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La conferenza stampa

Zaia: «Valuto nuove restrizioni». Russo: «Lo scenario non è peggiorato da farci scivolare in area arancione»

Zaia punto stampa 9 dicembre

Il governatore Luca Zaia torna in diretta oggi, mercoledì 9 dicembre, alle 12.30 per fare il punto sull'emergenza coronavirus in Veneto. Ieri sera, intervenendo a "Cartabianca" su Rai3, in merito all'alto numero di contagi in Veneto ha precisato: «Il vero dato importante non è quello sul numero assoluto dei positivi ma il rapporto tra tamponi e positivi. In Veneto questo rapporto è oggi al 6,93%».

 

LA DIRETTA

 

I DATI

«Quasi 3 milioni di tamponi molecolari e 1.200.000 rapidi (73.000 nelle ultime 24 ore). Nelle ultime 24 ore +2.427 positivi e 29 morti. I ricoverati sono 3.161 (dei quali 346 in terapia intensiva)».

 

TREND IN DISCESA

«Trend di timida discesa in ambito regionale. Abbiamo avuto una crescita graduale, senza impennate rispetto ad altre regioni. Ora siamo nella parte alta e speriamo che piano piano decresca. Abbiamo meno positivi rispetto a marzo, ma qualche ricovero in più. Con una differenza, a marzo abbiamo avuto tre mesi di lockdown, in questa seconda ondata no».

 

DISTANZIAMENTO SOCIALE

«Ci vuole più attenzione al distanziamento sociale, è fondamentale per non far circolare il virus. Anche ieri ho visto situazioni assurde, con la gente in montagna nonostante il rischio valanghe. Dalle indagini che abbiamo fatto è un virus che sarà presente nello 0,8% della popolazione: se sono con 100 persone in una stanza ho la probabilità statistica di avere una persona che mi può infettare» 

 

TANTI POSITIVI PERCHÉ FACCIAMO TANTI TAMPONI

«Noi facciamo una strage di tamponi, abbiamo un modello di testing unico nel suo genere. Ecco perché abbiamo tanti positivi. Se facessimo il doppio dei tamponi, ci sarebbe il doppio dei positivi. Questo deve essere chiaro. Oggi in Veneto il rapporto tra tamponi e positivi è del 6,93%. Il numero assoluto di positivi non vuol dire niente. Quel che conta è la percentuale sul totale dei tamponi»

«Vorremo capire ufficialmente - ha aggiunto - e ne ho parlato anche con il professor Brusaferro, se i dati sono omogenei a livello nazionale. Se si prende il dato assoluto dei positivi devi spiegare che non è confrontabile con altre regioni; alcune fanno solo tamponi molecolari, altre un po' di rapidi, alcune caricano un dato, altre hanno fatto scelte di testare fasce popolazione e non altre. Non è un dato omogeneo».

 

VENETO REGIONE CON PIU' POSITIVI? NON È VERO

«Quando leggo titoli che dicono che il Veneto è la regione con con più positivi non è vero. Il Veneto trova più positivi sì, ma perché li andiamo a cercare. Non è un’isola felice ma i positivi li andiamo a cercare e li troviamo. A marzo si diceva che c’era il problema di trovare i tamponi, ora c’è il problema di non "caricarli" tutti. È una battaglia che facciamo noi, ma la virtuosità non deve essere punita. Ci sono regioni con molti più abitanti di noi che fanno meno tamponi»

 

I TEST E LA STRATEGIA DEL VENETO

Interviene la dottoressa Francesca Russo (servizio prevenzione Veneto). «Abbiamo puntato moltissimo sui test rapidi per isolare precocemente i soggetti positivi. Questo ha aumentato il numero dei positivi, perché ai molecolari abbiamo aggiunto i tamponi rapidi. È una strategia di sanità pubblica. Il test rapido lo utilizziamo anche per tutti i contatti stretti del soggetto che poi risulta positivo al rapido e questo allarga ulteriormente l'analisi permettendoci di intercettare moltissimi positivi asintomatici. Siamo passati da un 44% di positivi a un 13%, ma è un dato comunque non confrontabile con altre regioni perché il nostro metodo è diverso dagli altri. Quello che conta è calcolare l'incidenza dei positivi su 100.000 abitanti».

«Abbiamo avuto una salita graduale, ci siamo fermati a una sorta di plateau e stiamo leggermente scendendo». Al 3 dicembre - è stato spiegato - vi è stata una leggera flessione rispetto alla settimana precedente, da 433 a 413 positivi su 100 mila residenti. «Questo - ha proseguito Russo - sta a indicare che comincia una leggera, timida discesa dei nuovi positivi. Aumentano però le terapie intensive, come "coda" dei ricoveri fatti quando l’incidenza era più alta. Prossimamente scenderanno i nuovi positivi e aumenteranno le terapie intensive»

 

«FINO A QUANTO NON ARRIVA IL VACCINO MI SENTO IN TRAPPOLA»

«Finché non arriva il vaccino mi sento in trappola - ha aggiunto la dottoressa Russo -. Il vaccino è fondamentale: ci permetterà di uscire da questo clima di restrizioni e paure, nel quale non possiamo continuare a vivere»

 

RT E FASCE

In Veneto «l'Rt è stato sempre sotto 1.25», ha precisato la dottoressa Russo. «Nella nostra regione per una serie di condizioni scende più gradualmente e dobbiamo aspettare che cali piano piano. La valutazione però viene fatta non solo su questo parametro: dai dati che ho analizzato il nostro scenario, per me, non è tale da farci scivolare in area arancione».

 

POSSIBILI NUOVE RESTRIZIONI IN VENETO

Intanto in Veneto nei prossimi giorni potrebbero entrare in vigore nuove restrizioni anti-assembramenti. Lo ha detto Zaia a margine della conferenza stampa, rispondendo a chi chiedeva se per contenere i contagi erano allo studio restrizioni, come chiesto dalle opposizioni in consiglio regionale, o se si intende aspettare il pronunciamento del ministero venerdì in merito a eventuali "cambi di colore". «Non facciamo restrizioni in virtù degli appelli - ha sottolineato il governatore -. Abbiamo già detto che stiamo valutando di ripristinare eventuali restrizioni, che non riguardano le attività commerciali ma serviranno per evitare gli assembramenti»

 

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