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Comune risarcito con un’area del Cis

Il Comune salvaguarderà anche  il patrimonio  dei resti di una villa romana presenti sull’area acquisita L’area perequativa ottenuta a titolo gratuito è di circa 25.000 mq
Il Comune salvaguarderà anche il patrimonio dei resti di una villa romana presenti sull’area acquisita L’area perequativa ottenuta a titolo gratuito è di circa 25.000 mq
Il Comune salvaguarderà anche  il patrimonio  dei resti di una villa romana presenti sull’area acquisita L’area perequativa ottenuta a titolo gratuito è di circa 25.000 mq
Il Comune salvaguarderà anche il patrimonio dei resti di una villa romana presenti sull’area acquisita L’area perequativa ottenuta a titolo gratuito è di circa 25.000 mq

Il Comune di Montebello trova l’accordo con Cis Spa e porta a casa 25 mila metri quadri di terra che serviranno a ricavare i fondi necessari per costruire la nuova palestra attesa da anni. L’area acquisita sarà trasformata in zona produttiva e messa all’asta. In mezzo, i resti della villa romana ritrovata durante gli scavi che fece fare la società Cis all’epoca in cui i lavori per realizzare il Centro intermodale merci e servizi sembrava potessero partire. «Siamo stati l’unica Amministrazione comunale ad aver sbloccato questa annosa situazione e lo abbiamo fatto a vantaggio dell’intera comunità», spiega il sindaco, Dino Magnabosco. «Con il prossimo piano degli interventi, infatti, trasformeremo quest’area in area industriale da mettere all’asta per la costruzione di insediamenti produttivi da parte di imprenditori interessati. L’introito che auspichiamo di ottenere servirà a finanziare la costruzione nell’area del polo scolastico di una nuova palestra di cui il paese necessita da anni per carenza di spazi sportivi e che sarà a servizio sia delle scuole che delle società e delle associazioni sportive». L’accordo prevede la cessione dell’area perequativa a ridosso dell’area produttiva “Signolo”. L’operazione di acquisizione immobiliare attualizza copsì una parte degli oneri che il Comune avrebbe potuto incassare chissà quando e solo in seguito alla costruzione delle strutture previste nel piano Cis, attese da 25 anni, da una società, la Cis Spa, che si trova in liquidazione. E invece ora al cambio di proprietà seguirà il cambio di destinazione urbanistica che trasformerà l’area da verde a produttiva, da vendere all’incanto a un prezzo più alto. «Contiamo di poter arrivare ad ottenere dai 30 ai 40 metri euro al metro quadro – precisa il sindaco Magnabosco -. Il che potrebbe portare nelle casse comunali dai 750 mila a 1 milione di euro, una somma idonea per edificare la nuova palestra completa nell’area tra la scuola media e le elementari. Di giorno servirà per le scuole e nel pomeriggio e alla sera alle attività delle associazione e dei gruppi sportivi».

I tempi saranno quelli della riconversione del terreno, che confina con l’area Signolo, verso Montecchio Maggiore, in area industriale e di indire l’asta che è attesa per giugno. In una parte dell’appezzamento che è stato acquisito dal Comune sono avvenuti i ritrovamenti dei resti di una villa rurale romana. Per la salvaguardia dei beni archeologici è stato siglato un ulteriore accordo, con la Soprintendenza per i beni culturali. «Questi reperti – precisa il sindaco Magnabosco – non andranno ad intralciare la realizzazione delle unità produttive, che saranno comunque in numero limitato ma che rappresentano un’opportunità di sviluppo per le aziende interessate. Insomma, da una parte daremo nuove possibilità al mondo produttivo pur nel rispetto del bene archeologico e dall’altra favoriremo lo sviluppo sportivo, sociale ed educativo del nostro paese».

Risolta la questione degli oneri urbanistici collegati alla realizzazione del Centro intermodale, tra il Comune e Cis Spa ne esiste tuttavia un’altra, e non certo di poco conto: si tratta del contenzioso tributario arrivato in cassazione per circa 800 mila euro di cartelle chieste per crediti Imu e Ici sulle aree fabbricabili dal Comune e sempre opposte dalla Cis. In pratica: un’altra palestra

Matteo Guarda

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