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“STRACITTADINA” NELLA COPPA DI C

Una discesa senza fine C’è pure il derby con il Real

Anni bui per il Vicenza. Anni travagliati, in cui spesso si è vociferato su chi potesse prendere il timone di una società che stava andando fuori rotta. Tra i nomi associati al Lane nel corso delle stagioni c’è stato anche Lino Diquigiovanni, imprenditore vicentino che invece nel 2010 ha deciso di intraprendere un’altra strada, sempre nel mondo calcistico. Nasce così il Real Vicenza, dalla fusione di Leodari Sole Vicenza, Cavazzale e Real Vicenza-Laghetto, che si iscrive in Eccellenza. I colori sociali sono il bianco e il rosso e piano piano il Real Vicenza passa prima in Serie D e poi arriva in Lega Pro Seconda divisione, passando per i playoff. La “casa” del Real Vicenza è il Menti, che però è sempre praticamente vuoto quando gioca la seconda squadra cittadina. E in Coppa Italia arriva pure un derby. In quel fatidico 2 ottobre 2013, al Menti vince il Vicenza di Gianni Lopez: 3-0 senza tante storie. La differenza di categoria (il Vicenza militava in Prima, il Real in Seconda Divisione della Lega Pro) si fa sentire, ma è il primo derby cittadino di Vicenza in ambito professionistico. Il Real Vicenza, “giocattolino” di Lino Diquigiovanni, ben gestito a livello tecnico in quella stagione da parte di mister Mario Vittadello, arriva così a togliersi la soddisfazione di calcare il palcoscenico del tempio del calcio vicentino, contro un Vicenza avvolto nelle nubi societarie. La data della prima stracittadina biancorossa è di certo storica, ma fa parte di un capitolo della storia calcistica che i tifosi preferiscono non ricordare e la Curva lo ha sottolineato proprio in quell’occasione esponendo degli striscioni polemici tra cui uno che citava: “Ogni società ha il derby che si merita”. Quello stesso giorno, a Roma, la Commissione Disciplinare Nazionale condanna il club dell’allora presidente Tiziano Cunico a 4 punti di penalità per i ritardi nell’iscrizione, peggiorando ancora di più la situazione in classifica del Vicenza, oltre a sei mesi di inibizione per Cunico e l’amministratore delegato Dario Cassingena. Due facce di una città sportiva: da una parte il glorioso e celebre Lane, che sta attraversando uno dei momenti più difficile della sua storia. Dall’altro il tentativo di un imprenditore di creare una società sana con forse il desiderio che questa potesse prendere il testimone. Non è arrivato però il consenso e il supporto dei vicentini, così nell’estate 2015 Lino Diquigiovanni decide di chiudere baracca e burattini. Del Real Vicenza allora rimane solo il settore giovanile e il Vicenza torna così ad essere l’unica squadra professionistica della provincia. An. Fab.

An. Fab.