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Veneto

Covid, Zaia: «Curva dei contagi sta crollando ma non vuol dire liberi tutti. Pronti a usare i monoclonali»

«Sono 896 i nuovi positivi, l'incidenza è molto bassa, 28.704 gli attuali positivi, ieri erano 30.000 - lo ha detto Luca Zaia all'inizio della conferenza stampa -. Sono 1.978 i ricoverati, 91 usciti dall'area non critica, invariata la terapia intensiva». 

LA CURVA. «Curva dell'infezione è atipica e sta letteralmente crollando ma non dobbiamo prenderla come un "liberi tutti"». «Non è finita, non dobbiamo abbassare la guardia. Gli studi internazionali dicono che mascherina, distanziamento e igienizzante mani valgono più di un lockdown. Evitiamo gli assembramenti». «Ci piacerebbe che qualcuno desse una lettura di questo andamento straordinario della curva, di certo ci abbiamo messo impegno in un contact tracing forte, nei tamponi e negli isolamenti. Qui è arrivata una mutazione che qualche segno ha lasciato: abbiamo avuto terapie intensive sui livelli di marzo, ma il doppio di pazienti in ospedale, non ce lo aspettavamo». 

MONOCLONALI.   «Sui monoclonali c’è una buona notizia: sono stati autorizzati in via emergenziale, la sanità del Veneto utilizzerà questo nuovo strumento». «I monoclonali non sono una stregoneria - ha aggiunto - ne abbiamo molti in fase due, sui quali si finirà la sperimentazione. Oggi sappiamo che nelle prime 72 ore dall’esordio dei sintomi il monoclonale fa miracoli. Un migliaio di euro è la spesa nella somministrazione. Da letteratura, non ci sono controindicazioni».

VACCINI.   «Con il Governo ieri abbiamo stabilito che il vaccino Pfizer e quello Moderna verranno distribuiti in percentuale sul numero di cittadini ultraottantenni».  «La fornitura - ha aggiunto è di 13,5 milioni di dosi nel primo quadrimestre. Invece AstraZeneca andrà in percentuale al monte di popolazione complessiva. Sono convinto che su questo vaccino vada chiarito il target, che è non indifferente, pesa anche sulla sanità pubblica, visto anche - ha concluso - che va in correlazione a un vaccino più recuperabile». «Non possiamo rinunciare a opportunità vaccinali da qualunque Paese, Russia o Cina».  «La Cina ha vaccinato i cittadini, poi una parte dell’Africa e sta vaccinando in Sudamercia. C’è una business unit di produzione cinese in Marocco. Lo Sputnik è utilizzato. Da quel che è dato sapere, il linguaggio scientifico è uguale dappertutto, possiamo discutere sulla serietà dei dati ma una volta autorizzati, le porte sono aperte. Già usiamo una montagna di farmaci da quelle parti, il mercato è globale».

MONDIALI DI SCI A CORTINA.  «Domenica inauguriamo i Mondiali di Sci a Cortina. Sono supertamponati tutti, ci sono verifiche e protocolli, e sono a porte chiuse. Anche in questa occasione chiedo ai residenti di non andare sulle piste, serve evitare di andare a ’respirare l’aerosol’».

GOVERNO.   «I nostri avranno l’incontro oggi, di certo la Lega non va a chiedere posti».  «Se fossi al tavolo - ha aggiunto - chiederei l’Autonomia, Immagino che Salvini presenterà la richiesta di alcuni lumi su ripresa economica, tassazione, riforme. Chiunque va a governare sa che non è una passeggiata. Al di là del clima di euforia, noi amministratori siamo chiamati a prendere decisioni non facili, serve un compagno di viaggio». «Mi fa specie quando sulla carta si creano correnti basate sulle caratteristiche caratteriali». Lo ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia, a proposito di presunte differenziazioni politiche all’interno della Lega. «Non condivido - ha aggiunto - il fatto di dividere moderati e fondamentalisti, penso che ci sia comunque un ombrello sotto il quale ci ritroviamo, che è il federalismo, l’autonomia, il difendere il popolo. Più volte ho interloquito con Salvini, sento sempre tutti, cosa ci siamo detti non lo dico. Io vedo da parte di Salvini un senso di responsabilità, poi c’è una ritualità che va rispettata, l’incontro del presidente incaricato con le forze politiche non è "spritz e olive"». 

LO STUDIO. Il virus Sars-Cov-2 viaggia in Veneto con una prevalenza nella popolazione intorno al tre per mille. La stima è contenuta in una ricerca coordinata da Vincenzo Baldo, ordinario di Igiene e Medicina preventiva all’Università di Padova, che ha condotto uno Studio di prevalenza di positività nella popolazione generale, con la collaborazione dell’Ateneo di Verona, Guardia di Finanza e Croce Rossa.

Lo studio, illustrato oggi da Baldo, è stato svolto effettuando un tampone rapido - test di terza generazione - in 12 sedi diverse della regione nel periodo dall’8 al 27 gennaio scorsi, quando il Veneto si trovava in zona «arancione». A sottoporsi al test sono state 4.678 persone, di cui 4.619 (il 98,7%) cittadini residenti. L’età media del campione è di 47,2 anni (da 1 a 104 anni). Lo scopo era verificare quale potesse essere l’incidenza del virus nella popolazione mai venuta a contatto con il sistema di prevenzione, ossia che non aveva mai fatto un tampone, non aveva avuto - o saputo di avere - contatti con persone positive. Nel campione testato sono stati individuati 14 soggetti positivi, età media di 43,6 anni, pari allo 0,30%; una media che va dallo 0% riscontrato nella provincia di Venezia fino all’1,65% di Belluno. Tutti erano paucisintomatici o asintomatici, e sono stati segnalati all’Ulss di residenza per l’isolamento domiciliare. La maggior prevalenza è stata individuata tra i clienti della grande distribuzione, familiari o altre categorie (0,58%), addetti alla Gdo (0,19%) volontari della Croce rossa (0,20%),
dipendenti comunali (0,11%), e nessuno tra i militari della Gdf. Il 28% dei soggetti si è vaccinato contro l’influenza, mentre l’84% si vaccinerebbe contro il Covid. Dei contrari al vaccino anti-Covid, i positivi erano lo 0,61% contro lo 0,28% dei favorevoli.

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