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Oltre 22 milioni per l’acqua sana nelle aree dei Pfas

Gli interventi finanziati porteranno acqua sana nelle zone tra le province di Padova e Vicenza.   ARCHIVIO
Gli interventi finanziati porteranno acqua sana nelle zone tra le province di Padova e Vicenza. ARCHIVIO
Gli interventi finanziati porteranno acqua sana nelle zone tra le province di Padova e Vicenza.   ARCHIVIO
Gli interventi finanziati porteranno acqua sana nelle zone tra le province di Padova e Vicenza. ARCHIVIO

È stato pubblicato in questi giorni da Acquevenete il bando di gara per la realizzazione del “tubone” che servirà per portare l’acqua buona negli acquedotti della Zona Rossa colpita dall’inquinamento delle sostanze perfluoroalchiliche, i famigerati Pfas. Oltre 22 milioni e 600 mila di euro stanziati per realizzare la grande opera idrica. Il cospicuo investimento, contenuto nel budget stabilito per l’anno prossimo, era stato approvato, con voto unanime, dall’assemblea dei sindaci giovedì 19 dicembre nella sede dell’utility, a Monselice. Più in dettaglio, dei 36 milioni e 373 euro di investimenti previsti per il 2020 per nuove infrastrutture, ben 23 milioni e 333 mila euro, cioè i due terzi, riguarderanno il settore acquedotto, reti e impianti, mentre 13 milioni e 40 mila euro sono in programma per le reti fognarie e la depurazione. Tra gli stanziamenti, c’è l’opera più attesa, quella pensata per risolvere l’emergenza Pfas, con la realizzazione della grande condotta di collegamento, lunga 22 chilometri, lungo la direttrice da Ponso a Montagnana, nel Padovano, a Pojana Maggiore, in territorio vicentino. Non solo. L’intervento prevede, inoltre, la costruzione, sempre a Montagnana, di un serbatoio di accumulo della capacità di 10 mila metri cubi, per un importo complessivo di oltre 25 milioni che rientrano nel finanziamento del ministero dell’Ambiente e messi a disposizione del commissario straordinario per l’emergenza Pfas. «Possiamo dire che Acquevenete comincia davvero a imprimere un cambiamento nell’assetto del servizio idrico integrato del territorio gestito» sottolinea il presidente della società, Piergiorgio Cortelazzo. «È un risultato reso possibile grazie a un grande lavoro di squadra di Acquevenete insieme a tutti i sindaci. Un plauso particolare va alla velocità con cui Acquevenete è riuscita a mettere in campo la progettazione e l’avvio di un’opera così complessa», aggiunge Paola Fortuna, sindaco di Pojana e componente del cda di Acquevenete. Il “tubone” rifornirà di acqua senza Pfas sia la Bassa Padovana che l’Area Berica. «Si tratta di un’opera molto attesa dalla popolazione – aggiunge Fortuna – e a maggior ragione abbiamo di che essere soddisfatti perché il 2020 è l’anno in cui la vedremo finalmente realizzarsi». L’assemblea dei soci della società a capitale pubblico, che nel Vicentino gestisce il servizio idrico nei Comuni di Agugliaro, Alonte, Asigliano, Campiglia, Orgiano, Pojana Maggiore, Sarego, Val Liona e Zovencedo, ha anche votato per mantenere le tariffe attuali, con le bollette, che anche per il prossimo anno non avranno aumenti. Questo, fa sapere Acquevenete, nonostante l’incremento degli investimenti e nuovi servizi offerti e le rimodulazioni della nuova articolazione tariffaria del 2019, la Ticsi, legata al numero dei componenti della famiglia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Guarda

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