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Il ricordo

«Cara Raffaella...», la commovente lettera aperta di Gianni Morandi alla Carrà

«Poco più di due mesi fa, esattamente il 17 aprile, con la tua solita generosità mi hai telefonato per chiedermi come stavo dopo l’incidente con il fuoco e ci siamo salutati con una tua battuta in dialetto romagnolo: "Burdel, basta zughè cun e fog..." (ragazzo, basta giocare col fuoco, ndr). Raffaella, ti voglio bene, mi manchi, ma sono sicuro che ci incontreremo ancora per cantare e ballare insieme».

Si chiude così il ricordo di Raffaella Carrà che Gianni Morandi ha affidato ad un post su Facebook, una sorta di
lettera aperta che comincia proprio con «Cara Raffaella» e che ha superato i 100mila "like", oltre a migliaia di commenti e condivisioni. 

 

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«Ti sarai accorta - scrive tra l’altro Morandi - di quanto affetto e quanto amore abbiamo per te e non può essere
altrimenti, visto che ci hai fatto compagnia per più di mezzo secolo, ci hai fatto ridere e commuovere, cantare e ballare in allegria. Ricordo la nostra adolescenza a Bellaria, nei primissimi anni ’60, d’estate, quando io cantavo al caffè concerto "Nuovo fiore", in piazza Matteotti e tua nonna Andreina si affacciava alla finestra, lì sopra, mi ascoltava e mi salutava col braccio. Ricordo te, che abitavi con lei e venivi a giocare a ping-pong alla sala "Cristallo" e a tutti noi ragazzini che ti ronzavamo intorno, regalavi sorrisi e poi scappavi verso i tuoi sogni, la danza e la musica… Ricordo tutte le volte che in seguito ci siamo rivisti, a Canzonissima con Corrado, a Pronto Raffaella, a Carramba e in tanti altri momenti, fino a pochi anni fa quando abbiamo cantato e ballato insieme a tutto il pubblico dell’Arena di Verona...».

 

 

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