MINNEAPOLIS (Usa). Dieci anni dopo la sua diagnosi iniziale di tumore, la mezzofondista americana Gabriele Grunewald è morta ieri a 32 anni, pochi giorni dopo essere stata sottoposta a delle cure palliative in un ospedale di Minneapolis.
Grunewald aveva iniziato la sua carriera come il nome da nubile, Anderson, e fu considerata subito un fenomeno della pista a metà degli anni 2000. Nel 2009, all’età di 22 anni, le fu però diagnosticato un tumore raro alla ghiandola salivare. Dopo aver superato pesanti trattamenti, vinse il titolo americano nei 3000 metri nel 2014. Nel 2016, un mese dopo aver disputato 1500 e 5000 ai trials olimpici americani, "Gabe" scoprì di avere di nuovo il carcinoma adenoidocistico. Tre giorni prima di festeggiare il suo 31esimo compleanno, disputò la sua ultima gara nei 500 metri ai campionati statunitensi. Sebbene la sua salute continuò a peggiorare nel 2018 e 2019, assieme al marito Justin continuò a correre regolarmente, creando anche "Brave Like Gabe", un’organizzazione benefica il cui obiettivo è aiutare i malati di cancro attraverso l’esercizio fisico.
«Ci sono solo due modi per vivere la tua vita. Uno come se nulla fosse un miracolo, l’altro come se tutto fosse un miracolo» sono le parole del marito di Gabe Grunewald, Justin sui social.
«Anche se non ho mai avuto il piacere di incontrare Gabe, provo tanta ammirazione per lei», ha detto il presidente della Iaaf Sebastian Coe. «Il coraggio, il cuore e il sorriso di Gabe continueranno a brillare per sempre e a ispirare tante persone», ha aggiunto Paula Radcliffe, detentrice del record mondiale di maratona.