<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il punto stampa

Zaia: «Possibile picco in Veneto il 15-20 novembre. Ok restrizioni ma no per attività produttive»

Zaia 02/11/2020

Il governatore del Veneto Luca Zaia ha convocato un punto stampa per le 12.30 per «importanti comunicazioni in merito all'emergenza coronavirus»

 

IPOTETICO PICCO A METÀ NOVEMBRE

«Queste pandemie di norma hanno un esordio, una crescita, un picco e poi la decrescita. Così è stato anche a marzo, il picco c'è stato il 29 marzo. Questa volta, ma si tratta di previsioni, potremmo avere un picco intorno al 15-20 novembre».

 

PRONTI RESTRIZIONI MA NON AD ATTIVITÀ PRODUTTIVE

«Siamo pronti a dar corso a tutte le restrizioni ma non per le attività produttive. Mi sembra di capire che a Roma stiano aspettando la discussione in Parlamento, poi prima di notte ci sarà una nuova convocazione di comuni, province e Regioni, dopodiché cercheremo di capire quale sarà la proposta del Governo. In questo momento non intravvediamo soluzioni con lockdown stile marzo non ci sono i presupposti».

 

CON GOVERNO RIUNIONE MOLTO INTERLOCUTORIA

«Con il Governo oggi è stata una riunione molto interlocutoria. È stato fatto un confronto su due linee: il Governo che dice una roba minima poi il problema va gestito a livello regionale, poi c’è chi dice che c’è un’attività minima su cui il Governo ha il dovere di decidere. Il Governo ci ha abituato ai Dpcm, alla luce di tutto questo, le misure che vanno oltre i confini regionali vadano prese a livello nazionale»

 

GOVERNO NON HA PARLATO DI ORARI COPRIFUOCO

«A livello di riunione non c’è stata alcuna proposta con degli orari, mai sentito parlare di 21, di 18. Di sicuro si è parlato di blocco delle movimentazioni per zone, ma non ho sentito parlare di orari da parte del Governo»

 

CHIUSURA ALLE 18? AD OGGI INUTILE

«Le ultime misure adottate? Non sono servite a nulla. Almeno fino ad oggi è questo che dicono i dati: non mi pare che con la chiusura di bar e ristoranti alle 18 i numeri siano cambiati»

 

TAMPONI, SANZIONI A MEDICI PREVISTE DA LEGGE

I medici di base che non effettueranno i tamponi «verranno sanzionati perché lo prevede la legge, non perché lo dice la Regione Veneto». Lo ha sottolineato il presidente del Veneto, Luca Zaia, commentando le misure previste dall’ordinanza regionale che recepisce l’accordo nazionale in materia. «Abbiamo già 650 medici - ha proseguito - che volontariamente e gratuitamente hanno scelto in tempi non sospetti di fare il tampone. È stato modificato il contratto nazionale con il ministro, quindi la firma di quel contratto di pediatri e medici vale erga omnes, chiunque si assume l’obbligo di farlo. Nessuno ha offeso i medici di base. Se è lesa maestà dire che il contratto prevede l’obbligo me lo vengano a dire. Siamo l’unica Regione che ha già fatto tutta la procedura, ringrazio i medici di base che sono venuti al tavolo e hanno firmato il contratto nazionale. Ogni settimana dirò quanti hanno fatto i tamponi - ha concluso - e poi ognuno si regoli». 

 

ANZIANI, NON BASTANO TRE GIRI DI CHIAVE ALLA PORTA

«È innegabile che se riusciamo a mettere sicurezza in maniera civile gli anziani facciamo un cosa giusta, ma non basta dare tre colpi di chiave alla porta d’ingresso. Siccome per gli over 70 il tasso di ospedalizzazione è importante, si deve pensare di garantire questa fascia. A livello internazionale si ipotizzano orari della spesa al supermercato solo per quella fascia d’età, così da evitare il contatto con superdiffusori. Altre misure sono quelle di tenere conto di chi è ancora in attività professionale o imprenditoriale. Molti aiutano le famiglie, altri hanno la necessità di incontrare le persone non anziane, sole o non sufficienti. È un mondo».

 

Leggi anche
Covid, Zaia: «Lockdown generalizzato non serve. Sanità veneta sotto controllo»

Suggerimenti