaro, al termine del dibattimento, ha inoltre disposto nei confronti di Meneghini la sospensione della patente di guida per un anno nonché la confisca della moto che gli era stata sequestrata. All’imputato, a cui era contestato il divieto di gareggiare in velocità, è stata concesso la sospensione condizionale della pena.

Sorpassi e controsorpassi sul Costo tra Max Wrist e il suo complice


L’inchiesta della procura, coordinata dal pubblico ministero Serena Chimichi, era scattata nell’estate 2015 quando alcuni automobilisti e motociclisti avevano segnalato per la prima volta alla polizia stradale di Schio la presenza di due moto che gareggiavano lungo il Costo. I poliziotti avevano predisposto servizi di controllo fino a settembre, ma i centauri non erano stati individuati.
Gli agenti della Stradale avevano però scoperto che su internet esistevano alcuni filmati, registrati grazie alle telecamere go-pro montate sui caschi o sulle moto, che documentavano sorpassi azzardati e manovre spericolate. Il protagonista e il coprotagonista dei video si erano fatti vedere, a fianco delle loro due ruote, coperti dai caschi, e con la targhe non visibili. Gli investigatori erano comunque riusciti a identificare McMahel e Meneghini grazie ad alcuni dettagli e avevano ipotizzato la gara clandestina, che il codice della strada classifica come reato. A quel punto, i presunti responsabili erano stati denunciati dai poliziotti e tutto il materiale raccolto era stato trasmesso alla procura, dove era stata aperta un’inchiesta. Successivamente McMahel conosciuto con lo pseudonimo di “Max Wrist” incappò in altre vicissitudini, e gli fu ritirata la patente. Ma appena ne tornò in possesso riprese con i video pubblicati in rete finché non venne trasferito lontano da Vicenza. Per Meneghini invece l’inchiesta ha portato al processo conclusosi con la condanna inflittagli l’altro giorno dal giudice Molinaro.

 

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Matteo Bernardini

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