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Uccise la sua ex, rischia l’ergastolo

Luigi SegniniMarianna Sandonà
Luigi SegniniMarianna Sandonà
Luigi SegniniMarianna Sandonà
Luigi SegniniMarianna Sandonà

Il prossimo 6 maggio Luigi Segnini, camionista vicentino di 39 anni, comparirà davanti al giudice per l’udienza preliminare Massimo Gerace che dovrà decidere del suo destino processuale. Segnini è accusato di avere ucciso la sua ex fidanzata, Marianna Sandonà, con 19 coltellate e di avere tentato di ammazzare anche Paolo Zorzi, amico e collega della donna. La procura, con il pubblico ministero Hans Roderich Blattner, gli contesta, assieme all’omicidio e al tentato omicidio anche una serie di aggravanti: la premeditazione, i futili motivi e di avere agito con crudeltà. Gli avvocati del camionista, Paolo Mele junior e Lorenzo Pellegrino, nel corso della preliminare tenteranno di far cadere gli aggravi penali che se invece venissero confermati dal gup non consentirebbero a Segnini di poter essere giudicato con il rito abbreviato che in caso di condanna gli consentirebbe lo sconto di un terzo della pena. L’omicidio di Marianna Sandonà, avvenuto l’8 giugno scorso a Montegalddella, è infatti avvenuto un paio di mesi dopo dall’entrata in vigore della legge che ha stabilito l’inapplicabilità del rito abbreviato ai delitti puniti con la pena dell’ergasotolo. In caso dunque il giudice accolga la tesi della procura, Segnini verrà giudicato in Corte di Assise che prevede anche la presenza della giuria popolare. Nel corso delle indagini, tra le prove raccolte dal pubblico ministero Blattner era emersa anche la registrazione del delitto ripreso in diretta dal telefono cellulare che la vittima aveva tenuto nascosto in tasca. Marianna Sandonà e Luigi Segnini, avevano avuto una relazione di due anni e per un periodo avevano convissuto in un appartamento nel condominio al civico 5 di via Vespucci, a Montegaldella, dove poi nel cortile dei garage è avvenuto il delitto. Tra i due ex fidanzati la relazione si era conclusa non senza contrasti tanto che il giorno del delitto si erano dati appuntamento affinché Segnini andasse a riprendere oggetti ed effetti personali che erano rimasti nell’abitazione. Marianna, nell’incontrare il suo ex credeva di avere preso ogni precauzione possibile con il registratore del cellulare nascosto acceso in tasca e la presenza del suo amico e collega di lavoro. Purtroppo si sbagliava. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

M.B.

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