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LA MINACCIA DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA Il presidente del Consiglio regionale

«Banche sparite e crisi portano ai “soldi facili”»

Un incontro del Festival Città Impresa ospitato a palazzo Chiericati
Un incontro del Festival Città Impresa ospitato a palazzo Chiericati
Un incontro del Festival Città Impresa ospitato a palazzo Chiericati
Un incontro del Festival Città Impresa ospitato a palazzo Chiericati

«Specialmente dopo la crisi finanziaria del 2008 e la perdita delle due grandi banche territoriali venete, si nota come nel settore turistico, sia della costa veneta che del lago di Garda, ma come per altre attività, i soldi “facili” che vengono a proporre questi personaggi diventano un macigno di cui l’imprenditore non riesce più a liberarsi, fino a dover cedere la sua azienda a queste organizzazioni. Purtroppo la crisi finanziaria e la perdita delle due banche popolari hanno reso fragili molte aziende». Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale, sarà al Festival per introdurre, sabato alle 18.30 al Ridotto del Teatro comunale, un tema delicato per l’economia: “Le mafie a Nord”.

Anche un premio che mobiliti le scuole «Come Consiglio regionale - spiega Ciambetti - abbiamo realizzato l’Osservatorio per la criminalità e alle mafie. È un osservatorio composto da persone che normalmente hanno avuto esperienze precedenti nell’ambito delle forze dell’ordine: ci permette di raccogliere informazioni e collaborare per creare cultura contro le mafie, anche con eventi culturali e convegni. Abbiamo anche messo in moto il premio Francesco Saverio Pavone, magistrato scomparso nel 2020, per anni a capo della Procura di Venezia dove si occupò, tra l’altro, delle inchieste relative alla mafia del Brenta e alla criminalità organizzata: vogliamo coinvolgere le scuole e riuscire a far passare una cultura contro la criminalità organizzata. Facendo emergere che purtroppo queste cose capitano anche da noi».

La questione del confino «Bisogna ricordare anche - si toglie un sassolino Ciambetti - che i “cattivi leghisti” già alla fine degli anni ’80 avevano sollevato il tema del confino dei mafiosi nelle nostre zone. Sulla base della discussione nata sulla presenza della mafia in Veneto, camorra nel Veneziano, e ’ndrangheta nel Veronese, infiltrazioni anche nel Vicentino, ci sono state numerosissime inchieste - e ricordo ad esempio quelle del prof. Pino Arlacchi presidente della commissione nazionale Antimafia - hanno dimostrato che purtroppo quello del confino mafioso fu uno degli inizi, una modalità che servì a far mettere radici qui da parte delle mafie, che tendono sempre più globalizzarsi. E poi si globalizzano anche le mafie “di importazione”: nigeriana, cinese, albanese. Riescono a infiltrarsi nel tessuto economico sano con le loro modalità. Poi la Quarta commissione del Consiglio regionale svolge un lavoro di analisi e approfondimento, ascolto e monitoraggio, in parallelo a quello dell’Osservatorio».

Economia circolare C'è un altro tema caro al festival su cui Ciambetti sta lavorando: una sua proposta di legge a favore dell'economia circolare è all'esame del Consiglio. «È una proposta di legge fatta dopo aver raccolto le esperienze viste in altre regioni europee. L'obiettivo ambizioso è anche utilizzare una parte dei fondi europei del piano nazionale Pnrr interpretando modo innovativo l'attività produttiva. La mia proposta mi sta dando anche riscontri molto positivi da parte di mote aziende che già operano con modalità di economia circolare: sto conoscendo realtà già all'avanguardia su questo. E guardando anche il rialzo dei prezzi di materie prime non c'è dubbio che un'impostazione di economia circolare aiuta anche a far fronte a questi fenomeni».

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Piero Erle