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Il progetto

«Nuovi spazi per aiutare i lupi». Ad Arcugnano il primo polo del Veneto

Il Centro recupero animali selvatici di Villabalzana si sta organizzando per accogliere grandi mammiferi ai quali dovesse servire assistenza
La lupa a cui avevano sparato e che è poi stata curata al Cras (Foto MARANGON)
La lupa a cui avevano sparato e che è poi stata curata al Cras (Foto MARANGON)
La lupa a cui avevano sparato e che è poi stata curata al Cras (Foto MARANGON)
La lupa a cui avevano sparato e che è poi stata curata al Cras (Foto MARANGON)

La lingua di mucca con infilati degli spilli rinvenuta tempo addietro a Montegaldella, era un’esca letale insolita e troppo grande per essere destinata ai cani. Potrebbe essersi trattato, piuttosto, di una micidiale trappola dedicata a un carnivoro di grossa taglia, probabilmente un lupo: è infatti noto che nell’ampia zona sulla destra idrografica del Bacchiglione è presente un esemplare. 

Il progetto

Chi si sta muovendo per andare in aiuto di questi mammiferi, in caso ne avessero bisogno, è il Centro recupero animali selvatici Difesa Natura 2000 di Villabalzana, ad Arcugnano. Lì, tra circa un mese, sorgerà una struttura prefabbricata per la stabulazione di grossi carnivori feriti o che, per qualche motivo, hanno la necessità di essere catturati per un breve periodo prima del rilascio in natura o in centri specializzati. Un progetto fortemente voluto dal presidente del centro, Bertillo Conte, che spiega: «Saremo la prima provincia veneta ad avere una struttura di questo tipo. L’ho vista al Cras di Monte Adone e ho pensato di riprodurla a Villabalzana, seppur in forma più piccola. Abbiamo già ordinato il materiale che andrà a comporre, attraverso pannelli coibentati, un prefabbricato di due stanze, ciascuna di circa tre metri per tre, più un corridoio. A questi 8 mila euro ne aggiungeremo altri 4 mila per un impianto di riscaldamento e raffrescamento in modo da gestire al meglio gli animali sia in inverno che in estate. Ci è arrivata una donazione dalla Fondazione Ferrari, ma i costi sono elevati dunque qualsiasi contributo per noi risulterà importante».

Vicenza punto di riferimento

È facile intuire come Vicenza possa diventare un punto di riferimento anche per le altre province del Veneto. «In passato c’è già stata una collaborazione con Verona per porre un radiocollare ad un lupo poi liberato in Lessinia. Sia in quell’occasione, sia soprattutto in quella a lunga degenza della lupa impallinata a Laghi, ci siamo resi conto dell’impossibilità di tenere in recinto questi carnivori - prosegue Conte -: per cercare di fuggire si rovinano tutti i denti mordendo le grate». 

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Pericolo esche avvelenate

Tornando all’esemplare avvistato nella periferia cittadina, il presidente del Cras commenta: «Se le esche avvelenate erano destinate al lupo è probabile che ve ne siano altre. Consiglio dunque la massima attenzione e in caso di altri ritrovamenti vanno allertati i carabinieri forestali e sporta denuncia. In caso di avvistamenti dell’esemplare è possibile anche rivolgersi al nostro numero telefonico 351 8297966. Qui a valle - conclude Conte - trova cibo, in modo particolare nutrie, ma nei prossimi mesi potrebbe decidere di spostarsi in cerca di un compagno o una compagna».

Sara Marangon

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