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Covid

Scuola, il Cts
dà il via libera
ai test rapidi

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L'ingresso a scuola. FOTO ANSA
L'ingresso a scuola. FOTO ANSA
L'ingresso a scuola. FOTO ANSA
L'ingresso a scuola. FOTO ANSA

Il Comitato tecnico scientifico (Cts) ha dato il via libera, nella riunione di oggi, alle indicazioni contenute nella circolare del ministero della Salute sull'uso dei tamponi rapidi anche nelle scuole «per la sola attività di screening». Come aveva preannunciato il ministro della Salute Roberto Speranza, si amplia l'uso dei test antigenici rapidi usati finora negli aeroporti.

 

A stretto giro arriva il via libera da parte del commissario straordinario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri, alla richiesta pubblica di offerta per la fornitura di 5 milioni di test rapidi, destinati «alla rilevazione qualitativa di antigeni specifici di SARS-CoV-2 presenti su tampone nasofaringeo o campione salivare». La procedura, avviata su richiesta del ministro della Salute e condivisa nei contenuti dal Comitato Tecnico Scientifico, è stata pubblicata sui siti istituzionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 - e del Ministero della Salute. Le offerte dovranno essere presentate entro le ore 18.30 di giovedì 8 ottobre 2020.

 

POLEMICA GOVERNO-ZAIA. Ieri era arrivata la richiesta di Zaia (assieme a quella di una maggiore libertà per i pediatri) di test rapidi per la ricerca di coronavirus nelle scuole, a cui questa mattina aveva replicato, non senza polemica il senatore del Pd Vincenzo D'Arienzo: «Il Governo aveva già deciso di farli».

«È finita la campagna elettorale, ma il giochino di Zaia continua - ha detto D'Arienzo -. I test rapidi a scuola non sono una sua decisione. Lo è, invece, la piena diffusione di questa importante opzione in tutte le scuole del Veneto. Scommettiamo che se non sarà in grado di farlo, darà la colpa al Governo e farà credere il contrario della verità?».

 

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