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Italia

Licei, istituti e medie, ritorno in classe nel 2021: «Ipotesi aperture dopo la Befana»

Resta da risolvere il nodo trasporti
Riapertura delle scuole, si ipotizza dopo le festività di fine anno
Riapertura delle scuole, si ipotizza dopo le festività di fine anno
Riapertura delle scuole, si ipotizza dopo le festività di fine anno
Riapertura delle scuole, si ipotizza dopo le festività di fine anno

Manca l’ufficialità, ma al ministero dell’Istruzione si dà ormai per scontato che anche a dicembre gli studenti resteranno a casa da scuola. Il governo è al lavoro su un nuovo piano di ingressi scaglionati. Tra i 5 Stelle c’è chi spera sia possibile mettere fine alla didattica a distanza già il 7 gennaio, ma per il titolare della Salute, Roberto Speranza, «dovremo vedere come siamo messi», perché gennaio è lontano ed è impossibile prevedere la situazione epidemiologica dopo le feste di Natale».

 

L'ASSOCIAZIONE DEI PRESIDI

I presidi, d'altro canto, chiedono di fare in fretta, per riaprire le scuole, dal momento che oltre tre milioni di studenti a casa sono «una sconfitta per il Paese». Così Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, che ricorda su tre punti cui il governo deve lavorare: supplenti, trasporti e tracciamento veloce dei contagi nelle scuole.
«Con la didattica a distanza si potrà andare avanti per un pò, specie con i ragazzi più grandi - osserva Giannelli - ma non è pensabile di finire l’anno scolastico così, sarebbe un prezzo altissimo».

Circa il rientro nelle aule, «forse si arriverà a dopo le vacanze di Natale. Non vorrei essere frainteso: tutti noi vogliamo la scuola in presenza, ma questo deve avvenire senza pregiudicare la salute. Per questo dico che intanto bisogna darsi da fare, altrimenti non ci saranno le condizioni per la riapertura o finiremo per aprire e tornare subito dopo a chiusure localizzate». 

Il nodo restano i trasporti: «Trovo inaccettabile questo ping pong tra Governo e Regioni; con la capienza dei mezzi al 50% si dice che non ce la si fa, se è all’80% si diffonde il contagio. Una situazione di stallo che deve finire. Bisogna comprare più mezzi e assumere autisti. E integrare il sistema pubblico con i privati che ora non lavorano, penso ai bus turistici. 

«La sanità territoriale deve essere messa in condizione di intervenire con rapidità nelle scuole, dalle materne alle superiori - osserva Antonello Giannelli -. Abbiamo presidi che scrivono alle aziende sanitarie senza ricevere risposte per oltre una settimana: così diventa ingestibile, non riusciamo a fare lezione. Chiediamo che
tra diagnosi e tracciamento del contagio passino solo due giorni
».

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