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Meteo in Veneto

Allerta smog
Ma nel weekend
pioggia e neve

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È attesa pioggia anche a Vicenza
È attesa pioggia anche a Vicenza
È attesa pioggia anche a Vicenza
È attesa pioggia anche a Vicenza

Piogge, più consistenti in pianura, con neve fino ai fondovalle dolomitici da domani, sabato 18 gennaio, in Veneto. Lo annuncia l’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpav) nell’ultimo bollettino meteorologico. 

Le previsioni annunciano l’indebolimento dell’anticiclone presente negli ultimi giorni nell’area Mediterranea e l’arrivo di una saccatura di origine atlantica, che transiterà in regione portando precipitazioni e rinforzo dei venti. Localmente la neve potrà arrivare anche nei fondovalle prealpini, con possibili accumuli di qualche centimetro specie sul Feltrino.

Da domenica 19 gennaio la pressione sarà in ripresa, con tempo via via più stabile e soleggiato e aria tersa, grazie all’ingresso di correnti asciutte da nord-est. 

 

Una perturbazione attesa anche a Vicenza e provincia, e che dovrebbe portare un minimo di beneficio anche per quanto riguarda la qualità dell'aria. Continua infatti l'emergenza polveri sottili in città, dove è allerta rossa almeno fino a lunedì 20 gennaio quando è atteso il nuovo bollettino Arpav.

 

Alla luce di queste previsioni, il Centro funzionale decentrato della protezione civile della Regione ha dichiarato lo stato di attenzione per nevicate nei fondovalle prealpini, da riconfigurare eventualmente a livello locale in fase operativa di preallarme o allarme.

L’allerta è valida dalla mezzanotte di oggi alle ore 9 di domenica 19 gennaio.

 

 

ARPAV, 2019 TEMPERATURE IN AUMENTO IN VENETO

 

Il 2019 si è concluso con un dicembre molto più caldo del consueto e con un discreto surplus pluviometrico. Anche in Veneto si conferma la tendenza all’aumento delle temperature. Ad eccezione di alcune anomalie fredde, tra aprile e maggio, le temperature si sono mantenute quasi sempre sopra alle medie di riferimento collocando il 2019 tra i tre anni più caldi della serie di dati Arpav che parte dal 1992. Nel 2019 la temperatura media annuale è aumentata di 0,9 °C rispetto alla media di riferimento calcolata dal 1992 al 2018. Il 2019 risulta quindi molto prossimo ai record degli anni più caldi della serie che sono stati il 2018, 2014 e in alcuni casi, soprattutto in montagna, il 2015.

 

Le precipitazioni complessive hanno registrato valori mediamente superiori alla norma su quasi tutta la regione, specie sulle zone montane dove si sono raggiunti scarti anche del 40-50% circa in più, complici soprattutto i frequenti e abbondanti eventi pluviometrici registrati a novembre. Riguardo all’andamento termico e pluviometrico stagionale l’inverno è stato in media più caldo della norma, specie in montagna e in particolare nelle due ultime decadi di febbraio, mentre in pianura le minime giornaliere sono risultate più prossime o leggermente inferiori alla norma a causa delle frequenti inversioni termiche notturne. Le precipitazioni sono risultate inferiori alla media su quasi tutto il territorio regionale. La primavera ha registrato un andamento altalenante con marzo molto siccitoso e più caldo della norma, specie nei valori diurni, mentre aprile e maggio sono stati caratterizzati da frequenti condizioni di tempo perturbato, con anomale discese di correnti fredde che hanno mantenuto valori termici piuttosto bassi fino a fine maggio e con frequenti precipitazioni tra le più abbondanti dal 1992, dopo quelle del 2013. L’estate è stata tra le più calde degli ultimi 28 anni sia per le temperature minime che per le massime, classificandosi al secondo posto dopo quella del 2003; per quanto riguarda le piogge è stata tra le più siccitose, posizionandosi al quarto posto dopo il 2001, il 2012 e il 1994. In autunno settembre è risultato in media moderatamente più caldo rispetto alla norma e leggermente meno piovoso, ottobre piuttosto secco e caldo, novembre eccezionalmente piovoso e nevoso in quota e mediamente più caldo, specie nei valori minimi a causa di frequenti eventi sciroccali. 

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