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Montagna

Il piano della Regione: Dolomiti su prenotazione. «I passi sono al collasso»

Zaia: «Contro le code che creano inquinamento, il “grande fratello” può aiutare a programmare: lo studio farà scuola a livello internazionale»

«Estate o inverno il quadro è lo stesso: ci sono dei giorni in cui i passi delle Dolomiti sono al collasso. Cosa fare?». La domanda l’ha posta il presidente del Veneto, Luca Zaia, ieri a palazzo Balbi a Venezia, e come risposta ha annunciato la firma di un protocollo d’intesa con Province di Bolzano e Trento, Belluno e i Ministeri delle Infrastrutture, per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale. Un protocollo della durata di 2 anni e che vale 30 milioni di euro.

Dolomiti a bassa emissione

Ma a cosa serve? L’obiettivo sta già nel titolo del provvedimento: “Dolomiti low emission zone”, cioè la promozione di interventi per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Sì, perché il grande afflusso di turisti porta con sé un enorme problema: le strade locali sono congestionate e ne consegue una elevata emissione di Co2. «Le Dolomiti rischiano di essere erose da un’alta concentrazione di inquinamenti che mette a rischio la stessa conformazione naturale dei luoghi e i valori di benessere e attrattività turistica», si legge nel documento.

Il grande fratello monitorerà il traffico

Zaia spiega: «Non è con la chiusura del traffico e lo stop all’accesso alle auto quando c’è il grande afflusso ed è tutto intasato che si risolve - spiega Zaia -. Stiamo parlando di un monitoraggio del traffico e della sua regimentazione, di parcheggi scambiatori, di intermodalità, insomma di riuscire a utilizzare tutti gli strumenti che il mondo digitale ci mette a disposizione. Una sorta di “grande fratello” che potrà essere replicato in contesti di grande caos e dove va garantita la massima tutela ambientale. Sarà un modello unico a livello internazionale».

Verso le Olimpiadi del 2026

La strada della prenotazione potrebbe essere un’ipotesi percorribile, ma forse neppure la sola. E comunque il presidente fa capire che prima di arrivare a qualsiasi decisione andranno ben codificati i flussi di traffico. «Il Gruppo del Sella è uno dei gruppi dolomitici più importanti per richiamo turistico sia estivo sia sciistico – prosegue il presidente -. Il protocollo interesserà i passi Gardena, Pordoi, Sella e Campolongo. Avere un monitoraggio che parte dalla geo-referenziazione dei livelli di traffico è una cosa che ancora mai nessuno ha fatto. Si dovrà valutare - aggiunge - anche quanto si potrà guadagnare con l’implementazione dei parcheggi scambiatori tramite il trasporto pubblico: per esempio, l’utilizzo di un bus da 50 posti significa ridurre sensibilmente il serpentone delle auto in salita. E ancora. L’intermodalità va calcolata fino dall’impianto di risalita. Questo che si andrà a realizzare è un grande progetto di riorganizzazione in virtù del fatto che ospiteremo le Olimpiadi nel 2026. Progetto che si giustifica perché dovremmo presentarci agli occhi del mondo con tutti i modelli più innovativi già operativi».

I mondiali di canoa 2023

E che la montagna veneta sia al centro di una serie di iniziative importanti a cui sta lavorando la Regione è un dato di fatto. Dopo il Giro d’Italia, ieri a palazzo Balbi sono stati presentati anche i Mondiali di canoa del 2023 ad Auronzo di Cadore. I campionati vedranno in gara 1.300 atleti provenienti da 80 nazioni, 700 operatori tra dirigenti, tecnici e staff, con oltre 50 giornalisti. Si stima un’audience televisiva sui 2 milioni di spettatori con diretta streaming in 43 Paesi, una presenza di 200.000 spettatori sul campo di gara, oltre 10 milioni di contatti sul web. Investimento: un milione di euro. Si stima un indotto per difetto di 3,5 milioni di euro.

Cristina Giacomuzzo

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