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La conferenza stampa

Zaia: «Micro zone rosse nella valle dell'Agno. Ricoveri in ospedale, il Veneto è in fase 5. Riapertura scuole: leggenda metropolitana»

Zaia punto stampa 25 novembre

Anche oggi, mercoledì 25 novembre, il governatore Luca Zaia, in diretta da Marghera, farà il punto sull'emergenza Covid nella nostra regione. Dalla mezzanotte di oggi in Veneto entra in vigore la nuova ordinanza, valida fino al 4 dicembre, con una stretta sulle presenze nei negozi al dettaglio e regole ancora più stringenti per evitare gli assembramenti.

 

LA DIRETTA

 

VIOLENZA DONNE

Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne anche il governatore Zaia ha voluto ricordare tutte le vittime di femminicidio. Nella sede di Marghera presente una sedia rossa, in segno di vicinanza alle donne vittime di violenze.

 

 

RICOVERI OSPEDALE, VENETO IN FASE 5

«In ospedale ci sono 2.529 persone, +77, e 324 in terapia intensiva, +4. Siamo in "fascia 5" con tutte le province per i ricoveri, e stiamo facendo un lavoro di divisione in fasi operative per l’organizzazione degli ospedali. Per le terapie intensive siamo in fase 4, e stiamo utilizzando bene gli ospedali di comunità.

Tra e province, Belluno risulta in fase 5 per i ricoveri e 4 nelle terapie; Padova in fase 4 con ricoveri e terapie; Treviso in fase 5 per ricoveri, 4 per terapie; Venezia in fase 4 «avanzata» nei ricoveri, 4 per terapie; Vicenza in fase 5 «ben inoltrata» nei ricoveri e 4 nelle terapie intensive; Verona in fase 5 «ai limiti» per i ricoveri, in fase 4 tendenza 5 per le terapie; Rovigo in fase 4 per ricoveri, 3 per le terapie intensive.

«È una fase importante - ha aggiunto Zaia - dove 2.853 posti letto occupati valgono cinque grandi ospedali. La coperta del personale è corta, molto è precario, di cooperative, di enti territoriali che hanno condizioni contrattuali diverse»

 

MONTAGNA, RISCHIAMO FIGURA DEI DIMENTICATI

«Davanti alle notizie che si rincorrono, la Svizzera che riapre, l’Austria pure, tutto questo ci fa fare figura della periferia, dei dimenticati. Abbiamo chiesto una convocazione con i ministri Speranza e Boccia, ho parlato con Bonaccini, Toti e Kompatscher per avere un confronto su Dpcm, siamo disponibili a tutte le ore, sul rinnovo del Dpcm e per discutere la partita della neve.
Prima di tutto viene la salute, ma la montagna invernale non è solo economia, stiamo parlando di una ricaduta sociale non da poco. Il problema non sono le piste da sci, qui gli unici due problemi da risolvere sono assembramenti agli impianti e trasporti in cabina. I rifugi sanno già quale è il rispetto delle regole, sono come i ristoranti. Noi abbiamo fatto proposta dell’uso della mascherina e dei distanziamenti. Se invece si decide di tenere chiuso ci vuole certezza nei ristori per le attività e le aziende, senza tante fantasie: si guarda il fatturato prima del Covid, si fa la proporzione sui giorni in cui non c’è, diamo uno sconto del 10-20-30%, alla tedesca, e via. Molte misure non decollano perché non c’è certezza del ristoro, e molti ci dicono che è meglio chiuderli»

 

NUOVA ORDINANZA 

Varia leggermente, rispetto alla prima stesura, l’ordinanza anti-assembramenti emessa ieri dal presidente del Veneto Luca Zaia. «Abbiamo accomunato i parametri per le grandi strutture di vendita oltre i 40 metri quadrati, che avranno un cliente ogni 20 mq; per i negozi sotto i 40 mq resta il limite massimo di un cliente. Non è una deroga perché su queste misure c’è il Dpcm governativo di aprile. E dalla conta sono esclusi i dipendenti».

 

SCUOLA, RIAPERTURA 9 DICEMBRE? LEGGENDA METROPOLITANA

«Sentiamo dire che si vorrebbe riaprire la scuola il 9 dicembre. È una leggenda metropolitana? Non so. Qualcuno ce lo dica. Per le Regioni c’è il problema dei trasporti, coinvolge la scuola, la sanità, la protezione civile. Vorremmo capire cosa succede con il Dpcm del 3. Non possiamo rinviare alla conferenza stampa o alla diretta Facebook.
Io non sono contro la scuola in presenza, ma la documentazione scientifica ci dice che i cluster più imponenti arrivano dai ragazzi che vanno a scuola: da asintomatici hanno cariche virali molto alte».

«Primo - ha poi puntualizzato Zaia - la scuola in presenza è doverosa e importante; secondo, la scuola è competenza nazionale, terzo, la chiusura è stata decretata da un Dpcm, quarto, condivido che sia chiusa in questa fase, quinto, penso sia sbagliato aprire il 9 dicembre per chiudere a Natale. Concentriamoci su una data, tipo il 7 gennaio, per accompagnare il percorso guardando all’andamento dell’infezione. Altrimenti è come la roulette russa, non per i ragazzi ma per la circolazione del virus».

 

VALLE DELL'AGNO VERSO ZONA ROSSA

«Ad Auronzo faremo una campagna di tamponi. Nella valle dell'Agno il trend sembra in diminuzione, ma non escludiamo per la zona ulteriori misure restrittive, le famose micro zone rosse»

 

FINO AD APRILE NON LA SVANGHEREMO

«La stagione non porta bene, questa è una variante dell’influenza per cui non abbiamo il vaccino. Immagino che fino ad aprile non la sfangheremo. Andremo sulle montagne russe, diventerà "familiare" la gestione di questi flussi, c’è speranza nel vaccino e nella buona stagione. Finire la vaccinazione a fine 2021, come dice Fauci, sarebbe il massimo».

 

 

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