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La precisazione

Coronavirus, Andrea Crisanti insiste sul vaccino: «È un no, senza dati pubblici»

«Bisogna essere trasparenti»
Andrea Crisanti, professore di Microbiologia all'Università di Padova.
Andrea Crisanti, professore di Microbiologia all'Università di Padova.
Andrea Crisanti, professore di Microbiologia all'Università di Padova.
Andrea Crisanti, professore di Microbiologia all'Università di Padova.

«Ribadisco che sulle basi delle conoscenze che abbiamo oggi non mi farei il vaccino. Se dovessero rendere pubblici i dati e la comunità scientifica ne validasse la bontà me lo farei, non ho alcun dubbio su questo». Così Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia dell'Università di Padova torna sul tema vaccino, in tv a Sky, dopo le polemiche dei giorni scorsi.  «È una questione di trasparenza: se si vuole generare fiducia - ha aggiunto - bisogna essere trasparenti».

«Più gli scienziati lamentano assenza di informazioni - ha detto ancora Crisanti - e più la pretendono, più la gente si fida. Possibile che non si capisca questo meccanismo? La trasparenza genera un bene inestimabile: la fiducia. Questa levata di scudi che c'è stata è assolutamente irragionevole, perché non ho detto che non mi farò il vaccino, ma semplicemente che è necessario che tutti nella comunità scientifica abbiano accesso ai dati. In questo modo facciamo il vaccino tutti quanti, senza nessun timore e alcun retropensiero».

 

Continua Crisanti: «Ci sono delle procedure che sono accelerate che hanno intrinsecamente dei rischi. Lo dicono tutti, solo questo è un Paese provinciale e si pensa che se qualcuno chiede trasparenza si scatena un putiferio. Ma il putiferio si dovrebbe scatenare sul numero dei morti, non su una cosa ovvia come quello che ho detto. Un editoriale del British Medical Journal - ha aggiunto -, la più autorevole rivista medica del mondo, condanna la scienza fatta attraverso le dichiarazioni alla stampa e paragona il vaccino covid al caso Remdesivir. Ieri, poi, sul Washington Post l’associazione di medici e infermieri americani ha detto che non promuoverà l’uso del vaccino a meno che non emergano i dati».

 

IL VIROLOGO ANTHONY FAUCI DAGLI USA

Dagli Stati Uniti, però, levata di scudi per difendere il vaccino anche da parte del virologo  Anthony Fauci, il massimo esperto di malattie infettive negli Stati Uniti e membro della task force anti-Covid della Casa Bianca. «I dati di Pfizer e Moderna sono affidabilì e la velocità con la quale sono stati sviluppati non ha compromesso la loro sicurezza e la loro integrità scientifica». Fauci ha anche allontanato le preoccupazioni legate ad una eventuale politicizzazione dei vaccini: «I dati sono stati valutati da un gruppo indipendente di esperti senza alcun legame nè con l’amministrazione, nè con me, nè con le società farmaceutiche».

 

BOTTA E RISPOSTA CRISANTI E MAGRINI (AIFA)

Il direttore del laboratorio di microbiologia dell'Università di Padova, infine, al direttore dell'Aifa Magrini, che ha detto che «Crisanti ha parlato per stanchezza e dovrebbe chiedere scusa», il virologo veneto ha ribattuto che «rispondo che loro dovrebbero chiedere scusa perché hanno approvato il Remdesivir in modo frettoloso. Chiedessero loro scusa di questo, che è molto più importante».

Pronta la risposta direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Nicola Magrini, su Rai 3.«Tutti i vaccini avranno una approvazione europea e successivamente da parte dell’Aifa. È molto spiacevole ciò che ha detto il virologo Andrea Crisanti ed è una bomba sulla credibilità di chi l’ha detto. Non è vero che per il vaccino Covid si siano saltate fasi di studio e non si può gettare discredito su tutto il processo, non ci sono state scorciatoie nè devono esserci. Ma ho visto che in parte si è ravveduto». 

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