<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Verso il nuovo Dpcm

Coprifuoco, spostamenti e over 70: braccio di ferro tra governo e Regioni

Regioni: «Lockdown, facciamolo solo se a livello nazionale»
Il coprifuoco dei bar in centro a Vicenza alle 18
Il coprifuoco dei bar in centro a Vicenza alle 18
Il coprifuoco dei bar in centro a Vicenza alle 18
Il coprifuoco dei bar in centro a Vicenza alle 18

Braccio di ferro governo-Regioni sulle misure del nuovo Dpcm. I governatori hanno chiesto regole nazionali, mentre Conte punta a stabilire 'zone rosse' in base alla diffusione territoriale del virus indicata dall'indice Rt. Anticipo alle 18 del coprifuoco, limitazioni per gli over 70, interruzione della mobilità tra Regioni (salvo ragioni di lavoro) e chiusura dei centri commerciali nei weekend le misure sul tavolo. Domani nuovo incontro. Il premier farà comunicazioni alla camera alle 12 e al Senato alle 18, a cui seguiranno voti sulle risoluzioni. In serata è prevista la firma del nuovo Dpcm.

Conte sarebbe d'accordo con le Regioni sulla richiesta di misure più restrittive ma, in base a quanto si apprende da fonti della maggioranza, a differenza di quanto vogliono i governatori, sarebbe orientato a modularle in base alla diffusione territoriale del Covid, più che a varare provvedimenti di carattere nazionale. Fra le restrizioni sul tavolo della riunione in corso a palazzo Chigi tra il premier e le forze che sostengono il governo c' è l'interruzione della mobilità interregionale, fatto salvo ragioni di lavoro, la chiusura dei centri commerciali nei weekend, la chiusura alle 18 di tutte le attività

 

IL CONFRONTO GOVERNO-REGIONI DEL 1 NOVEMBRE

Stop alla circolazione dopo le 18, limitazione agli spostamenti fra Regioni, riduzione della mobilità per gli over 70, riduzione dell'apertura dei centri commerciali. Sono questi alcuni punti chiesti dai governatori durante la riunione fra i ministri Boccia e Speranza con Regioni, Comuni e Province sulle misure del prossimo dspcm anti Covid. Il ministro della Salute Roberto Speranza annuncia un nuovo dpcm entro 48 ore

 

Le Regioni in particolare, oggi, avrebbero chiesto misure uniformi per tutta Italia. «In queste 48 ore - avrebbe detto durante la riunione il ministro Speranza - costruiamo insieme il dpcm su due orizzonti: misure nazionali e misure territoriali. Sul primo punto è vigente l'ultimo dpcm, possiamo anche alzare l'asticella nazionale su alcuni punti condivisi e su alcuni territori alziamo i livelli di intervento".

 

LOCKDOWN. «Il lockdown è l'unica misura che si è dimostrata efficace: se possiamo andare avanti con altre misure non determinanti, procediamo. Ma se i tecnici ci dicono che l'unica alternativa è il lockdown, facciamolo a livello nazionale». È questa, secondo quanto si apprende, la posizione espressa dal governatore della Lombardia Attilio Fontana. Fontana ha ribadito che «è necessario che i provvedimenti vengano presi a livello nazionale» e quindi si è detto contrario a un lockdown territoriale, perchè «se fermiamo Milano, si ferma la Lombardia» e «il virus oggi è diffuso su tutto il territorio nazionale, non è come a marzo».

Il ministro Boccia ha però chiarito anche perché le restrizioni scatterebbero in automatico: «Il documento dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e il sistema di monitoraggio che abbiamo condiviso con scienziati e Regioni ha una serie di ipotesi che devono scattare automaticamente. Se un Rt (indice di contagiosità) supera un certo livello - oggi ci sono 11 Regioni oltre 1,5 e 2 regioni oltre 2 -, allora alcune misure già previste dal piano che abbiamo condiviso e aggiornato insieme devono scattare in automatico». 

 

SCUOLA. E sulla scuola «non si deve prendere una decisione univoca ma deve dipendere dal grado di Rt (indice di contagiosità) in ogni regione», avrebbe detto il ministro degli Affari regionali. Una delle opzioni sul tavolo è quella di garantire lezioni in classe fino alla seconda media, con didattica a distanza dalla terza media in su. 

 

SPOSTAMENTI.  Una delle ipotesi prospettata dalle Regioni è quella di limitare gli spostamenti degli over 70 per cercare di ridurre la diffusione del coronavirus: in particolare lo avrebbero chiesto Lombardia, Piemonte e Liguria. 

«Il governo nazionale - avrebbe detto Boccia agli enti locali - è al vostro fianco per eventuali ulteriori restrizioni condivise a partire dalla mobilità regionale e possiamo decidere di adottare ulteriori misure, ma ogni presidente di regione può intervenire in base alle esigenze e criticità del proprio territorio». «Le regioni che singolarmente chiudono alcune attività o riducono gli orari in base all'attuazione del piano condiviso sull'andamento epidemiologico devono sapere che saremo al loro fianco con ogni forma di sostegno».

 

COPRIFUOCO. «Se dopo le 18 abbiamo detto che si chiudono le attività non necessarie, allora dopo le 18 non bisogna più stare in giro o fare cene con non conviventi», avrebbe detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

 

CENTRI COMMERCIALI. I sindaci, d'altro canto, avrebbero chiesto la chiusura dei centri commerciali nei weekend, «perché è in quei giorni che si concentra l'affluenza e chiusura degli sportelli scommesse nelle tabaccherie e nei bar perché è lì che si sposta il flusso di chi trova chiuse le sale scommesse», ha detto il presidente dell'Anci, Antonio Decaro.

I sindaci avrebbero chiesto che le chiusure siano pianificate in maniera chiara sulla base del rischio, così come era previsto nel documento del Comitato tecnico scientifico condiviso da Governo e Regioni. «In questo modo - avrebbe spiegato il presidente dell'Anci Antonio Decaro - i cittadini sono coinvolti in un percorso trasparente e rispettano le restrizioni: indice Rt sale, scattano le limitazioni, indice Rt scende, si allentano».

Suggerimenti