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La tragedia di Paderno

Studentessa travolta e uccisa. Il padre dell'investitore: «Mio figlio distrutto, voleva farla finita»

Le ultime ore di Miriam Ciobanu, investita a Paderno del Grappa. Arrestato il giovane al volante, un 23enne di S. Zenone, positivo ad alcol e droga. Lavora in una ditta di Casoni di Mussolente.
Miriam Ciobanu, 22 anni, investita e uccisa a Paderno, nel trevigiano
Miriam Ciobanu, 22 anni, investita e uccisa a Paderno, nel trevigiano
Miriam Ciobanu, 22 anni, investita e uccisa a Paderno, nel trevigiano
Miriam Ciobanu, 22 anni, investita e uccisa a Paderno, nel trevigiano

Una serata di Hallowen in pizzeria con il nuovo fidanzato, le telefonate al papà per rassicurarlo che avrebbe dormito fuori e sarebbe tornata la mattina seguente. Poi il litigio con quel 19enne che frequentava da poco. Il ritorno verso casa a piedi, nella notte, e quella macchina che arriva veloce e non le lascia scampo. Gli ultimi momenti di vita di Miriam Ciobanu, la 22enne investita la notte scorsa a Paderno nel Grappa, nel trevigiano, sono una concatenazione di eventi sfortunati e tragici da sembrare irreali, come fossero la sceneggiatura di un film. Ma Miriam, che stava per iscriversi all’Università di Padova e sognava una laurea in psicologia criminale, ha perso la vita così, in una notte iniziata come una festa, con un giovane amore, finita nel peggiore dei modi, investita da un’auto il cui conducente, Alessandro Giovanardi, 23 anni di San Zenone, operaio in una ditta metalmeccanica di Casoni di Mussolente, tornava a sua volta da una festa, ma ubriaco e alterato dagli stupefacenti.

L'investitore disperato: «La mia vita è finita»

Sulla strada dov’è avvenuto lo schianto l’Audi del giovane investitore ha lasciato il segno di una frenata di una ventina di metri. Il parabrezza era letteralmente sfondato; il corpo senza vita di Miriam sbalzato a decine di metri. Il giovane, seppur sotto effetto di alcol e droga, ha subito realizzato quanto è successo e ha iniziato a piangere e a urlare: «Ho ucciso una persona, la mia vita è rovinata». «Alessandro è disperato - ha raccontato alla Tribuna di Treviso il padre con un filo di voce - È pienamente consapevole della tragedia che ha provocato. Voleva farla finita, se non fosse stato per un carabiniere che è intervenuto. La sua vita è rovinata, come è rovinata anche la nostra, segnata da una tragedia più grande di tutti noi». 

L'Audi di Alessandro Giovanardi dopo l'investimento
L'Audi di Alessandro Giovanardi dopo l'investimento

Le ultime ore di vita di Miriam

Mirian Ciobanu viveva con la mamma e il suo nuovo compagno, un uomo di origini romene, a Onè di Fonte, distante 2-3 chilometri da Paderno, frazione di Pieve del Grappa dove c’è la casa del fidanzato della 22enne. Aveva trascorso la serata con lui ed il fratello di questi, in una pizzeria della zona. Poi, vista l’ora tarda, aveva chiamato il padre al telefono, prima della mezzanotte, avvisandolo che avrebbe dormito a casa di un amico, perché non si preoccupasse.

Qualcosa però è andato storto: lei ed il fidanzato hanno litigato, in modo pesante. Secondo il racconto del ragazzo, Miriam avrebbe deciso di andarsene e tornare a Fonte da sola, a piedi, mentre lui avrebbe tentato in tutti i modi di farla desistere. La 22enne avrebbe anche chiamato il padre, per dirgli com’era cambiata la situazione; ma l’uomo non avrebbe sentito lo squillo del cellulare, perché stava dormendo. Miriam si è incamminata lungo via Vittorio Veneto, il tratto comunale della provinciale 20, e poco dopo c'è stato l’investimento mortale.

Il padre di Miriam: «Non ho sentito quell'ultima telefonata»

Il padre Jon è stato avvisato l'indomani dai carabinieri. «Mi aveva telefonato alle 23.40 per dirmi che andava tutto bene, che era andata a mangiare una pizza a Paderno e che era a casa di amici. Mi aveva detto che si sarebbe trattenuta lì in compagnia e che ci saremmo visti a pranzo». Ma un altro cruccio lo attanaglia: non aver sentito la seconda telefonata della figlia alle 3 di notte che forse gli chiedeva di andare a prenderla. «Non ho sentito gli squilli», ha detto.

Miriam Ciobanu, 22 anni, in una foto dal suo profilo Facebook
Miriam Ciobanu, 22 anni, in una foto dal suo profilo Facebook

Chi era Miriam Ciobanu

Miriam, nata a Tolmezzo nel giugno del 2000, era figlia di una coppia di romeni in Italia dal 1994. Fino al 2007 ha vissuto in Friuli. Da allora viveva con la famiglia a Fonte. Il padre lavora come manutentore alla PreZero Polymers di Fonte, stessa azienda dove lavora Mario Giovanardi, padre dell'investitore. La giovane lascia una sorella.  Appassionata di viaggi e di libri, Miriam era una bella ragazza dai lunghi capelli neri, gli occhi intensi, che non temeva di esporsi per esprimere le proprie idee. Come quando aveva fatto un lungo post contro l’iniziativa della parrocchia di San Zenone degli Ezzelini, che aveva "festeggiato" la bocciatura in Senato del ddl Zan. Idee politiche e diritti civili. Nei suoi profili social, in questi mesi, aveva le frasi di Luigi Pirandello da "Uno nessuno e centomila": «Andate là che è un giuoco magnifico, codesto della vostra coscienza che vi basta». 

Oltre che sulla sua famiglia, il dramma è calato da ieri notte anche sulle famiglie degli altri due ragazzi coinvolti in questa vicenda. Il conducente dell’Audi, e il fidanzato 19enne di Miriam, probabilmente con un senso di rimorso grande come una montagna. Chi ha potuto sentirlo dice che il giovane è sconvolto, non vuole parlare con nessuno, teme soprattutto che il suo nome esca sui media. Nelle prossime verrà comunque ascoltato dai carabinieri.

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