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Bassano

Fuga dal lavoro nei week end. Bar e negozi senza personale

«Da mesi abbiamo esposto il cartello di ricerca personale I giovani si presentano, ma lasciano dopo poche settimane»
Tiziano Ferronato
Tiziano Ferronato
Tiziano Ferronato
Tiziano Ferronato

Il lavoro nel fine settimana è proprio una “bestia nera” per i giovani. Il grido d’allarme lanciato dal direttore generale dell’Ulss 7 Carlo Bramezza per la difficoltà a trovare personale sanitario disposto a lavorare nei week end è comune anche ad altri settori.

Lavorare savato, domenica e festivi è un tabù

Lavorare il sabato, la domenica e i festivi sta diventando sempre più un tabù, in particolare tra i giovani, non più disposti a sacrificare il loro tempo libero. E il problema tocca anche negozi e pubblici esercizi. Lo sa bene una figura storica tra i baristi di Bassano, il titolare del “Sotto la torre” e del “Saiso” Tiziano Ferronato.
«Nei miei locali ho esposti i cartelli per la ricerca di personale da diversi mesi - riferisce Ferronato -. Questo perché continuo a faticare a trovare giovani disposti a lavorare nel fine settimana. O meglio, magari qualcuno arriva, ma dopo poche settimane, per un motivo o per l’altro, decide di andare via».
Sono diversi i fattori che spingono i giovani a dare forfait così presto. «Magari hanno una famiglia dietro le spalle che li aiuta a mantenersi - afferma Ferronato - oppure hanno gli esami universitari che incombono. Fatto sta che è davvero difficile dare continuità al lavoro». 

«Lavorare quando tutti fanno festa è duro per i giovani»

In realtà, precisa sempre Ferronato, non è mai stato facile trovare personale per il fine settimana. In fondo, si tratta di lavorare quando tutti fanno festa e da giovani è un boccone davvero difficile da mandare giù. Tuttavia gli esercenti si aspettavano che dopo il covid si verificasse un’inversione di tendenza, cosa che invece non è avvenuta. 
«Rispetto a una volta, sembra ci sia meno voglia da parte dei giovani di essere indipendenti - afferma il ristoratore -, come un lavoro permetterebbe di fare. Resta il fatto che per noi commercianti questo è un vero problema, perché ovviamente lavoriamo soprattutto nel fine settimana e nei festivi».
Anche il presidente della Confcommercio di Bassano, Alberto Borriero, analizza la situazione. E lo fa a partire proprio da quanto sta accadendo in città. Non solo i bar della movida serale, ma anche i ristoranti e i negozi faticano non poco a trovare personale.
«Siamo una società che, nonostante permangano forti disagi, fortunatamente ha raggiunto un alto grado di benessere - riflette -. Di conseguenza, non essendoci contingenze immediate, abbiamo la possibilità di pensare alla qualità della nostra vita. Ecco quindi che oggi una persona cerca di trovarsi un lavoro che le permetta di guadagnarsi il tempo libero, che è diventato una priorità».

L'ingresso nel mondo del lavoro avviene sempre più tardi

Altra conseguenza di questa situazione è che i giovani, in questo modo, stanno ritardando sempre di più l’ingresso nel mondo del lavoro. «Questo si traduce nell’assenza di professionalità adeguate - prosegue Borriero - Si crea un cortocircuito, per cui anche se trovo una persona disposta a lavorare nel fine settimana, non è detto che sia in grado di garantirmi una produttività tale da giustificare il suo costo. Perché se è giusto che una persona che lavora nel fine settimana venga pagata correttamente, è altrettanto giusto che mi garantisca capacità adeguate». 
A rimetterci, quindi, sono sempre quelle professionalità che, essendo preparate e disponibili, vengono spremute fino all’osso. «Penso ad esempio ai camerieri - chiude il presidente dei commercianti Borriero -: ai pochi che rimangono vengono sempre aumentate le ore di lavoro, tanto che capita che lavorino anche sette giorni su sette. Con tutte le conseguenze sulla loro qualità della vita». 
Il problema, insomma, è radicato anche nel Bassanese. Si tratta però di una questione sicuramente complessa, che implica diversi variabili, alcune delle quali sull’altro piatto della bilancia: è tutto da verificare, ragionano in molti, che valga davvero la pena, in base alla retribuzione prevista, di lavorare anche nel fine settimana. 

Enrico Saretta

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