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Il tragico schianto

Appena maggiorenni i 4 amici che hanno perso la vita. Le famiglie distrutte

Nella foto pubblicata sul web La Tribuna di Treviso, l'auto a bordo della quale hanno perso la vita i 4 amici.
Nella foto pubblicata sul web La Tribuna di Treviso, l'auto a bordo della quale hanno perso la vita i 4 amici.
Nella foto pubblicata sul web La Tribuna di Treviso, l'auto a bordo della quale hanno perso la vita i 4 amici.
Nella foto pubblicata sul web La Tribuna di Treviso, l'auto a bordo della quale hanno perso la vita i 4 amici.

«Erano tutte persone giovani, chi stava al volante era perciò fresco di scuola guida - dice Roberto Campagna, sindaco di Cordignano (Treviso) - e dunque le regole di fondo per la sicurezza sulla strada doveva averle ben presenti. Non conosciamo ancora le cause, è fuori luogo indicare fin da ora responsabilità; ma la mia riflessione è legata in astratto a tutto ciò che si osserva quotidianamente mentre si è in viaggio, dalle distrazioni al cellulare alle banali dimenticanze anche semplicemente nell’inserire una freccia».

I quattro giovanissimi che hanno perso la vita schiantandosi in auto contro un platano sono: Daniele De Re, residente a Cordignano (Treviso), Xhuliano Kellici, anch’egli di Cordignano, di famiglia albanese, e Daniele Ortolan, di Orsago (Treviso). La quarta vittima è Marco Da Re, di Caneva (Pordenone) che a novembre avrebbe compiuto 19 anni. Erano tutti maggiorenni da pochi mesi. Il conducente, secondo quanto riporta l'Ansa, non sarebbe riuscito a tenere l’auto in curva. Il mezzo sarebbe uscito di strada ribaltandosi, dopo l’impatto, nel canale di scolo.

Un botto fortissimo, alle 2.10 di notte, ha svegliato i residenti di due case vicine: una donna ha aperto la finestra, e ha scorto in lontananza le luci dei fari dell’auto, nel fossato, proiettate innaturalmente verso l’alto. I residenti hanno subito chiesto l’invio dei soccorsi. Quando la Polo è stata riportata in strada dai vigili, metà vettura non c’era praticamente più.

 

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«La mamma di Marco è molto provata, ma non potrebbe essere diversamente se nel cuore della notte si ricevesse la notizia che il proprio figlio è morto improvvisamente». Lo ha riferito il sindaco di Caneva (Pordenone), Dino Salatin, che questa mattina ha incontrato la madre di Marco Da Re, morto nella notte assieme ad altri tre giovani amici. «L’Amministrazione comunale è vicina alla famiglia e ho riferito loro che siamo a disposizione in caso di bisogno», ha spiegato il primo cittadino. Marco, residente a Caneva, stava facendo uno stage in un’azienda di Orsago (Treviso) - ha reso noto il sindaco - e ieri aveva raggiunto i suoi amici nel comune veneto, al confine con il Friuli Venezia Giulia. Marco aveva altri due fratelli, mentre il padre era morto due anni fa. «Ora rimane da chiarire la dinamica dell’incidente - ha concluso il sindaco - alla madre ho cercato di far coraggio, per quanto possibile, per andare avanti a fianco degli altri due figli».

«Trent’anni fa la provincia di Treviso era fra le più colpite da quei fenomeni che chiamavamo
"le stragi del sabato sera" ma poi, un pò alla volta, la situazione era progressivamente migliorata ed il numero di incidenti stradali si era allineato con la media. Da qualche
tempo sembra si sia tornati indietro, non riesco a metterne a fuoco i motivi, qualcosa bisogna ricominciare a fare» conclude il sindaco trevigiano Campagna.

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