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Lonigo / Sarego

Si era schiantato in moto: è morto a 69 anni. Lascia moglie e sette figli

Gabriele Ruzza era un tecnico in pensione con la passione per le due ruote. Nel 2020 aveva perso l’ottavo figlio in un altro incidente

È morto qualche ora dopo l’incidente in cui era rimasto gravemente ferito Gabriele Ruzza, 69 anni, residente a Lonigo: mercoledì era rimasto coinvolto nello scontro con un furgone lungo la strada provinciale della Favorita, all’incrocio con via Pompele, nella zona industriale tra la frazione di Monticello di Fara e Sarego. Le sue condizioni erano subito apparse gravi, aveva perso conoscenza, tanto che i sanitari del Suem 118 che erano sopraggiunti in ambulanza per prestargli soccorso, dopo averlo stabilizzato, avevano deciso di far intervenire l’elicottero per il trasferimento con il codice di massima urgenza all’ospedale San Bortolo di Vicenza, nel reparto di rianimazione. Lì Ruzza, pensionato, padre di 7 figli, è mancato in tarda serata.

L'inchiesta sull'incidente mortale

La procura ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale a carico del conducente del furgone, appartenente a un’azienda che opera per conto terzi nel settore della cantieristica. I rilievi sono stati eseguiti dai carabinieri della compagnia di Vicenza, intervenuti con due pattuglie provenienti da Brendola e Barbarano. Le cause dell’impatto sono in fase di accertamento.

Due anni fa la vittima aveva perso un figlio in un incidente

La vittima due anni fa aveva perso il figlio Federico in un altro incidente stradale avvenuto in auto a Orgiano, all’altezza della curva di San Giovanni, il giorno del suo 25esimo compleanno mentre stava tornando a casa dal turno di notte al lavoro.  Gabriele Ruzza, che abitava nel popoloso quartiere di via Bonioli, al civico 149, lascia la moglie Maria Rosa, le figlie Valentina, Michela, Marina, Maristella, Gabriella e gli altri figli Alessio e Andrea.

 

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Il ricordo

«Era una persona meravigliosa, attaccato alla famiglia, oltre che un gran lavoratore; questa è stata davvero una grande perdita per tutti noi», afferma il cognato in questo momento di dolore. Appassionato delle due ruote, Ruzza si era sistemato una vecchia Honda Gold Wing 1.500 a 6 cilindri, la moto su cui era in sella nel momento del tragico incidente. Era uscito di casa per andare a ritirare delle analisi. «Era la moto che aveva sempre sognato - spiega il cognato -. Ha lavorato per cinquant’anni, fin da quando ne aveva 14 e quando si è ritirato dal lavoro si è messo a posto quel mezzo ormai storica che aveva tirato veramente a lucido. È mancato proprio adesso che poteva godersi la sua passione, in un incidente con la sua moto preferita». 

Un tecnico specialista esperto

In pensione da pochi anni, aveva passato buona parte della vita lavorativa in forza alla Degrocar di Arzignano, come tecnico specialista dei carrelli elevatori Mitsubishi. Era considerato un esperto a livello nazionale, formatore del migliaio di meccanici delle concessionarie italiane dei carrelli prodotti dalla multinazionale giapponese. «È stato un maestro e un punto di riferimento per tutti - ricordano il titolare Giuliano De Grossoli e alcuni colleghi -. Si rendeva sempre disponibile per aiutare con grande competenza e nelle più svariate circostanze i meccanici e i colleghi che avevano bisogno di lui. Era una persona positiva e ironica. Ci stringiamo tutti alla famiglia». 

 

Matteo Guarda / Giorgio Zordan

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