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Il fenomeno

«Un cucciolo per regalo? Cani e gatti non sono oggetti»

Da inizio mese sono aumentate le domande di adozioni "natalizie" all'Enpa. E in alcune aree del Vicentino sono state sospese

Un cucciolo sotto l'albero. Il desiderio di tanti bambini ma, spesso, anche il regalo inaspettato (e non richiesto) con cui si tenta di sorprendere familiari e amici. E così succede che, da inizio dicembre, le telefonate e le domande di adozioni "natalizie" all'Enpa siano aumentate a dismisura. Senza considerare che, scegliere di donare un animale, il più delle volte è tutt'altro che una buona azione.

«Cani o gatti che siano, sono esseri senzienti, non oggetti e non certo pacchi regalo, siamo da sempre contrarissimi a qualsiasi tipo di presa in carico per conto d'altri, tanto più nel periodo delle feste», sottolinea la vicepresidente di Enpa Vicenza Anna Zanella. Le chiamate da parte di chi cerca specificatamente cuccioli da destinare a strenna natalizia sono numerose. Proprio per contrastare questo fenomeno i volontari berici si appellano al buonsenso delle persone. Vista l'alta domanda per i gattini, l'associazione animalista puntualizza che «è bello avere tante richieste di adozione, ma è fondamentale ricordarsi che sono esseri viventi, che avranno bisogno di essere sterilizzati, di cure, di attenzione, di cibo, di calore e tutto ciò per molti anni». Non solo per strappare un sorriso o un'espressione incredula il giorno di Natale.

L'ente nazionale per la protezione animali di Thiene e Schio va giù ancora più pesante: «Dal 22 dicembre, fino al 27 dicembre, le adozioni sono sospese - si legge sulla pagina Facebook - gli animali non sono regali e tanto meno regali dell'ultimo minuto».

Oltre a una questione etico-morale, c'è poi un problema concreto derivante dalla pratica dei cuccioli sotto l'albero: «Se una persona riceve un cane o un gatto senza volerlo veramente, senza aver prima conosciuto la bestiola, c'è un alto rischio che poi non sia in grado di gestirla, alimentando gli abbandoni o ingrossando l'elenco delle restituzioni», spiega Zanella. Sempre di più, negli ultimi anni, si assiste all'impennata dei casi di rinuncia di proprietà: famiglie o singoli che, per motivi di lavoro, per la crisi economica, per trasferimenti o altro, chiedono a Enpa o ad altre associazioni di poter riportare il cagnolino o il gattino di casa, giovane o anziano che sia. «Una situazione che ci mette in difficoltà, perché non riusciamo a farci carico anche di questi animali», avverte ancora Zanella.

Nel canile comunale di Vicenza, ci sono più di un centinaio di cani in stallo, nonostante un numero uguale di adozioni che, ogni anno, vanno a buon fine. Per i gatti grazie ai social e ai banchetti oltre seicento felini l'anno cessano di essere randagi.

Giulia Armeni

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