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La svolta

Tappo di sughero oppure tappo a vite? I big vicentini li scelgono entrambi

L'uscita allo scoperto dell'associazione gli "Svitati" creata da cinque delle più autorevoli cantine italiane (Franz Haas, Pojer & Sandri, Pra, Jerman e Vigneti Massa) ha fatto discutere e sollevato notevole interesse.
Da sinistra: Francesco Zonin, Angela Maculan, Stefano Inama e Angiolino Maule
Da sinistra: Francesco Zonin, Angela Maculan, Stefano Inama e Angiolino Maule
Da sinistra: Francesco Zonin, Angela Maculan, Stefano Inama e Angiolino Maule
Da sinistra: Francesco Zonin, Angela Maculan, Stefano Inama e Angiolino Maule

Tappo a vite o tappo di sughero? L'uscita allo scoperto dell'associazione gli "Svitati" creata da cinque delle più autorevoli cantine italiane (Franz Haas, Pojer & Sandri, Pra, Jerman e Vigneti Massa) che ha organizzato un convegno per fissare lo stato dell'arte della ricerca (tutta a favore del tappo a vite) e una degustazione comparata di vini vecchi della stessa annata (in buona parte a favore del tappo a vite) ha fatto discutere e sollevato notevole interesse. Siamo dunque andati a chiedere ad alcuni "big" berici cosa ne pensino della querelle e soprattutto se abbiano già in produzione vini con il tappo a vite che poi, al di là delle parole è l'attestazione prima di una scelta di campo. Il risultato è stato per certi aspetti sorprendente, le cantine sono più avanti dei consumatori italiani e hanno tutte, chi più e chi meno, vini con tappo a vite e giudizi lusinghieri sulla resa di questo tipo di tappatura.

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Angela Maculan, cantina Maculan

Sono totalmente a favore del tappo a vite che già usiamo dal 2012 per i bianchi, è un tappo all'avanguardia, che preserva il vino molto bene. Per quanto riguarda invece i rossi importanti, le riserve, quando inizierà ad usarli anche Petrus allora ci proveremo; diciamo che ancora c'è una sorta di prevenzione da parte del consumatore italiano, nei mercati stranieri molto meno, però come dicevo prima per quanto riguarda i rossi importanti, le riserve, stiamo osservando come si muove il mercato.

Stefano Inama, cantina Inama

Allora, il ragionamento va diviso in due per quanti riguarda i vini bianchi e i rossi di pronta beva sono assolutamente a favore, il tappo a vite li conserva in maniera impeccabile, senza alcuna alterazione, sui rossi da invecchiamento, complessi, le riserve invece non sono ancora convinto che il tappo a vite sia la soluzione migliore, ho letto alcune ricerche che evidenziano una evoluzione dei vini non del tutto convincente. I tappi di sughero sono molto migliorati negli ultimi anni, ma il tappo a vite ha il pregio di standardizzare una produzione senza influenze esterne. Sono appena rientrato dall'Australia e la imbottigliano tutto con il tappo a vite, anche bottiglie da 400 euro. Noi per il momento sui rossi da invecchiamento, sulle nostre riserve stiamo alla finestra a guardare e restiamo con il tappo di sughero.

Angiolino Maule, La Biancara

Sono per il tappo a vite, sì, perché i vini semplici, i base, li mantiene integri come li metti in bottiglia, aderenti alla corrispondenza del frutto. Per i vini più importanti invece, definitemi pure un sentimentale, ma sono per il tappo di sughero, magari di ottima qualità, ma di sughero, ma non è detto che cambi idea tra qualche tempo. Il bianco e il rosso Masieri, i miei due base, li tappo a vite: un po' ce l'ha imposto il mercato estero, un po' ci abbiamo creduto.

Nicola Dal Maso,cantina Dal Maso

Abbiamo il tappatore a vite da 15 anni e fatto mille prove, il risultato è che bisogna pensare prima il vino che si fa per poi decidere come tapparlo, a me il tappo a vite piace molto, ma il mercato italiano, che per noi rappresenta il 60%, non è ancora pronto, questa è la verità che ci blocca. Sintetizzando per i nostri rossi meglio il sughero i nostri bianchi meglio la vite. La nostra produzione tappo a vite va tutto all'estero.

Francesco Zonin, Zonin 1821

Tecnicamente parlando non ci sono grosse differenze, funzionano bene entrambi i tappi e noi li utilizziamo entrambi in base ai mercati, in Europa, per tradizione e romanticismo, siamo più legati al tappo di sughero, i nuovi mercati di matrice anglosassone invece non fanno grandi differenze si fidano del produttore e delle sue scelte. Noi lo studiamo da tempo e siamo attenti al valore tecnico delle chiusure e abbiamo alcuni vini con il tappo di sughero e altri con il tappo a vite.

Alberto Tonello