<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La tragedia

La Turchia interrompe le ricerche dei dispersi tranne che in due province: salgono a 40.689 i morti del terremoto

L'annuncio nel giorno del rimpatrio della salma del bassanese Angelo Zen, morto nel sisma. Rientrato in Italia anche contingente dei vigili del fuoco veneti.
Rientro del team italiano di soccorsi

DOMENICA 19 FEBBRAIO

A quattordici giorni dal terremoto del 6 febbraio, la Turchia ha deciso oggi di interrompere le ricerche tranne che nelle due province più colpite, Kahramanmaras e Hatay. Lo ha annunciato oggi, 19 febbraio, l'agenzia governativa di soccorso (Afad); nel giorno del rimpatrio della salma del bassanese Angelo Zen, morto nel crollo dell'albergo dove alloggiava per motivi di lavoro a Kahramanmaras. Il feretro di Zen, che risiedeva a Martellago (Venezia), è stato trasportato a Romano D'Ezzelino, dove era nato e dove vive la madre. E dove è stato disposto che possano visitarlo solo i parenti stretti. Anche la cerimonia funebre verrà celebrata a Romano in forma strettamente privata.

«In molte province le ricerche sono terminate. Continuano nelle province di Kahramanmaras e Hatay, in una quarantina di edifici», ha detto Unus Sezer, capo di Afad. Il terremoto di magnitudo 7,8 che ha devastato il sud del Paese e la Siria ha ucciso 40.689 persone solo in Turchia, secondo l'ultimo rapporto ufficiale diffuso oggi.

Il rientro del team italiano di soccorsi inviato ad Hatay

È rientrato la scorsa notte in Italia anche il secondo team Italiano di soccorsi inviato ad Hatay, in Turchia, una delle regioni più colpite dal sisma, dove ha lavorato senza sosta per la ricerca e il recupero delle vittime. Gli aerei di Guardia di Finanza e Aeronautica Militare, atterrati a Pisa e Pratica di Mare, hanno riportato in Italia anche il contingente dei vigili del fuoco che ha operato in aiuto alla popolazione nella missione coordinata dal Dipartimento di Protezione Civile. A bordo dell’Atr 42 il contingente USAR del Veneto e Friuli Venezia Giulia e personale sanitario. 

Ad accogliere gli operatori il direttore regionale dei vigili del fuoco della Toscana Marco Frezza e il comandante  di Pisa Nicola Cianelli (team leadear) del primo contingente USAR inviato in Turchia. Il team USAR del Veneto e Friuli Venezia Giulia, composto da 15 operatori guidato dall’ing. Francesco Ciciriello e poi rientrato nella notte al comando di Venezia, da dove erano partiti la settimana scorsa.

****

GIOVEDÌ 16 FEBBRAIO

Sono salite intanto ad oltre 41mila le vittime: almeno 36.187 le persone che hanno perso la vita in Turchia a causa del terremoto che ha colpito il sud-est del Paese. Lo ha reso noto l'agenzia turca per i disastri e le emergenze Afad. Tra le vittime, da questa sera, 16 febbraio, risulta anche il bassanese Angelo Zen.

Una 17enne è stata estratta viva dalle macerie del terremoto che ha colpito il sud della Turchia lo scorso 6 febbraio 248 ore dopo il sisma. Il salvataggio è avvenuto della provincia turca di Adiyaman: lo riporta l'agenzia di stampa statale del Paese.

****

LUNEDÌ 13 FEBBRAIO

Una bambina di 6 anni di nome Miray è stata messa in salvo dopo essere rimasta sepolta sotto le macerie per 178 ore ad Adiyaman, tra le zone più colpite dal terremoto nel sud est della Turchia. In salvo anche la 70enne Nuray Gürbüz, estratta viva dopo essere rimasta sepolta sotto le macerie ad Antiochia, in provincia di Hatay, tra le regioni in Turchia più colpite dal terremoto nel sud est anatolico e nel nord della Siria. 

Tratto in salvo anche un 12enne di nome Kaan dopo essere rimasto per 182 ore sepolto sotto le macerie di un edificio crollato per il terremoto ad Antiochia, in provincia di Hatay. Lo rende nota la tv di Stato turca.

Il bilancio dei morti sale a 41mila

Cresce ancora il bilancio del terremoto che lunedì scorso ha devastato il sud della Turchia e la Siria nord-occidentale ha raggiunto almeno 40.943‬ morti: è quanto emerge dopo l’aggiornamento di questa mattina del numero delle vittime in Turchia, ad almeno 31.643. A questi va aggiunto infatti il bilancio di circa 9.300 vittime in Siria reso noto ieri dal responsabile regionale emergenze dell’Oms, Rick Brennan. Il funzionario, citato da SkyNews, ha detto che nel Paese circa 4.800 persone sono morte nelle zone controllate dal governo e altre 4.500 sono decedute in quelle in mano ai ribelli.

Terremoto in Turchia, bambina di 6 anni salvata dopo 178 ore

 

***

DOMENICA 12 FEBBRAIO

Aggiornamento ore 15.45

È salito a 33mila il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria. I funzionari e i medici hanno dichiarato che 29.605 persone sono morte in Turchia e 3.574 in Siria a causa della scossa di magnitudo 7,8 di lunedì, portando il totale confermato a 33.179. 

Salvati un bimbo e una bimba dopo 150 ore

Una bambina di 10 anni è stata salvata nella provincia di Hatay, nel sud della Turchia, 147 ore dopo che il devastante terremoto di lunedì scorso ha colpito la regione. Lo scrive la Cnn. L'agenzia di stampa statale turca Anadolu riferisce di altri salvataggi avvenuti sempre oggi, tra cui quello di un bambino di 8 anni nella provincia di Adiyaman dopo 152 ore sotto le macerie.

In precedenza, l'agenzia aveva riportato il salvataggio di un 35enne nella provincia di Hatay: secondo la Cnn l'uomo è stato identificato in Mustafa SarÕgül ed è stato salvato dalle macerie di un condominio di sei piani.

Leggi anche
Una task force per cercare Angelo Zen, disperso nel terremoto in Turchia

Il bilancio dei morti: sono almeno 29.117

Il numero delle vittime in Turchia è salito ad almeno 24.617, mentre più di 4.500 persone sono decedute in Siria. Ieri un funzionario dell'Onu ha detto che questi numeri potrebbero raddoppiare. «Penso che sia davvero difficile da stimare in modo molto preciso perché dobbiamo ancora scavare sotto le macerie, ma io sono sicuro che (il bilancio dei morti) raddoppierà o andrà oltre», ha detto ai microfoni di Sky News il responsabile dei soccorsi delle Nazioni Unite, Martin Griffiths

Arrestati più di 100 costruttori in Turchia

Le autorità turche hanno arrestato ieri più di 100 costruttori edili nelle 10 province colpite dal terremoto di lunedì scorso: si tratta di persone legate ad alcuni degli edifici crollati, sospettate di avere violato le normative edilizie del Paese. Lo riporta l'agenzia di stampa Anadolu. Il ministero della Giustizia, infatti, ha autorizzato quasi 150 procure locali a istituire «unità investigative sui crimini legati al terremoto».

 

***

SABATO 11 FEBBRAIO

Il bilancio complessivo dei morti per il terremoto che ha colpito lunedì scorso la Turchia e la Siria ha superato quota 25mila. Lo riferiscono fonti ufficiali.

Il capo degli aiuti internazionali delle Nazioni Unite Martin Griffiths ha definito il devastante terremoto che ha colpito la Turchia sudorientale e la Siria nordoccidentale come «il peggior disastro degli ultimi 100 anni nella regione». Secondo Griffiths il bilancio dei morti potrebbe «raddoppiare».  «Ci sono molti tipi di voci là fuori su come potrebbe finire» e «penso che sia davvero difficile da stimare in modo molto preciso perché dobbiamo ancora scavare sotto le macerie, ma io sono sicuro che (il bilancio dei morti) raddoppierà o più», ha dichiarato il coordinatore dei soccorsi di emergenza Onu, che si trova nella provincia turca di Kahramanmaras. «Questo è terrificante».

Sono stati ritrovati senza vita, ad Antiochia, i corpi della famiglia italiana di origine siriana colpita dal terremoto che ha colpito il sud della Turchia. Lo ha fatto sapere il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha espresso tutta la sua vicinanza ai familiari «ai quali - ha twittato - non mancherà il nostro sostegno». «Partono gli aiuti italiani per la Siria dall'aeroporto di Pisa. Grazie». Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri Antonio Tajani

Le ricerche

Un neonato che si suppone abbia 2 mesi di vita è stato salvato dopo 128 ore tra le macerie a seguito del devastante terremoto che ha colpito il sud della Turchia. Lo scrive l'agenzia turca Anadolu.
In precedenza anche una bambina di due anni era stata estratta viva dalle macerie  dopo 122 ore. La piccola è stata trovata nel distretto di Antakya, nella provincia di Hatay. Successivamente, dopo 124,5 ore sotto le macerie, è stata tratta in salvo un'anziana di 83 anni nella provincia di Malatya, riporta sempre Anadolu. Secondo la Cnn Turk, inoltre, un ragazzo di 16 anni - Kamil Can - è stato tratto in salvo dopo 119 ore nella città turca di Kahramanmaras.

***

VENERDÌ 10 FEBBRAIO

Sale a 22.375 il bilancio delle vittime provocate dai terremoti che hanno colpito la Turchia e la Siria: lo riporta secondo Sky News. Di queste, 18.991 sono morte in Turchia e 3.384 in Siria. Il numero dei feriti, nei due Paesi, è salito invece ad almeno 75 mila.

Proseguono, intanto, i salvataggi miracolosi. Estratti vivi dalle macerie, oggi 10 febbraio, in Turchia, un bimbo, una bimba e la loro mamma: lo ha riferito il Ministero della Difesa spagnolo, che ha pubblicato sui social un video del momento del salvataggio. Secondo l'agenzia di stampa Europa Press, l'operazione di soccorso è avvenuta nella località turca di Nurdagi. Il post è accompagnato da un video del momento, in cui si intravede la donna mentre viene portata via in barella tra gli applausi. 

Anche un ragazzo di 17 anni è stato estratto vivo dopo 94 ore. Il giovane, Adnan Muhammed Korkut, è stato soccorso stamattina ed estratto dalle macerie di un edificio crollato nella città turca di Gaziantep, vicino all'epicentro del sisma. lI ragazzo ha detto di essere stato costretto a bere la propria urina per placare la sete. «Sono stato in grado di sopravvivere in quel modo», ha detto, come riporta il Guardian. Quando è stato salvato il 17enne ha sorriso alla folla di amici e parenti che ha cantato il suo nome, applaudendo e piangendo di gioia mentre veniva portato via e messo su una barella.

Leggi anche
Angelo Zen resta disperso. L’hotel dove soggiornava è un cumulo di macerie

 

***

MERCOLEDÌ 8 FEBBRAIO

Un bambino è stato trovato vivo dopo essere stato per 80 ore sotto le macerie di un palazzo di quattro piani crollato nel distretto di Elbistan di Kahramanmaras, luogo dell’epicentro del terremoto di quattro giorni fa in Turchia. Si chiama Mohammed Emin. Il sito della tv turca Trt ha pubblicato le foto del suo salvataggio: il bambino appena tirato fuori dalle macerie viene trasportato dai soccorritori su una barella. In pigiama e calzini a righe sembra avere tra i nove e i dieci anni.

Dopo 70 ore sotto le macerie di un edificio crollato, una donna e il figlio sono invece stati tratti in salvo dai soccorritori nel distretto di Akevler di Hatay, in Turchia. Lo scrive Anadolu. Alle ricerche ha partecipato anche il vicesindaco di Yalova Mustafa Tutuk che ha condiviso la sua emozione sui social: «È un miracolo. Come si possono spiegare questi sentimenti, dopo le voci da sotto le macerie, ci siamo subito diretti lì con la nostra squadra e, per fortuna, li abbiamo tirati fuori».

Terremoto in Turchia, soccorritore italiano: "Costretti a scegliere chi salvare"

Intanto sale a oltre 17.500 morti il bilancio del devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria. Lo riferiscono i dati ufficiali mentre le speranze di trovare sopravvissuti sotto le macerie cominciano ad affievolirsi.

Ma le ricerche dei vivi continuano, nonostante alle 04.17 (le 02.17 italiane) sia stata superata la soglia delle 72 ore di tempo dalla prima, principale scossa di magnitudo 7.8 del 6 febbraio del devastante terremoto: la soglia convenzionale di tempo per ritrovare persone ancora in vita.

 

***

MERCOLEDÌ 8 FEBBRAIO

Aggiornamento ore 18

Il bilancio del terremoto in Turchia e Siria supera gli 11.700 morti. I funzionari dell'Organizzazione mondiale della sanità stimano che le vittime potrebbero essere fino a 20.000. 

I feriti sono 37.011, mentre più di 298.000 persone sono state costrette a lasciare le loro case. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan fa mea culpa sulla macchina dei soccorsi dopo che si erano levate critiche sulla lentezza nel raggiungere alcune delle aree colpite. "Inizialmente ci sono stati problemi negli aeroporti e sulle strade, ma oggi le cose stanno diventando più facili e domani sarà ancora più facile", ha affermato Erdogan come riportano i media internazionali. "Abbiamo mobilitato tutte le nostre risorse - ha aggiunto mentre è in visita nei luoghi colpiti dal sisma -. Lo Stato sta facendo il suo lavoro".

Proseguono le ricerche dopo il terremoto che ha colpito Turchia e Siria (Foto ANSA/EPA/SEDAT SUNA)
Proseguono le ricerche dopo il terremoto che ha colpito Turchia e Siria (Foto ANSA/EPA/SEDAT SUNA)

Nuovi salvataggi e storie incredibili

La situazione "è drammatica" e "le richieste di aiuto tantissime: siamo costretti a scegliere chi salvare sulla base di dati oggettivi". Lo racconta all'Ansa Samuele Pacchi, infermiere toscano partito per portare soccorso in Turchia dopo il sisma ed operativo nella città di Hatay. "Sono scene disperate: le persone si inginocchiano, piangono e ci implorano di intervenire. Diventa davvero difficile dire di no, ma purtroppo - afferma - siamo costretti a dover fare una scelta e dobbiamo per forza concentrarci di più sui dati oggettivi, come le voci da sotto le macerie oppure se uno dei nostri cani dei vigili del fuoco sente una scia".

Un bambino di 12 anni è stato estratto vivo e portato via in barella dalle macerie di uno dei tanti palazzi distrutti dal terremoto a Nurdaği, vicino Gaziantep in Turchia. Il salvataggio è stato ripreso in diretta da Rai News 24. La liberazione di Khadir - questo il nome del bambino - è durata 2 ore. Il bambino è stato protetto dal corpo della madre, grazie al quale i soccorritori sono riusciti ad aprire un varco e a salvarlo dopo circa 62 ore sotto le macerie. Tra le macerie del palazzo potrebbero esserci decine di persone - è stato riferito durante la diretta - e non è chiaro se siano sentite altre voci dalle macerie.

"Sotto la macerie di due diversi palazzi abbiamo recepito le voci di due persone, che sono state in grado di rispondere: un ragazzo di 16 anni che si trova in un sottoscala ed una donna di 65 anni all'interno di una abitazione. Adesso il nostro team è al lavoro per cercare di estrarli dalle macerie. Al momento, abbiamo sentito la loro voce". Lo afferma all'Ansa Samuele Pacchi uno degli infermieri italiani partiti per portare soccorsi dopo il sisma in Turchia, che sta operando nella città di Hatay.

Nelle zone devastate dal terremoto e colpite dal gelo avvengono ancora salvataggi che sanno di miracolo e in molti casi riguardano bambini: una bimba di 18 mesi è stata estratta viva dalle macerie dopo più di 56 ore dal sisma nella provincia di Kahramanmaras, nel sud della Turchia. Una bambina di circa 8 anni è stata salvata dopo essere rimasta intrappolata per 40 ore a Salqin, in Siria. Ad Hatay, in Turchia, un bambino di otto anni è stato salvato dalle macerie dopo circa 52 ore

 

***

MARTEDÌ 7 FEBBRAIO

Aggiornamento ore 20

Il bilancio delle vittime del violento terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria è salito a oltre 7.100. Lo mostrano i dati ufficiali, mentre i soccorritori sono ancora alla ricerca di sopravvissuti intrappolati.

Funzionari e medici hanno affermato che 5.434 persone sono morte in Turchia e 1.712 in Siria, portando così il totale delle vittime a 7.146. Lo riferisce l'agenzia turca per i disastri e le emergenze Afad, come riporta Anadolu, facendo sapere che i feriti sono 26.721 e gli edifici distrutti 5.775.

Leggi anche
Terremoto Turchia-Siria: partorisce e muore, la neonata trovata viva sotto le macerie

Si continua a scavare mentre non si fermano le scosse. Una madre e le sue due figlie sono state estratte vive dalle macerie dopo 33 ore ad Hatay, una delle zone più colpite dal terremoto che si è abbattuto sul sud est della Turchia. Lo rende noto Anadolu facendo sapere che mentre venivano trasportate in ospedale, il cuore di una delle figlie ha smesso di battere ma la ragazza è stata successivamente rianimata. Ankara ha fatto sapere che le vittime del sisma sono almeno 3.549 mentre le persone messe in salvo sono almeno 8.000.

***

Aggiornamento ore 13

L’agenzia per le emergenze e i disastri turca Afad ha reso noto che i feriti recuperati in mattinata sono 20.426, gli edifici distrutti risultano essere 5.775, ma ci sarebbero circa 11 mila segnalazioni di condomini sbriciolati nella zona meridionale del Paese dove si sono verificate le due maggiori scosse di terremoto. Resta ancora non rintracciabile, come ha reso noto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, un italiano, Angelo Zen - originario del Varesotto, ha vissuto fino a poco fa a Romano d'Ezzelino - che si trovava in Turchia per lavoro. Tutti gli altri connazionali sono invece stati contattati e stanno bene. 

Leggi anche
Angelo Zen, disperso nel terremoto in Turchia. Il figlio: «Non abbiamo nessuna notizia di mio padre»

Intanto la nuova faglia che si è attivata ieri al confine fra Turchia e Siria ha provocato uno spostamento del suolo fino a 10 metri. Lo ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). «È avvenuto un movimento di tipo trascorrente», ossia il suolo è slittato orizzontalmente lungo i due lembi della faglia, «con un orientamento verso sinistra, in direzione dell’Egeo», ha detto ancora Amato. «Su alcune parti della faglia è stato calcolato uno spostamento della faglia fino a 10 metri».

 

Aggiornamento ore 10

Sale ad almeno 5.016 il bilancio dei morti del devastante terremoto in Turchia e Siria: salgono a 3.419 le persone che hanno perso la vita nel sisma che ha colpito il sud est del Paese mentre l’ultimo bilancio siriano è di 1598, secondo le ong. In Turchia, ha aggiunto il vice presidente turco Fuat Oktay, come riporta Anadolu, i feriti sono 20.534.

Terremoto in Siria, i corpi di due fratelli fra le macerie

 

Aggiornamento ore 8

Un sisma devastante con la potenza di 130 bombe atomiche, mille volte più forte del terremoto di Amatrice del 2016: questo è stato il terremoto che ha devastato ieri Turchia e Siria.

Mentre il lavoro dei soccorritori continua nella notte, ha superato le 3.800 morti il bilancio provvisorio delle vittime del violento terremoto che ha colpito la Turchia al confine con la Siria, radendo al suolo anche migliaia di edifici. Almeno 1.444 persone sono morte in territorio siriano, hanno detto il governo e i servizi d'emergenza locali. Il nuovo bilancio porta il numero totale di morti in entrambi i paesi ad almeno 3.823, dopo che anche la Turchia ha rivisto il suo bilancio: 2.379 vittime. Quasi 14.500 persone sono rimaste ferite e 4.900 edifici sono stati rasi al suolo, ha annunciato Ankara.

***

LUNEDÌ 6 FEBBRAIO

Aggiornamento ore 20

Il corpo senza vita è avvolto da una coperta rossa. Il padre lo tiene in braccio, come a voler ancora proteggere quella piccola creatura che ormai non si muove più. Non esiste un termine per descrivere la morte di un figlio, ma quelle lacrime urlate nascoste sotto un cappuccio sembrano dargli una tragica immagine. Il sisma si è portato via tutto. Anche la vita dei più piccoli.

L’immagine simbolo di questa tragedia arriva da Jindayris, città siriana nordoccidentale, ma potrebbe essere stata raccolta in uno dei tanti luoghi dove in queste ore si stanno piangendo le migliaia di vittime del sisma che ha colpito il sud della Turchia e le vicine regioni della Siria. Un disastro che non ha precedenti, il più grande dal 1939 stando a quanto riportato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

È salito ad oltre 2.600 il bilancio dei morti del devastante sisma che ha colpito Turchia e Siria. Le autorità turche hanno annunciato almeno 1.651 vittime, mentre almeno 1.000 morti si contano nella vicina Siria.

E il violento terremoto che ha colpito la Turchia sudorientale e la vicina Siria potrebbe causare fino a otto volte più vittime rispetto agli oltre duemila morti riportati dai bilanci provvisori. La previsione arriva dall’Oms. «C’è un potenziale di ulteriori crolli e numeri otto volte superiori ai numeri iniziali», ha detto Catherine Smallwood, responsabile delle emergenze dell’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Intanto il presidente Recep Tayyip Erdogan ha proclamato sette giorni di lutto nazionale in Turchia.

Foto ANSA
Foto ANSA

***

 

Aggiornamento ore 16

Continua a salire il drammatico bilancio del terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia e il nord della Siria. È salito ad oltre 2.300 morti il bilancio del sisma. Sono 810  le vittime nella sola Siria, che si aggiungono alle circa 1.500 in Turchia. I feriti nella sola Turchia sono almeno 7.600 mentre in Siria sono oltre 1.280. Il governo turco fa sapere in una nota che «finora è giunta la segnalazione di un totale di 2.824 edifici crollati».

Terremoto in Turchia: distruzione a Kahramanmaras, epicentro del sisma

Il suolo dell'Anatolia si è spostato di almeno tre metri: è la firma di uno dei terremoti più violenti mai registrati in Turchia. Con una magnitudo di 7,8, il sisma avvenuto fra il Sud-Est della Turchia e il Nord della Siria è stato mille volte più forte di quello di Amatrice del 2016 e 30 volte più forte di quello dell'Irpinia del 1980. La scossa, seguita da centinaia di repliche, è stata registrata dai sismografi di tutto il mondo, fino alla Groenlandia, come ha rilevato l'Istituto geologico danese. Il terremoto è avvenuto in una zona altamente sismica, punto d'incontro della placca Est anatolica, di quella Arabica e dell'Africana, con la prima che viene schiacciata dalla placca Arabica e spinta a Ovest, verso l'Egeo. Ad attivarsi è stata una delle due grandi faglie che attraversano la Turchia, quella Sud-Est anatolica, che «è una delle più attive nel Medio Oriente, insieme a quella del Mar Morto che attraversa Siria, Libano Israele e Giordania e che separa la placca Araba da quella Africana», osserva il presidente dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. È lungo questa faglia che i due lembi del suolo si sono spostati: «nella zona di massimo movimento è avvenuto uno spostamento di almeno tre metri», aggiunge Doglioni. Causa dello slittamento è stato un movimento «di tipo transpressivo», vale a dire che lungo la faglia il suolo si è spostato in senso orizzontale (quindi con un movimento di tipo trascorrente), durante il quale è avvenuta anche una compressione fra la placca Anatolica e quella Araba. «Lo spostamento di tre metri è una prima stima», osserva il presidente dell'Ingv e misure più precise, «saranno disponibili non appena avremo i dati satellitari. Al momento abbiamo a disposizione solo modelli numerici». I dati sono attesi dalle Sentinelle del programma Copernicus, di Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa) e dalla costellazione Cosmo Sky-Med, dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

**

Aggiornamento ore 14.30

Continua a salire il drammatico bilancio del terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito la notte scorsa il sud della Turchia e il nord della Siria. Il numero di morti nei due Paesi è di circa 1.800. Nella sola Turchia sarebbero almeno 1.014 le vittime, mentre in Siria 783.

 

**

Sono oltre 800 le persone che hanno perso la vita per il terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito nella notte il sud est della Turchia e il nord della Siria. Finora, infatti, si contano almeno 284 morti in Turchia, almeno 427 nelle zone della Siria controllate dal governo e oltre 120 nelle aree del Paese controllate dai ribelli.

 

**

Una scossa di terremoto di magnitudo 7.9 è stata registrata alle 4:17 ora locale (le 2:17 in Italia) nel sud della Turchia, non lontano dal confine con la Siria. Secondo i dati dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano e del servizio di monitoraggio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità ed epicentro nella provincia di Gaziantep.

Terremoto in Turchia, la scossa durante la diretta del giornalista

Il bilancio delle vittime si aggrava di ora in ora

Al momento in Turchia si registrano almeno 76 morti, nel nord della Siria almeno 237. I feriti in totale sono circa un migliaio. «Seicentotrentanove persone sono rimaste ferite e 237 sono state uccise nelle province di Aleppo, Latakia, Hama e Tartus», ha dichiarato il ministero della Sanità in un comunicato. In precedenza, un ospedale aveva riferito all'agenzia di stampa Afp che il terremoto ha ucciso almeno otto persone nelle aree settentrionali controllate dalle fazioni filo-turche, portando il totale dei morti nel Paese dilaniato dalla guerra ad almeno 245.

Revocato l'allarme per possibili maremoti in Italia

Il Dipartimento della Protezione Civile comunica che è stato revocato l'allerta maremoto per possibili onde sulle coste italiane in seguito al sisma di magnitudo 7.9 con epicentro tra Turchia e Siria registrato alle ore 02.17. La revoca è stata disposta sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell'Ingv. È ripresa regolarmente la circolazione ferroviaria in Sicilia, Calabria e Puglia, dove era stata sospesa a scopo cautelativo, dalle 6.30. Il Dipartimento della Protezione Civile comunica che è stato revocato l'allerta maremoto per possibili onde sulle coste italiane. È ripresa regolarmente la circolazione ferroviaria in Sicilia, Calabria e Puglia, dove era stata sospesa a scopo cautelativo, dalle 6.30

Suggerimenti