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Il caso Pfas

Rappresentante Onu in visita alla ex Miteni: «Necessari altri 10 mesi per smantellarla»

La delegazione guidata da Marcos A. Orellana è stata accolta a Trissino prima del sopralluogo esterno all’ex Miteni (Foto Zordan)
La delegazione guidata da Marcos A. Orellana è stata accolta a Trissino prima del sopralluogo esterno all’ex Miteni (Foto Zordan)
La delegazione guidata da Marcos A. Orellana è stata accolta a Trissino prima del sopralluogo esterno all’ex Miteni (Foto Zordan)
La delegazione guidata da Marcos A. Orellana è stata accolta a Trissino prima del sopralluogo esterno all’ex Miteni (Foto Zordan)

Pfas: da dove sono partiti a fin dove sono finiti. Questo il fil rouge del tour effettuato ieri nel Vicentino dalla missione dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani in relazione alle sostanze tossiche. «Per lo smantellamento degli impianti della Miteni bisognerà attendere la prossima estate E per trasportare tutto in India occorreranno 300 container». Lo ha detto davanti ai cancelli chiusi dell’ex stabilimento chimico della Miteni il curatore fallimentare Domenico De Rosa illustrando la situazione alla missione Onu. Dunque, come dire, circa dieci mesi. Per Marcos A. Orellana, il capodelegazione, e Gotzon Onandia Zarrabe, quella di ieri è stata una giornata intensa. È iniziata alle 8.30 con prima tappa allo stabilimento chimico dell’ex Miteni, imputata nel processo in corso a Vicenza d’essere la principale fonte di contaminazione. Poi la tappa a Cologna nel punto in cui il “tubone” di Arica, dove confluiscono i reflui trattati da cinque depuratori vicentini, sfocia nel Fratta-Gorzone. Quindi la delegazione è tornata nel Vicentino al centro di potabilizzazione di Madonna di Lonigo per focalizzarsi sui silos con i filtri a carbone attivo, per poi spostarsi a Legnago alla Chemviron, azienda specializzata nella rigenerazione di carboni attivi esausti, dove il sindaco del paese ha chiesto ad Arpav di effettuare un monitoraggio continuo sulle emissioni in atmosfera prodotte dall’attività, in modo particolare relativamente ai Pfas. Il tour tra Vicentino e Veronese si è concluso con l’audizione delle associazioni ambientaliste a Montagnana, nel Padovano. Scopo della missione: verificare che siano stati rispettati i diritti umani riguardo l’informazione, la saluta e il rimedio effettivo ovvero la bonifica entro i tempi previsti.

Ad accogliere la delegazione Onu in via Colombara a Trissino c’erano, con il curatore De Rosa, il tenente colonnello Federico Ninni al comando del Gruppo Carabinieri Tutela Ambientale e della Transizione Ecologica del Nord Italia, accompagnato dal tenente colonnello Massimo Soggiu comandante del Noe di Treviso e dal maresciallo Manuel Tagliaferri, pure del Noe di Treviso, tra i principali investigatori nel caso Miteni. I commissari non sono entrati nello stabilimento per questioni di sicurezza ma hanno osservato dall’esterno, soffermandosi in particolare sulla barriera idraulica a sud dell’impianto. Ad attendere la delegazione anche gli esponenti di Isde, l’associazione italiana Medici per l’Ambiente, Vicenzo Cordiano, Claudio Lupo e Maria Chiara Rodeghiero, quest’ultima firmataria di una delle tante azioni giuridiche che hanno innescato il processo a Miteni, Laura Facciolo di Mamme No Pfas, Piergiorgio Boscagin di Legambiente, l’avvocato Edoardo Bortolotto che tutela Pfas.land.

 

Giorgio Zordan

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