Nonostante si sappia che non è stata la sola occidentale arrestata (ma finora non sono pervenute comunicazioni ufficiali alle autorità italiane), senza la chiamata al padre, adesso Alessia Piperno, che si trova nel carcere di Evin a Teheran, sarebbe solo una delle persone scomparse dopo le proteste di piazza per l’uccisione di Mahsa Amini, la ventiduenne morta il 16 settembre dopo essere stata arrestata dalla polizia perché non indossava il velo in maniera corretta.
Iran, arrestata la 30enne italiana: ecco cosa si sa
Secondo quanto apprende l'Ansa, la donna sarebbe stata portata lì subito dopo il fermo, scattato secondo il padre il giorno del suo compleanno, il 28 settembre, e dallo stesso carcere avrebbe telefonato in Italia per chiedere aiuto.
Alessia Piperno, sempre secondo quanto è stato possibile ricostruire, nel suo viaggio all'interno del paese avrebbe trascorso un periodo anche nel Kurdistan iraniano, una zona che viene monitorata per via delle istanze anti regime. Alloggiava in un ostello per stranieri, un posto che potrebbe essere stato adocchiato dalle autorità come luogo di raduno dei contestatori per l’uccisione di Mahsa Amini.
L'appello degli amici e dei familari di Alessia Piperno
Gli amici di Alessia chiedono rispetto e silenzio con la speranza di rivederla il più presto possibile. Sono molti gli influencer che continuano a condividere la notizia del fermo di Alessia a Teheran, su cui ora sono al lavoro i vertici diplomatici della Farnesina, e sempre più sono quelli che chiedono silenzio sul caso. «Non crediamo che Alessia avrebbe voluto tutto questo interesse per la sua sfera privata. Inoltre siamo sicuri che Alessia non avrebbe voluto che si confondessero gli iraniani con il loro governo teocratico, su questa cosa lei era categorica - continuano gli amici, come riporta l'Ansa -. Non crediamo che avrebbe voluto leggere commenti ignoranti sotto agli articoli in cui si parla della sua vicenda. Purtroppo l'odio che trasuda da questi commenti è lo stesso che c'era stato per il caso di Silvia Romano».
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I post della travel blogger sulle manifestazioni in Iran
In uno degli ultimi post scritti su Instagram, Alessia Piperno raccontava della manifestazioni di piazza e di come un giorno nel suo ostello arrivarono due donne, due uomini e due bambini per chiedere loro aiuto, spaventati dagli scontri.
Sull'intera vicenda anche più fonti autorevoli ribadiscono la necessità di mantenere il silenzio, per evitare di compromettere i tentativi per riportare in Italia la donna. Anche perché, si sottolinea, sarebbe in atto la volontà di politicizzare l'arresto a prescindere dalle circostanze che lo hanno determinato.