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L'illustre
sconosciuto

Pablo Lobato davanti al ritratto di Woody Allen. Sotto Vladimir Putin
Pablo Lobato davanti al ritratto di Woody Allen. Sotto Vladimir Putin
Pablo Lobato davanti al ritratto di Woody Allen. Sotto Vladimir Putin
Pablo Lobato davanti al ritratto di Woody Allen. Sotto Vladimir Putin

Floriana Donati

E' l' “Illustrissimo” del primo festival internazionale che porta nei palazzi della cultura il linguaggio della creatività contemporanea e fa di Vicenza la capitale italiana dell'illustrazione. Pablo Lobato (1970), talento argentino e firma di punta dell'editoria statunitense, mostra alle Gallerie d'Italia di Palazzo Leoni Montanari i suoi ritratti al digitale, 140 in tutto, delle icone pop della nostra epoca, tra cinema, musica, politica, letteratura, sport, moda e varia umanità. Da Putin a Obama, da Oscar Wilde a Madonna, da Bob Marley a Eistein, Di Caprio, Lincoln, Lady Gaga, Marx…. Inconfondibili, non per fedeltà mimetica, ma per l'evidenza della loro personalità ottenuta con un puzzle di colori vividi, forme geometriche decostruite, superfici incise da segni nitidi e dinamici che moltiplicano gli effetti di senso. Un mix di arguzia, humour, conoscenza che diverte i visitatori.

Nato a Trelew in Patagonia Argentina, laurea in Graphic design all'università de La Plata, Lobato inizia a lavorare come illustratore nel campo dell'editoria a Buenos Aires, dove oggi vive e lavora, scegliendo infine la ritrattistica. Ha lavorato per magazines e quotidiani come Rolling Stone, Texas Monthly, Boston Globe, Time, The New Yorker, Wired, New York Times, AARP, Entertainment Weekly, Tv Guide e altri. I suoi lavori sono stati segnalati su Illustration Now vol.3 e Portraits!, editi da Taschen e selezionati da American Illstration, Applied Arts e Communication Arts.

Questa sua prima volta in Italia comincia da Vicenza: quale l'impatto con la città e il palazzo che ospita la sua mostra di ritratti?

Sono pieno di meraviglia, è difficile per un europeo capire cosa prova un sudamericano di fronte a questa mescolanza di antico, che per noi è tutto nuovo: non ci posso credere, è stato incredibile per me trovarmi a raccontare il mio lavoro all'interno delle stupende sale di Gallerie d'Italia Palazzo Leoni Montanari, mette in soggezione così tanta bellezza.

Ha incontrato gli studenti vicentini e i giovani illustratori, come è andata?

E' stato bellissimo incontrare così tante persone e accompagnarle fra le sale della mia mostra raccontando loro le storie che stanno dietro alle opere esposte; questi cinque giorni a Vicenza sono stati fra i più belli della mia vita.

Ha lavorato solo per l'editoria statunitense? Una scelta, un caso o una necessità?

Tutto dipende dal fatto che la mia rappresentante lavora molto per l'editoria Usa e non ha ancora avuto la fortuna di farlo per l'Argentina ma ho lavorato anche per il Daily Telegraph di Londra e per il tedesco Cosmopolitan Germany e ora in Italia sto preparando un lavoro per una marca di profumi da lanciare.

Come si è imposto nel suo lavoro, come è arrivato ai grandi magazine?

Il merito è della mia rappresentante Anna Goodson, canadese, che ha indirizzato bene i miei lavori.

Propone lei i soggetti al committente o accetta gli incarichi come arrivano? i personal work in mostra sono il suo momento di libertà?

Ambedue le cose: in alcuni casi propongo, altre volte ricevo indicazioni precise, il lavoro è lavoro, ma quando sono stanco di disegnare controvoglia allora mi rilasso e disegno personaggi a mia scelta o perché mi piacciono o perché ho visto loro foto interessanti da rielaborare o perché li odio; il mio incubo è quando devo disegnare le pop star giovani che sono tutte uguali, mentre il vero personaggio deve avere molta personalità.

Il suo primo ritratto realizzato, il primo pubblicato e il primo professionale?

l primo ritratto l'ho fatto a 8 anni alla maestra che non era per niente simpatica ed ho avuto talmente successo tra i miei compagni che ho continuato a fare ritratti; al quarto anno delle superiori nel giornalino della scuola ho pubblicato la mia presa in giro di un ragazzo di quinta mentre il primo ritratto professionale è quello di James Taylor cantautore statunitense, per Chicago Tribune (2003).

Come nasce questo suo stile particolare basato sull'incastro di forme geometriche?

Quando lavoravo come disegnatore grafico impaginatore in una rivista di economia e calcolo un giorno ho proposto al direttore di renderla meno noiosa con dei disegni e sono riuscito a portarne 20 per ogni numero della rivista, e per far credere che fossero di 20 artisti diversi cambiavo lo stile copiando da altri illustratori e artisti; da questo miscuglio è nato il mio stile di adesso frutto di incroci tra cartoons, pop art, arte, cubismo, futurismo...però ci vuole molto più tempo a fare ricerca sul personaggio da ritrarre che a disegnarlo.

Trae ispirazione dall'arte?

Amo in particolare Leonardo, Caravaggio, Velasquez, Goya, Picasso, gli argentini Juan Gris e Emilio Pettoruti l'italiano emigrato in Argentina influenzato dal Futurismo: fin da piccolo i miei genitori mi hanno portato nei musei d'arte

Un illustratore che stima?

Gli italiani Riccardo Guasco e Ale Giorgini, l'americano Mike Bartalos.

Quante ore al giorno lavora ?

Tante, uso tutto il tempo a disposizione, poco o tanto che sia e se mi danno fretta anche questo è di stimolo perché allora lavoro di getto, d'istinto

La maggiore differenza tra un illustratore europeo e uno americano?

La delicatezza dell'atmosfera del disegno: insuperabili gli europei.

Cosa le piace di più di questa professione?

Poter fare quello che amo, mi piace disegnare anche se a volte soffro e invidio chi fa un lavoro più semplice

Ha un carattere allegro o malinconico?

Sono un tipo tranquillo e timido

E' un buon manager di se stesso?

No per niente, per questo tengo una rappresentante, non posso permettermi di non averla

Guadagna bene?

Sì, posso pagarla dunque guadagno bene.

L'immagine riproducibile e seriale nell'attuale società sempre più allargata non rischia di omologare l'informazione?

Al contrario, avere tanta informazione e riproduzione seriale fa risaltare le cose e con la tecnologia tanta gente che prima non disegnava adesso lo fa e in questo modo emergono i migliori.

La soddisfazione più grande?

Questa mostra a Palazzo Leoni Montanari a Vicenza, la mia prima mostra in assoluto, con i ritratti che ho fatto per l'America dall'Argentina dove, non essendoci riviste di illustrazione, non mi conoscono affatto e non ho opportunità di esporre.

Progetti futuri?

L'anno prossimo farò una mostra a Los Angeles e intanto ho un'idea, per ora solo nella mia testa, di fare un libro con i ritratti dei personaggi argentini più famosi».

Prima di tornare a Buenos Aires farà tappa a Firenze e Roma. E gli occhi già gli brillano.

La mostra (ingresso libero) è aperta fino al 31 gennaio da martedì a domenica ore 10-18, 31 gennaio ore 10-14, chiuso l’1 gennaio. Biglietto ridotto a € 3 per chi aggiunge la visita alle collezioni permanenti di Palazzo Leoni Montanari. Catalogo di 160 pagine curato e edito da Associazione Illustri in collaborazione con Gallerie d'Italia. Prefazione di Ale Giorgini.

MARTELLETTON

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