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Piano Sanità veneta

Zaia, «81 milioni
per l'emergenza
Covid in autunno»

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Covid, fase 4: presentato il piano della Sanità del Veneto
Covid, fase 4: presentato il piano della Sanità del Veneto
Covid, fase 4: presentato il piano della Sanità del Veneto
Covid, fase 4: presentato il piano della Sanità del Veneto

Il piano emergenziale della Sanità pubblica del Veneto per il prossimo autunno sarà rafforzato i tutti i settori. Lo ha annunciato il presidente del Veneto, Luca Zaia, nel presentare il documento di «una Regione che ha guardato in faccia il Covid 19 e ha saputo reagire con una squadra forte».

Ora, in vista di un’eventuale situazione di peggioramento dell’andamento dell’epidemia tra qualche mese, Zaia ha predisposto un piano che «si basa su sei pilastri fondamentali: prevenzione, capacità diagnostica (rete laboratori), assistenza sanitaria sul territorio,
emergenza-urgenza (118) , assistenza ospedaliera e servizi
informativi regionali».

 

I punti fondamentali del Piano.

- Rete ospedaliera. Il rafforzamento della rete ospedaliera è piuttosto consistente per 81,8 milioni e prevede l’aumento dei posti letto di terapia intensiva da 494 posti letto (di cui 44 nei privati) a 663, dagli 85 di semi intensiva a 663, dai 165 di malattie infettive a 1.085. 

- Le postazioni di terapia intensiva, in situazioni di emergenza, possono arrivare 1.016. Gli investimenti per i pronto soccorso sono per 16,1 mln.

- Rafforzati anche i 14 laboratori di microbiologia che manterrà
il suo epicentro a Padova, con l’acquisto di 21 nuove attrezzature, e ai tamponi si affiancheranno i test rapidi e gli screening con la tecnica dl pooling: «si spingerà molto - avverte Zaia - sulla diagnostica rapida». 

- Verrà introdotta la figura di infermiere di famiglia, (8 ogni 50 mila assistiti), si conferma il sistema di biosorveglianza.

 

Autunno, emergenza da psicosi. «Si prevede, comunque, una stagione autunnale non facile. Pertanto - rileva il governatore Zaia - ci siamo programmati per una diagnosi differenziale. Sarà infatti difficile capire se tosse, febbre e altro sia da ricondurre ad una normale influenza o al Covid 19 e quindi è inevitabile il test». «Chi di noi, con la febbre, non vorrebbe fare il tampone per verificare che non sia Coronavirus? A questo si aggiunge la problematica del virus del Nilo che ha la stessa sintomatologia - rileva il governatore Zaia - Siamo certi che avremo un'emergenza dettata dalla psicosi: chi avrà anche un'influenza normale sarà in ansia».

 


 

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