<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La storia

Il Germano sceglie l'attico in centro a Vicenza per la sua famigliola

Appena nati si sono buttati dal quarto piano. Salvati dall'associazione Alveare. «Le anitre non si sentono al sicuro sugli argini, troppi predatori»
Esemplari di Germano reale, una delle specie più diffuse tra le anitre selvatiche
Esemplari di Germano reale, una delle specie più diffuse tra le anitre selvatiche
Esemplari di Germano reale, una delle specie più diffuse tra le anitre selvatiche
Esemplari di Germano reale, una delle specie più diffuse tra le anitre selvatiche

Come nido per i suoi anatroccoli stavolta il Germano reale ha scelto l'attico. L'esemplare si era nascosto in un angolo tranquillo della maxi terrazza dell'ultimo piano di una casa del centro storico di Vicenza, a due passi da piazza dei Signori. La signora Lucia, così, non l'aveva visto subito. «È stato il giardiniere - racconta - che stava sistemando i vasi a dirmi con un'aria incredula che c'era un'anitra che covava a casa mia. Aveva fatto il nido dietro ad alcuni cespugli, in una zona dove andiamo raramente. Così abbiamo deciso di nutrirla, visto che non si muoveva mai, e l'abbiamo adottata, rispettando le distanze».

Inizia così la strana storia della famigliola di Germano reale nell'attico, in realtà non la sola. Due le covate dello scorso anno e una ora in arrivo. L'episodio evidenzia la grande difficoltà di questi animali a trovare spazi tranquilli dove poter vivere, denunciano dall'associazione Alveare che si occupa del recupero della fauna selvatica in collaborazione con la Provincia di Vicenza e che è stata allertata dalla signora Lucia. «Le aree umide sono rare e gli argini sono sempre meno sicuri per colpa sia della macchinizzazione della pulitura che dei predatori sempre più numerosi. Mamma Germano in questo caso ha scelto il male minore: almeno lì qualche piccolo è riuscito a salvarsi».

E torniamo all'inaspettato ospite della signora Lucia. Il primo esemplare è stato scoperto la scorsa primavera. Alla schiusa sono iniziati i problemi. «Mamma anitra era sparita d'improvviso e con lei i suoi piccoli. Li ho ritrovati nel cortile interno della casa. Si erano buttati giù dal quarto piano». L'istinto di portare i piccoli verso l'acqua è stato più forte di tutto. A quel punto è stato lanciato l'Sos ad Alveare per mettere in salvo anitra e anatroccoli. All'impatto, purtroppo, non sono sopravvissuti tutti: alcuni piccoli sono morti.

Non è finita. «Dopo qualche settimana - continua la signora Lucia - un'altra anitra si era posizionata nello stesso angolo di terrazza. E dopo qualche tempo, la schiusa». Nel frattempo la signora aveva deciso di installare una rete per evitare che i piccoli seguissero la madre nel vuoto. L'idea era quella di intervenire chiamando i volontari per lo spostamento appena schiuse le uova. E invece non è stato possibile. «Stavolta mamma e anatroccoli sono finiti nella terrazza del piano di sotto. I vicini, però, erano in vacanza e quindi con i volontari abbiamo dovuto chiamare i vigili del fuoco per salvarli. Adesso? Ne è arrivata da poco un'altra: ha deposto nove uova».

Cristina Giacomuzzo

Suggerimenti