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Veneto, integrata l'ordinanza

«Pasquetta chiuso
La ripartenza?
Prima i giovani»

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Uno dei tanti disegni arrivati in redazione #andràtuttobene
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«Per il secondo giorno i dimessi superano i ricoveri. Questa settimana sta evidenziando un lento recupero, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Dico grazie ai veneti, c'è uno studio che dice che i veneti sono stati i più virtuosi a rispettare le restrizioni sugli spostamenti».

 

INTEGRAZIONE ORDINANZA 3 APRILE (il testo)

 

PER RIPARTENZA VALIDAZIONE SCIENTIFICA

«Molte imprese giustamente ci stanno scrivendo e credono che la riapertura dipenda da un’ordinanza regionale. Sono convinto che la ripartenza sia necessaria ma che dipende dalla validazione scientifica». Lo ha ribadito il presidente del Veneto Luca Zaia. Sottolineando che il tema compete a governo, Zaia ha ricordato che «molte imprese, ad esempio nel settore della moda, sono in difficoltà a ripartire, nel breve tempo perdono la collezione invernale. In generale confermo che stiamo redigendo un piano di riapertura, ma lo facciamo come contributo al piano nazionale che dovrà affrontare il tema», ha concluso.

 

«TIFO PER LA RIAPERTURA, PRIMA I GIOVANI»

Sui tempi della riapertura dal Coronavirus «non posso dare risposta, spero che finisca presto questo incubo, ma che sicuramente sia graduale, anche rispetto alla cittadinanza». Una riapertura, quindi, che potrebbe avvenire per fasce d'età. «Spero - ha aggiunto Zaia - che prima possano uscire i giovani e che si possano mettere in sicurezza anziani, che ci sia la garanzia che non si contagino ulteriormente».

 

OK VENDITA PIANTE E CANCELLERIA

«La nostra ordinanza conferma il Dpcm e conferma le restrizioni di base, e fa qualche chiarimento, al minimo». Lo ha precisato il presidente del veneto, Luca Zaia, parlando ai giornalisti. «Il Dpcm permette l’acquisto di derrate alimentari, di farmaci o uscite per motivi inderogabili. L’acquisto di piantine non è "inderogabile", diamo possibilità di lavoro ai vivaisti tranne che aprire i garden ai clienti, ma è compresa la vendita agli "angoli verdi" dei grandi punti vendita, così come per la cancelleria. Capisco che le cartolerie potranno avere problemi, ma non penso faremo un "disastro" in una settimana di ordinanza». Zaia ha ribadito quindi che «se ci sono altre attività aperte come le tabaccherie, che hanno un angolo in cui vendono cancelleria, possono venderla».

 

INTEGRAZIONE ORDINANZA, TUTTO CHIUSO PASQUA E PASQUETTA

È stata integrata, con l’indicazione della chiusura dei negozi di generi alimentari anche il giorno di Pasquetta, 13 aprile, l’ordinanza emessa ieri dal presidente del Veneto, Luca Zaia, per il contenimento dell’epidemia da Coronavirus. «C’è un "vulnus" nel testo - ha precisato Zaia - perchè l’ordinanza chiude i supermercati la domenica, ma anche lunedì 13 è  "domenica". Chiarificheremo ulteriormente». Il testo aggiornato prevede dunque la chiusura degli esercizi
commerciali di vendita di generi alimentari nelle giornate di domenica 5 e 12 aprile e nella giornata del 13 aprile prossimi.

 

INTEGRAZIONE ORDINANZA, AMMESSA MANUTENZIONE DEL VERDE

L’attività di manutenzione del verde è ammessa in Veneto sia nelle aree pubbliche che in quelle private. Lo prevede l’ordinanza emessa oggi dal presidente Luca Zaia, che completa alcuni punti di quella emessa ieri in conseguenza del nuovo Dpcm contro il contagio da Coronavirus. «Per noi - ha spiegato Zaia ai giornalisti - il verde è quello pubblico, ma è anche quello privato, ed è anche quello dei campeggi, per una messa a punto, speriamo, per i nostri operatori turistici».

 

TAMPONI

«Al momento abbiamo fatto 133mila tamponi, con la nuova macchina contiamo di arrivare a 15mila tamponi al giorno»

 

«A CONTE HO CHIESTO DI CHIARIRE SULLA SANITÀ»

«Con il presidente Conte ho invitato il governo a chiarire se ci sia l’intenzione, e Conte ha detto di no, di rimettere in discussione le deleghe sulla sanità». Lo ha reso noto il presidente del Veneto, Luca Zaia. «Trovo imprudente un’uscita - ha aggiunto Zaia - che è da elefanti in cristalleria. Noi un referendum lo abbiamo già fatto, siamo pronti a farne un altro se i veneti vogliono essere curati da Roma o dal Veneto, è insolente pensare - ha concluso - che ci sia qualcuno che vuole togliere la sanità al Veneto per darla a Roma».

 

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