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Veneto

Elezioni a Trento: l’A31 potrebbe mutare sbocco

di Piero Erle
Il centrosinistra se vince lo cancellerà. Invece l’alleanza tra Fugatti e Patt rimette al centro l’obbligo di sgravare la Valsugana

Tra due settimane la Provincia di Trento avrà il suo nuovo presidente. E la campagna elettorale di questi giorni rimette al centro un tema molto sentito anche in Veneto: l’autostrada Valdastico Nord e la gestione dell’asse della Valsugana da Bassano a Trento. E proprio la campagna elettorale, con sette candidati di cui due in prima fila, ha chiaramente mosso le acque.

Cosa succede se vince Valduga?

Dovesse vincere lo “sfidante” Francesco Valduga, candidato dell’area di centrosinistra, l’esito è scontato: no al progetto Valdastico Nord. Almeno finora però i sondaggi danno in vantaggio nella corsa il governatore uscente, il leghista Maurizio Fugatti, che guida una coalizione larga di centrodestra con otto liste dove spiccano FdI, Lega, Forza Italia, Udc ma anche gli autonomisti trentino-tirolesi del Patt. Come noto, Fugatti cinque anni fa ha stravolto decenni di storia sul progetto Valdastico.

Cosa succede se vince Fugatti?

Trento aveva sempre detto no all’autostrada in arrivo da Vicenza, pur in presenza di parere favorevole di categorie importanti come Confindustria. Invece nel 2018 il neopresidente fu eletto con un programma elettorale chiaro: sì all’autostrada A31, ma con uno sbocco spostato più in giù, a sud di Rovereto. Ed è proprio su questo punto che invece adesso il quadro cambia. Nonostante una maggioranza di “no” giunti dai Comuni dei territori interessati Fugatti infatti, come noto, ha riapprovato nella sua giunta uscente la delibera per la modifica del Pup Piano urbanistico provinciale in modo da aprire dalla città di Trento fino a Rovereto l’ampia fascia di area trentina in cui si ipotizza di poter realizzare un collegamento più efficiente con il Veneto (l’autostrada). Ma sullo sbocco finale potrebbero esserci novità.

La questione aperta della Valsugana

Una delle questioni che più pesa, in tutta la vicenda, è la statale della Valsugana. Il tradizionale “no” trentino alla nuova autostrada si è infatti spesso scontrato con il traffico che percorre la Valsugana, che rischia anche di aumentare via via che la Pedemontana veneta sarà in grado di portare velocemente fino a Bassano un’altra massa di veicoli che si muovono nella provincia vicentina e in quella trevigiana, che sono tra le più industrializzate d’Italia e che generano un intenso traffico merci verso il Brennero e il Nord Europa. E qui sta la differenza che si coglie nei piani di Fugatti rispetto al passato.

Valdastico Nord, non è più certo lo sbocco di Rovereto

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Il programma ufficiale della coalizione che lo ha candidato - firmato da tutte le liste che lo sostengono - cita infatti ancora l’autostrada Valdastico come una cosa da fare, ma senza più indicare Rovereto come sbocco certo, pur mantenendolo tra le ipotesi: «Completamento della Valdastico: il collegamento dovrà inserirsi, in accordo e a seguito di confronti con i territori eventualmente interessati, all’interno dello spazio di collegamento previsto dalla nuova variante urbanistica impostata dalla Giunta provinciale. La nuova arteria stradale, oltre a rispondere alle richieste dell’economia trentina, deve anche sgravare dal traffico pesante la Valsugana». Il Vicentino, come noto, ha sempre fatto il tifo per uno sbocco più a nord, verso Trento: di sicuro sarebbe anche un’alternativa più allettante anche per chi oggi è “attratto” dalla Valsugana dove non si paga pedaggio.

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Proprio sui pedaggi però emerge un’altra nota dalla campagna elettorale in corso. E arriva dal Patt, il partito autonomista trentino tirolese che è con Fugatti e spesso ha fatto l’ago della bilancia per chi ha vinto le elezioni in Trentino: come noto si è schierato contro lo sbocco della Valdastico a Rovereto. Nel suo programma elettorale infatti il Patt sottolinea che sì va «fatta salva la necessità di migliorare il collegamento con il Veneto», ma lo sbocco dell’A31 dal Veneto «è valutabile solo se condiviso dalla popolazione e vantaggioso per il Trentino. In particolare, la nuova arteria stradale deve sgravare dal traffico pesante la Valsugana, per la quale si deve valutare la possibilità di introdurre, in accordo con gli organismi nazionali competenti, un pedaggio selettivo». Pedaggi “selettivi” in Valsugana per i tir: un altro tema che di sicuro scalderà il clima post-elezioni tra Veneto e Trentino.

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