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GIGI MENTI

Tutti pazzi per "Bagoina" spilungone dai piedi d'oro

Su Gigi Menti, l'indimenticato "bagoina", ormai tutto è stato scritto e detto. Menti ha giocato per sedici campionati con la maglia biancorossa, raggiungendo ben 314 presenze totali, secondo solo a Giulio Savoini che conta tre presenze in più. Menti mantiene però ancora imbattuto il record assoluto di 308 partite in serie A, dal momento che Savoini giocò due campionati nella serie cadetta. Questi numeri descrivono meglio di tante parole il lunghissimo e indissolubile legame tra Gigi e il Lanerossi Vicenza, che nemmeno il favoloso (anche dal punto di vista economico) scambio proposto dal Milan con un giovane Gianni Rivera riuscì a spezzare. Una vita in biancorosso, fatta eccezione per l'anno in cui venne mandato in prestito al Padova per "farsi le ossa", operazione fortemente voluta dal Nereo Rocco che lo aveva notato in un incontro amichevole tra la formazione riserve del Vicenza e quella patavina. Tanta era la stima del "paron" per Menti che nell'estate del 1961 quando sedeva sulla panchina rossonera, chiese ai dirigenti del Milan di tentare di convincere il presidente Maltauro a cederlo. Per quanto l'offerta fosse molto importante, la richiesta del Vicenza di 180 milioni di lire era inaccettabile anche per un ricco club metropolitano e l'affare sfumò. Rispolveriamo ora, a distanza di tanti anni, i giudizi di qualche mostro sacro di quel calcio romantico e cavalleresco che tanta nostalgia ci procura. Nicolò Carosio Dopo aver trasmesso in diretta nella finale del Torneo di Viareggio del 1954 tra Juventus e Lanerossi Vicenza, commentò così la prestazione del giovane Gigi Menti: «La mezzala Menti è uno spilungone dall'andatura dinoccolata, ma anche sbrigativa. Lavora la palla in modo ultra pulito, usa entrambi i piedi, è specialista nell'anticipo, colpisce bene e di precisione con la testa, possedendo infine un tiro castagna ...»Sandro Ciotti: «Proprio a Vicenza debuttai con la mia prima trasmissione che si chiamava "Il personaggio del giorno", una specie di novantesimo minuto. Quella domenica si giocava un Lanerossi Vicenza vs Milan e al termine dell'incontro scelsi proprio Gigi Menti, da voi chiamato, se ricordo bene, "bagoina". In realtà era un fuoriclasse, ne rimasi impressionato».Giuseppe Meazza: «Menti, con quelle sue gambe da stambecco, coi suoi piedi piatti, ha il passo della mezz'ala di impostazione, è un uomo tipico per la tre quarti campo».Nereo Rocco: Il "paron" era un grande estimatore di Gigi Menti. «Che devo fare, più di lanciargli gli strali roventi dei miei rimproveri? Insegnargli il football? No di sicuro. È anche troppo "colto". Cerco di mettergli in testa che deve essere presente anche quando la squadra ripiega».Manlio Scopigno: «È l'unico che capisce di calcio fra i giocatori. Quando è in campo sono tranquillo, anche se a volte non corre molto».