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Italia

Aggressioni in piazza Duomo a Capodanno, identificati i ragazzi del branco

Riscontri incrociati tra testimonianze e materiale sequestrato

Sono stati identificati e indagati i giovani che la notte di Capodanno hanno accerchiato, aggredito e molestato in modo pesante nove ragazze che, poco prima del countdown, erano arrivate in piazza Duomo, a Milano, per i festeggiamenti. Una notte che avrebbe dovuto essere allegra e che invece si è trasformata in un incubo: si sono ritrovate in mezzo al branco, spintonate da una parte all’altra come oggetti, con mani dappertutto, morsi e graffi, abiti strappati, oltre che rapinate.

A una decina di giorni di distanza, e dopo un lavoro a ritmo serrato, l’indagine della magistratura milanese segna una prima svolta. Gli agenti della Squadra Mobile, coordinati dal pm Alessia Menegazzo, dall’aggiunto Letizia Mannella e dal procuratore dei minorenni Ciro Cascone, stamane hanno effettuato 18 perquisizioni, di cui nove a Torino, una a Bergamo, una a Rozzano e le altre nel capoluogo lombardo, a casa di ragazzi tra i 21 e i 15 anni, sia italiani che stranieri e con precedenti. E hanno sequestrato cellulari, supporti informatici e indumenti,
come giacconi e berretti.

L’operazione, a cui hanno preso parte anche i poliziotti della sezione di pg della Procura milanese e gli agenti della Squadra Mobile torinese e dei Reparti Prevenzione Crimine Lombardia e Piemonte, è stata resa possibile dopo l’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza (è stato utilizzato anche uno speciale software di «face recognition»), dei video e delle immagini finite sui social e sul web, e dopo i racconti di testimoni e delle vittime. Vittime che oggi sono state sentite di nuovo fino a tarda sera da inquirenti e investigatori: hanno riconosciuto dai fermi immagine, ma anche attraverso gli indumenti trovati questa mattina nel blitz, i loro aggressori e ripercorso quegli attimi drammatici. Hanno subito, come sono state definite nei giorni scorsi, «violenze orribili» e sono state trattate, è la sintesi delle loro descrizioni, come «bambole di pezza» e «oggetti».

«Spero sia fatta giustizia per noi e per tutte le altre ragazze che sono state molestate quella sera», ha commentato una delle due studentesse tedesche prese di mira e ancora sotto choc. L’inchiesta, nella quale sono stati contestati i reati di violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni, non è escluso che possa a breve allargarsi: si stanno vagliando altri episodi di rapine e borseggi denunciati e che riguardano anche i giorni precedenti il 31 dicembre e, quindi, il numero degli indagati (al momento 12) potrebbe aumentare così come quello delle giovani prese di mira. Secondo un primo quadro emerso dall’inchiesta e dalle deposizioni delle ragazze, non ci sarebbe stato un piano preordinato né un’unica regia ma, invece, uno sfogo di istinti di prevaricazione e di una subcultura in cui non c’è posto per il rispetto nei confronti del prossimo e men che meno nei confronti delle donne.

Suddivisi in diversi gruppi, a Capodanno, gli indagati si sarebbero riversati in piazza Duomo per incontrarsi e unire le forze. Le prime vittime, in ordine di tempo, sono state le due turiste tedesche, ventenni, trascinate nella calca, intrappolate e molestate non molto lontano dalle transenne e dalle forze dell’ordine. Poi, è toccato alla 19enne con un giubbotto rosso aggredita davanti al McDonald’s. Ha raccontato che all’inizio pensava fosse una rapina e ha allungato la sua borsetta al gruppo che in realtà ha abusato di lei fino a strapparle i vestiti in diversi punti. In quel momento sono intervenute due amiche della ragazza, che hanno subito lo stesso trattamento e hanno denunciato il giorno successivo. Poco dopo, attorno alle 00.45, un’altra giovane che si trovava in galleria Vittorio Emanuele II è stata prima rapinata del cellulare e poi molestata, così come le tre amiche che hanno tentato di aiutarla.

BRU-GRG

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