Arrivati i primi fondi per i danni da maltempo di fine agosto 2020. A dare il via libera è stato il commissario delegato regionale per gli eventi meteorologici. «Si tratta di una somma di 2,3 milioni di euro che viene incontro, in parte, alle richieste dei cittadini e delle imprese danneggiate».
A confermarlo è il sindaco di Arzignano, Alessia Bevilacqua, che aggiunge: «Per poter procedere alle liquidazioni, la Regione ha fornito un ulteriore modulo - disponibile sui canali comunali - che i cittadini e i titolari delle imprese dovranno compilare. È un disagio - aggiunge - ma tale modulo ci è richiesto dagli enti preposti all'erogazione».
Verifiche a campione La somma complessiva stanziata per il Comune di Arzignano è di 2.310.704 euro. «I fondi stanziati - conferma Bevilacqua - hanno una copertura sul totale richiesto al netto degli indennizza già riscossi del 20 per cento per i privati e del 28 per cento per le aziende. L'Amministrazione comunale di Arzignano dovrà provvedere, entro 60 giorni all'effettiva liquidazione dei contributi, ad accertare, mediante verifiche a campione su almeno il 20 per cento dei contributi liquidati, la veridicità dei fatti e delle circostanze contenute nelle autocertificazioni presentate».
Privati e aziende Gli stanziamenti per i danni sono relativi a contributi da assegnare nell'importo massimo di 5 mila euro a famiglie la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata compromessa dal maltempo e, per quanto riguarda i contributi da erogare alle imprese, attività economiche-produttive, nell'importo massimo di 20 mial euro.
Domande per i danni Le richieste per i danni pervenute in Comune sono state 1.152 da famiglie, con un totale richiesto di 12 milioni 24 mila 457 euro per beni immobili e 533 mila 133 euro per beni mobili, e 113 da attività produttive con totale richiesto per il ripristino danni pari a 4 milioni 528 mila 772 euro. Nel caso di privati i beneficiari, in questa prima fase di aiuti arrivati dal commissario delegato regionale, sono 419 per quanto riguarda i beni immobili. Quelli relativi alle attività produttive, invece, sono 82 ovvero oltre il 70 per cento rispetto al numero di domande nella prima ricognizione..
© RIPRODUZIONE RISERVATA