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Italia

Molestie a piazza Duomo, salgono a nove le vittime

Foto ANSA/ ALANEWS
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Sale a nove il numero delle vittime delle aggressioni sessuali della notte di Capodanno in piazza del Duomo a Milano. Tutte ragazze poco più che maggiorenni che hanno subito pesanti violenze fisiche e psicologiche da decine di giovani, in gran parte di seconda generazione e di origine nordafricana, che hanno agito con modalità «da branco», accerchiandole e molestandole, in tre episodi distinti nell’arco di poco più di un’ora e divisi probabilmente in più gruppi.

La Procura di Milano, che insieme alla squadra Mobile indaga con l’ipotesi di reato di violenza sessuale di gruppo, è riuscita ad identificare, infatti, altre quattro giovani rispetto alle cinque coinvolte nei tre casi già venuti a galla negli ultimi giorni, anche grazie ad alcuni video che sono circolati sul web. Delle quattro ulteriori «persone offese», tre sono state aggredite negli stessi momenti in cui il ’brancò, all’angolo con via Mazzini e verso l’1.30, ha circondato una 19enne (il fatto più grave) e una sua compagnia, che poi è riuscita ad uscire dalla morsa aiutata da un amico. Questo episodio è stato filmato e il video è finito in rete la scorsa settimana diventando subito virale. La quarta, invece, secondo la ricostruzione degli inquirenti, è stata abusata nelle vie dietro piazza Duomo assieme ad una coetanea che è stata pure rapinata (il suo caso era già emerso). Tra le nove ragazze, ci sono le due turiste tedesche, che hanno subito violenze poco dopo mezzanotte e che hanno raccontato come «all’improvviso c’erano decine di persone addosso a noi e non capivamo chi stesse facendo che cosa».

I riscontri sugli abusi sono arrivati con l’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona, passati al setaccio in questi giorni dagli agenti della Squadra Mobile di Milano, guidati da Marco Calì, attraverso i quali si sta cercando ora di risalire agli autori delle violenze, almeno una trentina di ragazzi. Con gli accertamenti si dovrà chiarire anche se a colpire sono stati più gruppi distinti. Oggi l’intero lavoro investigativo è stato al centro di una lunga riunione in Procura tra l’aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo, titolari dell’indagine, e gli investigatori. La Procura milanese, attraverso un ordine di investigazione europeo, acquisirà anche la denuncia presentata a Mannheim dalle due ventenni, che hanno messo a disposizione anche alcune immagini per aiutare gli investigatori a identificare gli aggressori.

Oltre alla raccolta di testimonianze che va avanti (anche le vittime vengono riascoltate a verbale dopo le denunce), l’indagine prosegue pure attraverso accertamenti tecnici sui social, utili per dare un nome e un volto a chi ha commesso quegli abusi definiti «orribili» e «senza precedenti» dagli inquirenti. Aggressioni in serie che hanno fatto pensare alla cosiddetta «Taharrush gamea», che in lingua araba significa «molestia collettiva», e che hanno fatto tornare alla mente pure i fatti di Colonia del Capodanno 2016.

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