La corona d’alloro è ben calcata in testa, il bustone rosso bordeaux con il simbolo dell’università di Padova e la pergamena è stretto tra le mani, non sia mai che il diploma di laurea appena ottenuto “cum laude” se ne voli via. E la prima frase all’uscita dall’aula è “Ce l’ho fatta. Sono felice. Grazie a tutti”. Il neodottore da 110 e lode in scienze naturali, con tanto di discussione della tesi in inglese sulla cura genetica della progeria, è Sammy Basso, di Tezze. Sammy, affetto da progeria, la malattia dell’invecchiamento precoce, al quale i medici avevano dato poche speranze di superare l’infanzia. Sammy, invece, che oggi a 22 anni è un giovane da pieni voti. Con le aule accademiche ma soprattutto con la vita. Per la sua “lectio doctoralis”, lui che ha affrontato telecamere delle tivù nazionali, viaggi tra un continente e l’altro, la maratona di Venezia e una quantità infinita di iniziative di sensibilizzazione, ha voluto accanto a sé solo i familiari e gli amici più stretti. Pochi, quindi, ma buoni e visibilmente emozionati. Come i genitori, Laura e Amerigo, commossi come devono essere in questi casi una mamma e un papà. «Non chiedeteci di ricostruire la giornata – hanno detto - Sappiamo solo che sono successe tante cose, tutte meravigliose. E che Sammy è stato bravissimo. Se poi volete indicazioni sulla tesi, meglio chiederle direttamente a lui». Naturalmente, a casa Basso, di fermarsi alla laurea triennale non se ne parla: l’iscrizione al biennio magistrale è già pronta e il nuovo traguardo che si prospetta sarà festeggiato, con una corona se possibile ancora più grande. E con il papiro, naturalmente, tratto distintivo, in Veneto, del passaggio da studenti ad adulti. Sammy, dopo la proclamazione, ripete che «sono grato alla progeria. Non cambierei nulla della mia vita e so anche perché: perché l’ho presa per quella che è l’ho resa unica». Unica perché normale, ieri tra gli scherzi e i canti a squarciagola degli amici, come si fa da secoli con chi si sia appena laureato. E dopo un obiettivo, Sammy l’inarrestabile se ne inventa subito un altro. Buona fortuna, dottore. • © RIPRODUZIONE RISERVATA