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Elefante Mia a spasso per Roma, cercava erbetta fresca

L'elefante Mia a spasso per Roma
L'elefante Mia a spasso per Roma
L'elefante Mia a spasso per Roma
L'elefante Mia a spasso per Roma

È fuggita dal circo ed è andata a spasso per la periferia di Roma, alla ricerca di un pò di verde, il terreno che le dovrebbe essere più congeniale. A spingere l’elefantessa Mia ad allontanarsi dal circo e ad ’incamminarsì sulla strada che porta a ridosso del Grande Raccordo Anulare, stamani è stata la fame ma soprattutto «la gola». Come tutti gli elefanti, animali erbivori, Mia è ghiotta di foglie e erba, e verso le 12.30, affamata e da ben 46 anni al «servizio» di Amedeo Orfei, ha «brucato» lungo via Ugo Ojetti, a Montesacro, fino appunto alle porte del Gra, poi è tornata in via Rossellini e il suo pasto è finito accanto ad una rotonda, dove i proprietari l’hanno recuperata e portata a casa. Ma Mia e la sua fuga innocente hanno spaventato alcuni cittadini che hanno chiamato le forze dell’ordine, polizia e carabinieri. Il timore era che il suo spuntino potesse avere conseguenze tragiche se solo l’animale si fosse avventurato nel traffico del Raccordo Anulare. Complice della fuga di Mia, una rete non chiusa ermeticamente del circo che dal 29 novembre ha allestito la sua tenda proprio in via Ugo Ojetti. In un mese a Roma è la seconda volta che un elefante scappa da un circo e la fame sembra essere all’origine delle fughe. Il 7 novembre è accaduto a Ponte di Nona. Ma di sicuro l’animale, di quasi 40 anni, era più scaltro di Mia visto che è andato a procurarsi il cibo, non lungo i bordi della strada, ma direttamente al mercato, dove è stato recuperato dal Corpo Forestale dello Stato. Ad attirare il pachiderma erano stati i banchi della frutta. Il circo era stato anche oggetto di una verifica da parte del personale del Servizio Cites di Roma del Corpo forestale dello Stato per accertare l’idoneità della struttura di detenzione dell’esemplare, così come stabilito dalla legge, e per assicurarsi dello stato di benessere dell’elefante. L’animale, ritenuto imprevedibile e pericoloso, non ha provocato danni. E ad Aprile del 2010 l’elefantessa Dumbo, sempre del circo Amedeo Orfei, riuscì a fuggire e venne ritrovata nel giardino di un’abitazione a Bassano del Grappa. Non contenta, ci riprovò un anno dopo a Pistoia, e venne ritrovata presso un distributore di benzina. Le associazioni animaliste sono sul piede di guerra. La Lav ha chiesto al prefetto di Roma di vietare i circhi, «considerando che gli enti deputati al rilascio delle autorizzazioni, Comune e Asl, non sembrano in grado di valutare l’effettivo rispetto delle norme Cites relative alla detenzione di animali ritenuti pericolosi per la pubblica incolumità, così come di garantire un immediato e risolutivo intervento». Dello stesso avviso il Partito animalista europeo che, come annuncia il presidente nazionale Stefano Fuccelli, insieme all’ associazione Animalisti italiani onlus, presenterà una querela contro il sindaco Marino, «per aver omesso di effettuare controlli come ufficiale del Governo che competevano alla sua sua carica, non preoccupandosi di garantire ai cittadini romani la sicurezza della città». Il legale del Partito animalista europeo, Alessio Cugini, in serata si è detto sorpreso del fatto che «il Tribunale di Roma non ha voluto procedere al sequestro del Circo o degli animali in esso detenuti». Anche l’Enpa ha dato «incarico all’ufficio legale di intraprendere tutte le opportune iniziative affinchè venga fatta chiarezza sulla fuga dell’elefante e soprattutto affinchè siano accertate eventuali responsabilità, sia da parte di chi lo deteneva sia da parte di chi era chiamato a verificare la regolarità della struttura. È inaccettabile e inammissibile che si verifichino fatti del genere».

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