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Il crollo

Tonfo della Lega in Veneto, Zaia: «Risultato deludente». Da Re attacca: «Salvini deve dimettersi»

Il governatore del Veneto commenta l'esito delle urne: «Evitare semplici giustificazioni, autonomia resta caposaldo». L'europarlamentare trevigiano Da Re: «Questa disfatta ha un nome e cognome, Matteo Salvini». L'assessore regionale Marcato: «Un tracollo mai visto».

«Il voto degli elettori va rispettato, perché, come diceva Rousseau nel suo contratto sociale, "il popolo ti delega a rappresentarlo, quando non lo rappresenti più ti toglie la delega". È innegabile come il risultato ottenuto dalla Lega sia assolutamente deludente, e non ci possiamo omologare a questo trovando semplici giustificazioni». Lo dice il governatore del Veneto Luca Zaia, commentando con l’Ansa l’esito del voto. «È un momento delicato per la Lega - aggiunge - ed è bene affrontarlo con serietà perché è fondamentale capire fino in fondo quali aspetti hanno portato l’elettore a scegliere diversamente».

Zaia torna poi sul dossier politicamente più importante: «ciò non toglie - afferma - che temi come l’autonomia restino per noi un caposaldo, sul quale non transigeremo minimamente nei rapporti con il prossimo Governo; questo nel rispetto degli oltre 2,273 milioni di veneti che legittimamente e democraticamente sono andati a votare il referendum». Zaia evidenzia che l’elettorato leghista «ha sempre sostenuto convintamente questa partita, interpretando il proprio voto come un consenso in difesa dell’identità del nostro Veneto».

Il governatore Zaia: «Analisi seria sulle cause»

Sull’esito delle urne, il governatore osserva che «non è irrilevante il dato dell’astensionismo, all’interno del quale potrebbe esserci un’ulteriore lettura del nostro risultato». «Proprio per questo motivo - prosegue - la l’analisi da fare non può essere liquidata con letture banali. Anche da noi si è replicato quello che è accaduto a livello nazionale, pur avendo avuto come Veneto il risultato più alto a livello nazionale». Ma, avverte Zaia, «è doveroso che siano ascoltate le posizioni, anche le più critiche, espresse dai nostri militanti. L’obiettivo dovrà essere un chiarimento per non lasciare nulla di inesplorato».

«Per quanto mi riguarda - conclude Zaia - esporrò la mia analisi nella riunione ufficiale del consiglio federale che si terrà nelle prossime ore». 

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Da Re, duro attacco a Salvini: «Deve dimettersi»

«Questa disfatta ha un nome e cognome, Matteo Salvini»: lo afferma senza giri di parole l’europarlamentare trevigiano della Lega, Gianantonio Da Re, commentando il tracollo del suo partito in Veneto. «Dal Papeete in poi ha sbagliato tutto - ragiona Da Re - ha nominato nelle segreterie delle persone che hanno solo ed esclusivamente salvaguardato il proprio sedere». «Quindi si dimetta - conclude - passi la mano a Massimiliano Fedriga e fissi in anticipo i congressi per la ricostruzione del partito».

Marcato: «In Veneto tracollo vero e proprio»

«Stiamo parlando di un tracollo vero e proprio»: così l’assessore regionale della Lega Roberto Marcato giudica impietosamente il crollo del suo partito in Veneto, parlando con l’Ansa. «Un tracollo di consensi - aggiunge - che così repentino non si era mai visto: Fratelli d'Italia ci raddoppia e ci sorpassa persino il partito Democratico. Da forza ubiquitaria siamo ora la terza forza in Veneto». Per Marcato si tratta «di un dato drammatico. Io ho il cuore a pezzi e sono arrabbiato. Ho il cuore a pezzi perché il mio partito ha avuto questo risultato e perché avevo detto quali erano i rischi, lo avevo detto da anni e da mesi, ma sono rimasto assolutamente inascoltato». Per l’esponente della Lega veneta si sarebbe potuto avere «un risultato significativamente diverso o quantomeno in grado di rallentare questo tracollo. Questo si poteva fare e non è stato fatto».

A questo punto Marcato torna a chiedere «che si vada a congressi, non per finta ma veri. Si finiscano domani mattina i congressi di sezione, chi non li vuole fare viene commissariato e si va avanti, da dopodomani mattina di facciano i congressi provinciali ed entro un mese si vada al congresso regionale». Per l’assessore veneto «è del tutto evidente che una analisi profonda va fatta a livello federale». Marcato ricorda che solo due anni fa «il partito Lega ha fatto in Veneto un terzo del partito Lista Zaia. io sono riuscito comunque nell’impresa titanica di di essere il più votato tra i partiti in tutto il Veneto. Io rappresento quella Lega. Altri che hanno preso delle decisioni e ora si devono assumere la responsabilità di quello che hanno stabilito».

Tra le decisioni che l’esponente della giunta Zaia giudica «sbagliata è stata quella di non condividere con il territorio i candidati per le politiche ma di imporli fra Milano e Padova. questo è successo. Tanto è vero che ai comizi non c’è mai stata un’ovazione nella presentazione dei candidati. Un errore - conclude - che non si è mai visto».

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