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Il caso

Ancora un accoltellamento a Bassano. L'aggressore ha un permesso di soggiorno protetto

Una pattuglia dei carabinieri in viale Venezia (Foto Ceccon)
Una pattuglia dei carabinieri in viale Venezia (Foto Ceccon)
Una pattuglia dei carabinieri in viale Venezia (Foto Ceccon)
Una pattuglia dei carabinieri in viale Venezia (Foto Ceccon)

Ancora un accoltellamento  in centro città, ancora per mano di Hosam Moftah, pregiudicato senza fissa dimora, da tutti conosciuto come "Il Libico". Quello avvenuto l'altro ieri mattina in viale Venezia, vittima un marocchino di 26 anni preso a testate poi colpito con fendenti sotto l'ascella, è solo l'ultima aggressione di cui si è reso protagonista lo straniero da tempo stanziale a Bassano, dove vive alla giornata dormendo in alloggi abusivi.

Moftah, 30 anni, è uno dei pregiudicati considerati potenzialmente più pericolosi dalle forze dell'ordine locali. All'attivo ha almeno tre accoltellamenti avvenuti solo negli ultimi due anni. E non si può nemmeno espellere, in quanto titolare di un permesso di soggiorno per "protezione sussidiaria", della durata di 5 anni, che scadrà solo nel 2023. Questo particolare status, al pari di quello di rifugiato, viene riconosciuto da una commissione territoriale a chi, pur non potendo dimostrare una persecuzione personale in patria, dimostra di essere comunque a rischio di torture, condanna a morte, minaccia di vita in caso dovesse fare rientro nel suo paese.

E così, nonostante l'impegno delle forze dell'ordine, che a suo carico hanno formulato una sfilza di denunce da primato, "il libico" resta libero, inespellibile e purtroppo continua pure a collezionare reati per lesioni aggravate. 

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