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L'INVENZIONE

Tre giovanissimi traducono via software il pianto dei bimbi

La tecnologia dell'azienda Zoundream (che ricorda il "suono dei sogni"), con sedi a Basilea e a Barcellona
Tre giovani gardesani traducono via software il pianto dei bimbi: nella foto Roberto Iannone premiato agli SwissBioLabs Awards
Tre giovani gardesani traducono via software il pianto dei bimbi: nella foto Roberto Iannone premiato agli SwissBioLabs Awards
Tre giovani gardesani traducono via software il pianto dei bimbi: nella foto Roberto Iannone premiato agli SwissBioLabs Awards
Tre giovani gardesani traducono via software il pianto dei bimbi: nella foto Roberto Iannone premiato agli SwissBioLabs Awards

Il pianto del bambino come linguaggio universale, senza frontiere né confini: un contenitore di emozioni e stati d'animo (e di salute) spesso (in gran parte) incomprensibili agli adulti. Almeno fino all'idea, realizzata, dell'azienda Zoundream (che ricorda il "suono dei sogni"), con sedi in Svizzera a Basilea e in Spagna a Barcellona ma fondata, e guidata, anche da tre giovanissimi gardesani: Roberto Iannone (che è anche il ceo, l'amministratore delegato), Paolo Ingraito e Matteo Ingravalle.
Insieme ai "colleghi" Ana Laguna Pradas e Stavros Ntalampiras nel 2019 hanno dato forma concreta alla società che oggi è in grado, grazie alla tecnologia, di cominciare a comprendere e interpretare, almeno in parte, il pianto del bambino. Una scoperta rivoluzionaria, fino ad oggi avvistata solo nei libri o nei film (o nei Simpson del geniale Matt Groening: fu il fratellastro di Homer a inventare un macchinario del genere in uno degli episodi cult della seconda metà degli anni Novanta).

Tutti i bambini esprimono gli stessi bisogni

"Il pianto è l'unica cosa che i bambini sanno fare per comunicare con il mondo - fanno sapere da Zoundream -. Un linguaggio naturale e istintivo, l'unica lingua comune in tutto il mondo: tutti i bambini esprimono gli stessi bisogni allo stesso modo, indipendentemente dal sesso, dalla cultura o dalla nazionalità. Analizzando il suono del pianto è possibile scoprire il motivo per cui il bambino sta piangendo: l'interpretazione di questo pianto è l'inizio di un'avventura rivoluzionaria nel campo dell'analisi. La nostra ricerca si sta concentrando su come il segnale acustico possa essere anche rivelatore di molte patologie infantili: l'obiettivo è l'assistenza sanitaria preventiva, utilizzare il piano del bambino come biomarker per diagnosi precoce di patologie o disturbi dello sviluppo neurologico".

Un "interprete acustico" che crea modelli ripetibili

La tecnologia che studia il pianto del bambino si basa su Amsi, acronimo di Acoustic Multistage Interpreter che in italiano potrebbe suonare come "Interprete acustico multistadio". Dopo mesi, anzi anni di studio i ricercatori di Zoundream sono riusciti a sviluppare un software che, tramite il deep learning (letteralmente "apprendimento profondo", in pratica un campo dell'apprendimento automatico e dell'intelligenza artificiale) elabora il suono del pianto in modo da ricavare dei modelli ripetibili, da cui è possibile ricavare una prima interpretazione efficace. "Prima le lettere, poi le parole, infine le frasi - dicono ancora da Zoundream - ed è questo che fa Amsi, ora prototipato con successo su un piccolo dispositivo hardware, realizzato solo a scopo di test. A breve saremo in grado di identificare patologie e comportamenti non comuni del bambino".

Alessandro Gatta

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