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INTERVISTA IL MANAGER CHE GUIDA FOPE

Diego Nardin «La competizione sui mercati adesso è tutta diversa»

Diego Nardin amministratore delegato di Fope
Diego Nardin amministratore delegato di Fope
Diego Nardin amministratore delegato di Fope
Diego Nardin amministratore delegato di Fope

Una bussola che guida le decisioni giorno per giorno. Ma non un dogma assoluto, anzi un elemento da verificare spesso alla luce dei risultati. Diego Nardin, amministratore delegato di Fope, definisce così la strategia, elemento chiave per le aziende, che sarà uno degli aspetti di cui parlerà domani alle 15 al Festival Città Impresa, durante l’incontro intitolato, appunto, “Visione, strategia e processi”. Un tema non casuale, visto che proprio le strategie individuate negli anni scorsi si sono rivelate valide per Fope anche nel momento della pandemia e hanno portato l’azienda oltre il guado con risultati più che positivi.

Cos’è la strategia per un’azienda?

È la bussola che ti fa, giorno per giorno, assumere decisioni coerenti al tuo percorso e valutare le opportunità di sviluppo. Cogliere le occasioni è ciò che caratterizza l’abilità imprenditoriale, ma le devi porre all’interno della tua strategia. Può esserci un’opportunità, ma non rientrare in questo percorso e il rischio è di distrarre risorse e persone per perseguire obiettivi non coerenti. L’importante è non confonderla con la visione e il modello di business. Sono elementi strettamente legati ma differenti: ad esempio posso modificare i processi per portare avanti la mia strategia.

Come si crea una buona strategia?

Domanda difficile (sorride). Nelle mie esperienze precedenti, come consulente, i clienti mi chiedevano di aiutarli a definire il piano industriale, ma non è facile avere la consapevolezza delle strategie che l’imprenditore persegue. Mettersi a tavolino e tracciarle è, anche per il titolare dell’azienda, un esercizio molto importante di consapevolezza. Ovviamente una volta fatto devi crederci, condividerle a livello di governance e andare avanti in quella direzione, non deviare continuamente dal percorso. La bontà di quello che hai pianificato, però, si vede a posteriori, per questo sono importanti i momenti di verifica.

Guardando a Fope, lei ha sempre affermato che anche di fronte alla pandemia, la strategia che avevate definito si è rivelata valida.

Abbiamo tenuto la barra dritta e siamo andati avanti a perseguirla con rigore, pur con i necessari aggiustamenti dovuti al momento, ottenendo risultati. Questi, poi, li devi analizzare, approfondire le motivazioni che li hanno portati e se sono coerenti con le strategie che avevi definito. Nel nostro caso abbiamo avuto riscontro della bontà del percorso tracciato.

Quindi la coerenza ha pagato?

Nel nostro caso sì, ma tante aziende hanno dovuto ridefinire fortemente le proprie strategie di fronte alla situazione che si è verificata e questo non significa che fossero sbagliate quando sono state individuate. È vero che bisogna vagliare le scelte quotidiane alla luce delle strategie, ma lo è anche il contrario: bisogna cioè fermarsi a chiedersi se queste siano ancora valide ed eventualmente perché in quel momento non stiano dando risultati. Se dipenda cioè da un errore nella definizione degli obiettivi o da agenti esterni.

Tanto più in un momento come quello che abbiamo vissuto…

Sbattendo contro il Covid le aziende più preparate si sono chieste se le loro strategie e il loro modello di business fossero ancora attuali e permettessero loro di superare la crisi o se andassero aggiornati temporaneamente o anche definitivamente. Il Covid ha modificato alcuni elementi permanenti della nostra economia. È stato un elemento evolutivo, in positivo come in negativo, e giorno per giorno affrontiamo le sfide competitive in maniera diversa, penso all’e-commerce o allo smartworking. Le nostre strategie si sono dimostrate coerenti e adeguate.

In un mondo già in velocissima evoluzione, il Covid ha reso molto difficile programmare anche a breve termine, senza parlare di medio o lungo.

L’anno che abbiamo passato è stato un elemento dirompente nello sviluppo del piano. Devi chiederti se puoi continuare sulla stessa strada. Per quanto ci riguarda siamo soddisfatti del 2021 e anche se non sciogliamo tutte le riserve, perché ci sono ancora incognite, penso che ormai si sia trovata una strada per gestire la pandemia. L’economia ha bisogno di certezze ed elementi consolidati. Oggi credo che possiamo fare delle riflessioni sul 2022 e da ottimista inizierei a programmare il prossimo anno in un’ottica di ritorno alla normalità.

Fope da qualche anno ha deciso di quotarsi in Borsa. Quanto è importante la strategia in questo processo?

È un elemento sostanziale. Quando incontri gli investitori e racconti i tuoi progetti, ciò che ti chiedono è proprio quali strategie vuoi adottare per perseguirli. Li convinci a credere nell’azienda se hai strategie credibili, realizzabili e nelle quali credi.

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Maria Elena Bonacini